Home » Ambiente » Pescara, scarico liquami nel fiume: lo scempio si ripete

Pescara, scarico liquami nel fiume: lo scempio si ripete

di Redazione

La denuncia del  consigliere regionale  Sospiri
sversamenti fiume PescaraPESCARA – “Poche ore di pioggia e il fiume Pescara, così come il mare, tornano a essere una cloaca. È successo oggi quando di nuovo è stato interrotto il flusso dei liquami verso il depuratore di via Raiale ed è stato aperto il bypass alla pompa di sollevamento B0 della Madonnina. Ad accorgersene è stato un cittadino, il signor Luciano Zappalorto, che, vista la scena, ha filmato tutto con il suo cellulare con una diretta social.

Le immagini sono inequivocabili: dall’impianto di sollevamento si riversano nel fiume, al porto canale, migliaia di metri cubi di liquami, dal colore marrone, tanto da attirare subito stormi di gabbiani, un flusso ininterrotto di liquido sporco e maleodorante, che si allaga a macchia d’olio all’interno del canale per poi dirigersi verso il mare. Questo è il frutto dei quattro anni di governo Alessandrini-D’Alfonso che hanno trascorso mesi a parlare di depurazione, parco depurativo, vasche di accumulo, senza essere stati in grado di aprire mezzo cantiere.

E se il buongiorno si vede dal mattino, ci prepariamo a una nuova stagione balneare con divieti su tutta la costa. Porterò il video del signor Zappalorto in Consiglio regionale, nel corso della prossima seduta, proponendone una visione pubblica per poi chiedere giustificazioni al Governatore”.

La denuncia è arrivata dal Capogruppo di Forza Italia alla Regione Abruzzo Lorenzo Sospiri.

“Il contenuto di quel filmato è sconvolgente e inaccettabile – ha sottolineato il Capogruppo Sospiri –. Pescara sta vivendo alcuni giorni di maltempo, assolutamente nella norma dopo un inverno secco, ed è assurdo pensare che alle prime gocce di pioggia, un fenomeno assolutamente pacifico, non certo un nubifragio né un’esondazione, continui a essere obbligatoria la chiusura dei flussi di liquami dagli impianti di sollevamento verso il depuratore per non mandare in tilt tutto l’impianto.

Eppure è così: oggi il signor Zappalorto, che si trovava sul molo della banchina nord del fiume, come si evince dal suo racconto in diretta Facebook, ha ripreso l’impianto di sollevamento della pompa B0 della Madonnina che vomitava direttamente nel fiume tutto il proprio carico inquinante, un fenomeno che, giustamente, ha suscitato il suo sdegno di cittadino. Dalla pompa di sollevamento si vede un flusso continuo di liquame di colore marrone, che lascia facilmente immaginare cosa contengano quei liquami, con un odore nauseabondo di feci che ha appestato tutta la banchina nord.

Attualmente non sappiamo per quanto tempo sia andato avanti lo sversamento, se si sia fermato o se l’impianto della Madonnina stia ancora sversando il suo carico di veleno per il nostro fiume e il mare, non sappiamo le quantità dei liquami sversati, e non lo sappiamo perché né il Comune, né l’Aca, né l’Ufficio Ambiente della Regione Abruzzo, né la Capitaneria di porto hanno ritenuto importante informare la città in modo ufficiale, fornendo le cifre di tale accadimento, senza considerare che se nei mesi invernali il mare non è fruito, specie nei giorni di pioggia, è pur vero che sulle banchine sono ormeggiati i pescherecci con gli equipaggi all’interno, cittadini che comunque hanno il diritto di essere informati e di sapere che sotto le loro barche sta scorrendo non acqua di fiume ma un fiume di liquami non depurati. Crediamo che nel 2018 non sia affatto normale che un tale fenomeno si ripeta ogni qual volta cadono due gocce di pioggia, ma solo dal 2014 in poi, visto che mai in precedenza si è verificato.

Crediamo che non sia normale il silenzio delle Istituzioni. Crediamo – ha aggiunto il Capogruppo Sospiri – che siano scontate e giustificate le preoccupazioni degli imprenditori del mare e del turismo che, dopo la giornata odierna e dopo quel filmato, hanno già capito di doversi preparare a una nuova stagione estiva di divieti di balneazione e di spiagge a mezzo servizio, non potendo consentire ai bagnanti di entrare tranquillamente in mare.

E soprattutto è chiaro che non basterà l’apertura della diga foranea a rimediare a un tale danno, perché tale lavoro potrà al massimo consentire un migliore deflusso delle acque verso il largo, ma i liquami non depurati continueranno a essere sversati direttamente nel fiume alla prima pioggia, determinando una inutile corsa contro il tempo. A questo punto porteremo quel video nell’arena del Consiglio regionale affinchè tutti possano vederlo e capire la portata dell’accaduto, che per Pescara non è un incidente, ma è la normalità. E coglieremo l’occasione per chiedere al Governatore D’Alfonso di fornire adeguate giustificazioni ai cittadini, ricordando comunque il pesante danno d’immagine che ne deriva per Pescara e la sua economia turistica”.

Pescara, scarico liquami nel fiume: lo scempio si ripete ultima modifica: 2018-02-23T22:51:27+00:00 da Redazione