PESCARA – “Bene i controlli della Questura di Pescara sulle attività di intrattenimento serale, ottimo il rispetto delle regole imposto. A questo punto il Gruppo di Fratelli d’Italia ritiene che la macchina sia sufficientemente collaudata e i tempi siano maturi per chiedere al sindaco Masci di rivedere l’ordinanza che disciplina gli orari di lavoro dei locali per allungare di mezz’ora l’apertura delle strutture, dunque fino all’1 durante la settimana, anziché la chiusura a mezzanotte e mezza, e sino alle 2 nel fine settimana. Ovviamente questo significa un’apertura nei confronti di quei gestori più assennati che stanno applicando pedissequamente le misure anti-Covid-19 previste dai Decreti del Presidente del Consiglio dei Ministri e dalle ordinanze regionali, ma anche una maggiore severità dei controlli che devono continuare e, anzi, ulteriormente intensificarsi perché questo è il momento in cui deve prevalere la qualità del lavoro e dev’essere premiato il merito e chi rispetta la legge”. Lo ha detto il Presidente della Commissione Commercio e Attività Produttive Fabrizio Rapposelli al termine della seduta odierna che ha visto la presenza dell’assessore delegato Alfredo Cremonese, invitato per tracciare un primo bilancio dei controlli anti-Covid-19 in atto nelle aree della Movida pescarese, dunque piazza Muzii-corso Umberto, la riviera e il centro storico, con i provvedimenti di chiusura comminati dalla Questura per i locali che sono stati scoperti in violazione delle norme anti-assembramento o sulla somministrazione degli alcolici.
“Sicuramente l’emergenza sanitaria vissuta e ancora in corso ci sta imponendo una rivoluzione culturale e una presa di coscienza, oltre che senso di responsabilità – ha sottolineato il Presidente Rapposelli -, una rivoluzione che deve vedere coinvolte in primis le famiglie nel fornire ai propri ragazzi gli adeguati strumenti conoscitivi sulle modalità di comportamento quando si frequentano i locali e le strade della Movida. Dunque il rispetto delle distanze anche dai propri amici, l’utilizzo delle mascherine per proteggere se stessi e gli altri e poi le norme sempre valide del divieto di acquisto, di consumo e di somministrazione di alcolici agli under-18. In tal senso penso che l’estate 2020 stia rappresentando il punto di svolta: forse per la prima volta si stanno assicurando controlli serrati, rigorosi e severi in strada, nei locali, negli stabilimenti balneari da parte delle Forze di Polizia e su questo va espresso un plauso nei confronti del Questore Francesco Misiti che sta guidando e coordinando tali operazioni, e vanno premiati quei gestori lungimiranti che hanno trasformato le prescrizioni dei Decreti ministeriali in una scelta imprenditoriale, in un obbligo morale di cittadino e dunque pur in presenza e nella disponibilità di locali molto ampi con una capacità potenziale di accoglienza molto grande, hanno scelto di limitare gli ingressi degli avventori, riducendo al minimo le presenze, sicuramente tagliando anche gli incassi, ma dimostrando un senso di responsabilità encomiabile. Oggi è evidente che i gestori dei locali devono essere i primi a essere consapevoli delle priorità e delle urgenze e devono avere la capacità di adeguare e modificare le nostre abitudini collettive”.
“Il momento non è facile – ha aggiunto l’assessore Cremonese -: il problema nasce da una norma nazionale e regionale che obbliga tutti a garantire il distanziamento sociale e a evitare gli assembramenti, una norma che è difficile da applicare perché, ad esempio, un locale che normalmente avrebbe ospitato anche 200 persone oggi ne accoglie appena 80, ma chi può garantirci che 80 persone che si alzano insieme per ballare non costituiscano un assembramento? È evidente allora che questo dato soggettivo merita attenzione perché siamo ancora in una emergenza sanitaria che deve avere priorità su tutto, pensiamo che in alcune regioni c’è il rischio di una seconda ondata di Covid-19, a livello nazionale si starebbe paventando il rischio di fermare la movida, in Abruzzo e a Pescara abbiamo una situazione che va controllata. L’amministrazione comunale ha avuto diversi incontri con il questore e con il Capo di Gabinetto, la dottoressa Traversa, proprio per capire come gestire il momento e aiutare gli stessi titolari delle attività a disciplinare il proprio lavoro, e la prima regola è assicurare la massima attenzione. Pensiamo che per gli eventi programmati in piazza Salotto abbiamo potuto sistemare appena 200 posti a sedere, in una piazza abituata a ospitare anche 4-5mila persone per ogni singolo evento. Alcuni gestori, anche oggi a colloquio con il sindaco Masci, ci hanno chiesto di predisporre un vademecum proprio per stabilire regole univoche e valide per tutti, regole sulle quali comunque già oggi c’è la condivisione dei locali se pensiamo che sabato scorso erano decine le strutture per il ballo e l’intrattenimento serale aperte e un solo stabilimento è stato sanzionato con la chiusura temporanea, segno tangibile del senso di responsabilità del territorio. Oggi dobbiamo essere bravi a garantire il giusto equilibrio tra quei titolari dei locali che vogliono e devono lavorare nella fase post-Covid-19 e la necessità di rispettare le regole, consapevoli che i controlli ci sono”.
“E allora – ha ripreso il Presidente Rapposelli – è proprio tale consapevolezza, che in primis devono avere i gestori dei locali, e la certezza sulla validità e forza dei controlli da parte delle Forze dell’Ordine, in netta controtendenza rispetto agli anni scorsi, che ci permette di avanzare una proposta, ossia di dare una minima elasticità agli orari con i quali oggi il sindaco sta disciplinando l’apertura e chiusura delle strutture dedicate all’intrattenimento: se i controlli ci sono, se il rispetto delle regole viene monitorato e garantito, Fratelli d’Italia ritiene che ci siano i margini per allungare di mezz’ora l’orario di apertura dei locali, da prorogare sino a all’una durante la settimana e sino alle due nel fine settimana. Per i locali significherebbe una piccola boccata d’ossigeno e una ulteriore turnazione della clientela, fermo restando che i numeri delle presenze ormai sono contenuti proprio per le norme anti-Covid-19. A questo punto avanziamo la proposta alla giunta comunale che ha gli strumenti per effettuare le opportune valutazioni”.