Teramo

Simone Riccioni ospite “virtuale” all’Istituto di Isola del Gran Sasso-Colledara

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ISOLA DEL GRAN SASSO – Sorriso rassicurante, simpatia coinvolgente e bellezza dirompente. É il ritratto di Simone Riccioni, giovane attore e produttore del cinema italiano, che è stato ospite “virtuale” dell’Istituto comprensivo di Isola del Gran Sasso-Colledara. Riccioni, infatti, ha dialogato con i ragazzi delle classi terze della scuola secondaria di primo grado attraverso una diretta via Skype nell’ambito del progetto della web radio della scuola che ha scelto l’artista marchigiano per il suo impegno nel sociale.

Scherza, sta alla battuta, risponde alle numerose domande sul suo passato e sul suo futuro professionale. Racconta della sua nascita in Uganda e di quanto questo abbia influito sulla sua vita: “In Uganda – afferma – non c’era nulla e quindi quando sono arrivato in Italia raccoglievo anche le briciole di pane sulla tovaglia. Qualsiasi cosa faccio adesso parte da lì, anche il mio libro Eccomi”.

Parla del suo impegno per la ricostruzione post-sisma ai ragazzi che lo ascoltano rapiti, perché anche a loro il sisma ha portato via qualcosa, un luogo familiare, la scuola.

“Il progetto Riparto dalle Marche – continua l’artista – è nato due anni fa dopo il terremoto che ha martoriato quelle zone. Sono stato colpito da vicino perché la casa dei miei nonni è crollata e loro si sono dovuti trasferire a casa dei miei genitori,quindi questo progetto vuole promuovere il territorio marchigiano con foto di posti ancora belli”.

A chi gli chiede come mai nei suoi film siano sempre presenti ragazzi diversamente abili risponde: “Io ho iniziato a fare film con Federico Moccia, Fabio De Luigi, Claudia Gerini. Facevo commedie senza nessun messaggio, poi è successo che per poter andare avanti in questo ambiente bisognava scendere a compromessi, avrei dovuto svendermi. Ho detto no e a questo punto non ho lavorato per due anni. Allora ho creato una società per fare film belli, che possano veicolare messaggi importanti. Così la ragazza con sindrome di down e i ragazzi in carrozzina sono dei veri e propri attori. Girare il film insieme a loro è stato molto più bello e divertente perché stavano girando qualcosa direcitatoma vero”.

Ripercorre il suo percorso di crescita personale, di quando divertiva i ragazzini disabili indossando i panni dell’attore – pagliaccio. E poi diletta il pubblico con l’aneddoto della bambina con sindrome di Down che “mi ha toccato il sedere – prosegue Riccioni – e io ho detto che queste cose non si fanno. Lei mi guarda e mi fa: io sono una buongustaia. Così mi sono innamorato di questo mondo”.

Poi blocca il vortice delle domande e chiede ad una alunna che sogni abbia. La ragazza tentenna, è indecisa e allora interviene: “La cosa più brutta che c’è in questo mondo è che voi iniziate ad aver paura di seguire i vostri sogni. E quindi nel momento in cui qualcuno tirivolge la domanda che sogno hai avete difficoltà a rispondere. Tanti ragazzi dicono la stessa cosa: non lo so. È questo il motivo per cui a me fa piacere incontrarvi e darvi i messaggi con i miei film, perché io sono convinto che il mondo è bello e tutti dobbiamo avere un sogno. Le nuove generazioni sono il futuro, quindi dovete guardare, ascoltare, studiare e sognare veramente perché tante volte non lo facciamo“.

Non poteva mancare la domanda sul personaggio preferito: “Il personaggio del film Come saltano i pesci mi è piaciuto tantissimo perché ero molto io. Ho amato di più, però, Dario di Tiro libero perché lui era un po’ quello che io non sono oppure che sono quando io mi arrabbio. Dario è un po’ quello che siamo tutti quanti noi, egoisti, cattivi, ci sentiamo di essere importanti poi però nella vita le cose importanti sono altre e nella storia Dario lo capisce, quindi spero che tutti quanti noi possiamo andare avanti e capirlo”.

Anche il prossimo film, di cui a settembre inizieranno le riprese, affronterà una tematica importante: “È una storia vera, tratta di una ragazza che ha fatto una cavolata. Ci sarà anche una storia d’amore, insomma tutto quello che deve esserci”.

L’artista non esita a rispondere anche sul suo rapporto intimo con Dio, presenza costante nei suoi film: “La Fede è tutto quello che ho conosciuto e incontrato grazie alla mia famiglia”.

Come un nuovo amico che ormai ha guadagnato la fiducia dei suoi interlocutori Riccioni dà appuntamento ai ragazzi per il 9 giugno, quando sarà a Teramo presso la parrocchia del Sacro Cuore. Sicuramente ci saranno!

Simone Riccioni ospite “virtuale” all’Istituto di Isola del Gran Sasso-Colledara ultima modifica: 2018-05-31T11:59:53+00:00 da Redazione
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