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Rinviata a fine agosto la discussione sulla gara TE.AM

da Redazione

thTERAMO – Riceviamo e pubblichiamo la nota di Paola Cardelli, consigliere comunale del M5S: “In Consiglio è stato deliberato di rinviare a fine agosto la discussione sulla gara TE.AM, per consentire ai Consiglieri un esame adeguatamente approfondito della ponderosa documentazione pervenuta loro con un indebito ritardo. Ma, soprattutto per quanto concerne il servizio di igiene ambientale, nodo centrale da sciogliere, tale proroga non avrà alcun senso se l’Amministrazione persisterà nel voler occultare tutti quei dati indispensabili per valutare sia il sistema di gestione applicato sino ad oggi dall’azienda sia quello contenuto nella proposta di gara e se non sarà disposta alla necessaria revisione delle modalità di affidamento e di esecuzione di tale servizio.

Giovedì 6 agosto si riunirà nuovamente la Commissione competente, in quella sede mi aspetto esaurienti riscontri ed adeguati recepimenti su quanto da me sollecitato e proposto in occasione dell’approvazione dello Statuto della Società e del PEF 2015 (per i quali il Sindaco ufficialmente si è impegnato a dare seguito proprio nella fase preparatoria della gara) e sugli ulteriori emendamenti da me suggeriti durante le scorse riunioni della Commissione.

L’importo del PEF (piano economico finanziaria) posto a base d’asta prevede una riduzione dei costi di circa mezzo milione di euro rispetto al PEF 2015, ma come si è arrivati a tale cifra e perché solo ora? L’Amministrazione dovrà dunque fornire il rendiconto analitico dei costi storici (2010-2014) sostenuti dall’azienda (da me richiesto invano ormai da mesi, sia alla dirigenza della Società che all’Ente) in special modo quelli inerenti le spese per il personale amministrativo e operativo (in termini di mansioni ed ore svolte per ciascun servizio relativo alla commessa di Teramo), per le consulenze (tipologia) e per lo smaltimento dell’indifferenziato (trasporto, conferimento, ecotassa e relativa addizionale prevista in caso di mancato raggiungimento degli obiettivi di legge di raccolta differenziata). Voglio ricordare che l’azienda vanta un credito di circa 2.300.000, per conguagli risalenti al 2010, mai richiesti né giustificati come la legge prevede, con un aumento medio di spesa rispetto al preventivo di circa mezzo milione di euro l’anno.

Il disciplinare di gara ed il contratto di servizio che costituiscono l’”ossatura” del bando di gara presentano macroscopiche lacune e discutibili intenti in contrasto non solo con qualsivoglia criterio di trasparenza, efficacia, efficienza ed economicità, ma anche con quanto il Sindaco ha reiteratamente dichiarato di voler perseguire (adozione del protocollo Rifiuti Zero e della tariffa puntuale, trasparenza e controllo della gestione)

Al riguardo ho chiesto e richiederò alcune modifiche ed integrazioni che reputo essenziali per il proseguimento del confronto:

· Vietare il subappalto dei servizi

· Non procedere ad aggiudicazione nel caso di una sola offerta valida.

· Escludere dalla partecipazione alla gara le imprese che, direttamente o indirettamente, a qualsiasi titolo, gestiscano impianti di smaltimento (come inceneritori e/o discariche), poiché tra i gestori della raccolta ed i gestori degli impianti gli interessi possono confliggere.

· Richiedere al concorrente di individuare l’obiettivo minimo in percentuale di raccolta differenziata riferita a ciascun anno solare, che per il primo anno, deve essere almeno del 65%, obbligatorio già dal dicembre 2012, e per il decimo anno di almeno il 75%. (attualmente è previsto il raggiungimento del 65% entro il terzo anno e del 70% entro il decimo!)

· Istituire una penale per il mancato raggiungimento degli obiettivi di raccolta differenziata fissati in sede di aggiudicazione, il cui importo (decurtato dalla Tariffa) equivalga al costo complessivo di smaltimento dell’indifferenziato eccedente ( tariffa di smaltimento, ecotassa, addizionale ecotassa, tassa provinciale).

· Richiedere al concorrente di presentare un programma di sperimentazione di un sistema di tariffazione puntuale, l’unico che, a livello nazionale e non solo, si sia dimostrato efficace per contenere la produzione dei rifiuti ed assicurare una maggiore equità contributiva soddisfacendo così il principio comunitario del “chi inquina paga” e garantendo una maggiore trasparenza dell’intero ciclo dei rifiuti.

· Disporre che sul sito web dell‘Azienda sia realizzata l’anagrafe pubblica dei rifiuti che riporti a scadenze regolari e aggiornate tutti i dati relativi alla produzione, raccolta, smaltimento, differenziazione e riciclo dei rifiuti, ove descrivere, in modo intelligibile e trasparente, il flusso delle risorse economiche con indicazione analitica dei costi del servizio e dei ricavi derivanti dalla vendita dei rifiuti differenziati.

· Istituire delle penali in presenza di difformità del Sito Web aziendale rispetto alla normativa vigente ed alle disposizioni contrattuali nonché per la ritardata consegna degli atti e dei documenti richiesti dai Consiglieri comunali.

· Richiedere espressamente che la Carta dei servizi sia redatta in conformità alle disposizioni di legge vigenti in materia e sottoposta preventivamente all’approvazione dell’Ente.”