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Coronavirus in Abruzzo, i dati del giorno 1 novembre 2022

da Marina Denegri

coronavirus martedì

Notizie sul Covid-19 in Abruzzo, i dati del 1° novembre: in attesa dell’aggiornamento 172 ricoverati, 6 in terapia intensiva

REGIONE – Martedì 1° novembre 2022 prosegue l’informazione sul canale Abruzzonews.eu. Andiamo a vedere quali sono le principali notizie in Regione i dati dell’emergenza Coronavirus. Ieri si sono registrati 247 nuovi positivi, un decesso. Gli attualmente positivi sono 14.649. Di questi, 172 pazienti sono ricoverati in ospedale in area medica; 6 in terapia intensiva, mentre i restanti sono in isolamento domiciliare.

 

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I DATI DEL GIORNO 1° NOVEMBRE 2022

“Dopo oltre mille giorni in cui quotidianamente abbiamo inviato, grazie al lavoro di Francesco Flamminio, il report quotidiano sui dati Covid cambia il metodo. come da indicazioni ministeriali, a partire da oggi il report sarà inviato con cadenza settimanale nella giornata di venerdì” riferisce il Presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio.

NOTIZIE SUL CORONAVIRUS

Non é più necessario indossare le mascherine Ffp2 su bus, metro e treni, ma l’uso delle mascherine é ancora obbligatorio dentro ospedali, ambulatori medici e Rsa.

Decaduto ‘obbligo vaccinale per tutti i cittadini italiani che hanno più di 50 anni; da oggi, 1° novembre, stop anche all’obbligo vaccinale per il personale sanitario ossia per gli esercenti le professioni sanitarie e gli operatori di interesse sanitario che svolgono la loro attività nelle strutture sanitarie, sociosanitarie e socio-assistenziali, pubbliche e private, nelle farmacie, nelle parafarmacie e negli studi professionali, “È anticipata al 1° novembre la scadenza dell’obbligo di vaccinazione Covid. Questo perché il quadro epidemiologico è mutato, -ha dichiarato in conferenza stampa il nuovo Ministro della Salute, Orazio SchillaciIn particolare dai dati si vede che l’impatto sugli ospedali è limitato e c’è diminuzione dei contagi e stabilizzazione occupazione negli ospedali. A ciò si aggiunge la carenza del personale medico: quindi aver rimesso a lavorare questi medici non vaccinati serve a contrastare la carenza e garantire il diritto alla salute”

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