PESCARA – È stato presentato ieri mattina presso il Mediamuseum di Pescara, il libro di Franco di Tizio dal titolo: “Giuseppe Mezzanotte e Gabriele D’Annunzio cinquant’anni di amicizia”; alla conferenza erano presenti oltre all’autore anche il fondatore del Premio Flaiano, Edoardo Tiboni, la prof. Lucilla Sergiacomo ed il prof. Umberto Russo.
A fare gli onori di casa all’autore del libro è stato Edoardo Tiboni, che ha voluto ringraziare Di Tizio, per l’opera realizzata esortandolo a scrivere altri libri di questo genere.
La prof. Lucilla Sergiacomo, ha presentato ciò che il testo racconta:
si tratta di una ricostruzione ponderosa quella operata dall’autore Franco Di Tizio, di vicende che coprono come dice il libro l’arco di cinquant’anni. Una ricostruzione che segue il metodo analitico, perché sfogliando il libro vi accorgerete che in alto sulla pagina c’è scritto l’anno a cui si riferiscono le vicende, le lettere, i documenti e le testimonianze che costituiscono il tessuto di questa trattazione. Una trattazione destinata a ricostruire la fisionomia esistenziale ed intellettuale di Giovanni Mezzanotte tramite un parallelo con la vita del più ben celebre Gabriele D’Annunzio.
Il loro primo incontro risale al 1884 nell’ambito di una Francavilla balneare, nell’ambito del cenacolo michettiano, Michetti era amico di entrambi e si frequentano di persona ad intervalli fino al 1904, l’anno in cui la “Figlia di Iorio” fa la sua prima apparizione nazionale al Teatro Marruccino di Chieti e D’Annunzio viene accolto come un eroe dove gli vengono attribuite molte onoranze. Amici comuni quando si incontrano Gabriele D’Annunzio e Giuseppe Mezzanotte, quando avviene l’incontro D’Annunzio è già sposato con Maria Mezzanotte e invece ha all’attivo una raccolta dei versi giovanili.
Mezzanotte non ancora sa che quell’anno 1864 non solo è l’anno di incontro con l’amicizia con D’Annunzio e gli amici del cenacolo ma è anche l’anno della volta esistenziale, che inciderà molto sul suo destino. E infatti Mezzanotte tornato da Napoli dove, trasferitosi nel 1875 per compiere studi di erogatura voluti dal padre, aveva frequentato i migliori intellettuali del napoletano, soprattutto approcciandosi al mondo del giornalismo. È stato un grande amico di Edoardo Scarfoglio, Umberto Braccoli esponenti di spicco della cultura napoletana. Un amicizia autentica quella tra Mezzanotte e D’Annunzio, che dura attraverso anche un epistolario costante. Le testate giornalistiche con cui collabora Mezzanotte, sono importanti arriva a collaborare con il “Corriere del Mattino”, pubblica novelle, un promettente letterato nel momento in cui incontra D’Annunzio. Quell’84 è particolarmente favorevole alla sua carriera letteraria perché è l’anno in cui escono i suoi racconti letterari.
Il prof. Umberto Russo, inquadra così l’opera:
con questo lavoro Franco Di Tizio, offre un completo ritratto di Mezzanotte, basato su una interessante documentazione in buona parte inedita e specificamente orientato sul rapporto che lo legò all’amico e conterraneo Gabriele D’Annunzio, un rapporto che lo scrittore teatino volle tenacemente proseguire fino al termine della vita, sebbene il Vate gli opponesse quel silenzio in cui amava chiudersi negli anni del Vittoriale anche nei riguardi di persone che gli erano state care e propizie.
Nel libro l’autore racconta la storia di amicizia tra Mezzanotte e D’Annunzio, nel 1924 i due si separano e Di Tizio lo racconta con ciò che succedeva a Mezzanotte nella sua Chieti, inoltre nel testo sono pubblicate anche le lettere che i due amici si scambiavano.