Il 14 maggio, giorno di San Mattia, spiega che l’amore ci trasforma in amici e porta gioia dentro di noi solo quando si trasforma in dono
L’AQUILA – Oggi si festeggia San Mattia, uno dei settantadue discepoli di Gesù Cristo, cresciuto alla sua scuola, e testimone dei suoi prodigi. Salito Gesù al cielo. Mattia rimase nel cenacolo in unione di preghiere con gli Apostoli, in attesa dello Spirito Santo. Dovendosi eleggere un altro apostolo in luogo di Giuda prevaricatore, furono presentati agli Apostoli due discepoli: Giuseppe e Mattia; alla fine fu scelto quest’ultimo, che fu fedele sempre fedele al suo apostolato.
Di San Mattia ha parlato, attraverso i social, Don Luigi Maria Epicopo, sacerdote dell’arcidiocesi dell’Aquila, scrittore di libri e articoli scientifici di carattere filosofico e teologico preside dell’Istituto Superiore Scienze Religiose Fides et Ratio Issr dell’Aquila.
“La liturgia oggi ci fa festeggiare San Mattia Apostolo, e il vangelo è gravido di parole significative che rimangono il minimo sindacale di ogni esperienza autenticamente cristiana: amore, amicizia, dono di sé, gioia – scrive il religioso- Infatti Gesù dice che l’esperienza dell’amore è prendere sul serio la parola di chi si ama. L’amore sa far diventare decisiva la parola dell’altro, la ascolta fino a tirarne delle conseguenze. Per questo l’amore a Cristo è sempre legato all’ascolto della sua parola, alla capacità di saper prendere sul serio ciò che Egli indica. Questo amore poi ha una conseguenza immensa: è un amore trasformante. Non è un amore che ci lascia uguali ma ci riscatta da una sorta di condizione servile rispetto alla vita e ci eleva a una qualità più alta: ci trasforma in amici. Si è amici quando ci si accorge che qualcuno ci ama fino a dare la vita per noi. Ma si diventa amici quando si matura un amore disposto a dare la vita per qualcuno.
Finché l’amore in noi non diventa dono, rimane solo pretesa. E chi vive nella pretesa molto spesso è sempre insoddisfatto. Ma chi ha scoperto questo amore nuovo, disposto a donare, sente crescere dentro di sé un’intima gioia. È la gioia piena di cui parla Gesù nel Vangelo di oggi: Questo vi ho detto perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena. La festa di San Mattia ci fa ricordare anche però un’ultima importate considerazione: in questa esperienza dell’amore non siamo stati noi a scegliere per primi l’amore, ma è stato Cristo che ha preso l’iniziativa e ci ha amato per primo: Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi e vi ho costituiti perché andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga; perché tutto quello che chiederete al Padre nel mio nome, ve lo conceda. Ma l’esperienza di vedersi preceduti dall’amore fa crescere in noi gratitudine. E la gratitudine può essere manifestata solo in un modo: Questo vi comando: amatevi gli uni gli altri”. Fare cioè come Lui stesso ha fatto con noi.
(Giovanni 15,9-17)