PESCARA – Riceviamo e pubblichiamo un comunicato del dott. Edoardo Tiboni , presidente della Fondazione che porta il suo stesso nome, ideatore nel 1974 insieme ad Ennio Flaiano della SOCIETÁ DEL TEATRO E DELLA MUSICA nonché attivo promotore del PREMIO INTERNAZIONALE DI LETTERATURA, TEATRO, CINEMA, e TELEVISIONE “ Ennio Flaiano”, ma soprattutto l’instancabile “traghettatore ” della cultura regionale in campo nazionale.
Si legge nella sua nota:
la Fondazione Tiboni per la cultura in Abruzzo ritiene non sostenibili molte delle tesi espresse da Licio Di Biase, più volte consigliere comunale ed ora presidente del Consesso civico pescarese, sull’uso degli spazi culturali. Quando afferma, facendo di tutt’erba un fascio, che le “tariffe” per l’uso di spazi pubblici a Pescara sono eccessive generalizza invece di distinguere.
Ci sono tariffe contenute al puro rimborso dei consumi e delle pulizie delle sale (ed è quello che facciamo noi) e ci sono tariffe molto più elevate di strutture pubbliche che dovrebbero essere le uniche destinatarie delle critiche del sig. Di Biase.
Sostenere poi, come egli fa, la copertura del teatro d’Annunzio è una pura e semplice bestemmia non solo architettonica e artistica ma anche storico letteraria.
Qunado nel 1963, in occasione del centenario dannunziano, mi feci promotore,con il sostegno di Comune e Provincia, della costruzione di un teatro-monumento dedicato a d’Annunzio che ne rispettasse le sue volontà, espresse anche nelle sue opere, era innoppugnabile che la costruzione dovesse riguardare un teatro all’aperto per rappresentazioni di classici greci e latini e delle sue opere: La Città morta, La Fiaccola sotto il moggio ecc.
Ed è in base a questo concetto che il teatro-monumento a Gabriele d’Annunzio, con la svettante stele istoriata di bassorilievi evocativi, nei simboli scolpiti, delle gesta del poeta pescarese, fu realizzato.
Ora “coprirlo” offenderebbe l’aspirazione di d’Annunzio e l’architetto Dazzi che il monumento ha realizzato.
Piuttosto si provveda a restaurarlo (sta cadendo, pezzo dopo pezzo) ripristinandone le linee originali magari arricchendole con quanto di analogo è stato fatto nel teatro Verde nell’Isola di San Giorgio a Venezia.
A Pescara il problema degli spazi teatrali e culturali in genere, da aggiungere agli esistenti, si risolve aggiungendo alla disponibilità del teatro Massimo e del Circus, cui necessitano attenta e costante manutenzione, quella del teatro Michetti che evidentemente qualcuno, assumendosi gravi responsabilità, trattandosi di un teatro pubblico acquistato dal Comune di Pescara, non vuole rendere agibile pur bastando, per farlo, le poche decine di migliaia di euro per la definizione della pratica di agibilità.
Il “Michetti”, grande come l’attivissimo “Marrucino” di Chieti, può costituire una risorsa per le iniziative teatrali e d’altro genere di cui Pescara haassoluto bisogno, come ha sottolineato lo stesso Di Biase.
La carenza di posti da questi lamentata, ammesso che ci sia, si risolve nel modo più semplice e intelligente, come da anni sta facendo una città per più di un aspetto somigliante a Pescara, alludo a Rimini, dove sono sorti Palatenda per congressi e e spettacoli, aperti tutto l’anno, favorendo così il turismo congressuale ma anche gli spettacoli, con possibilità di soddisfare qualsiasi capienza di pubblico.
Sono anni e anni che di questo parliamo, io e l’allora assessore comunale Di Pietrantonio, ed a noi si è ora aggiunto il senatore Pastore, anch’eglisostenitore della realizzazione, che può avvenire in sei-otto mesi, di un palacongresso adeguato alle necessità di Pescara.
A proposito, a Rimini ne inaugurano uno nuovo proprio oggi 15 ottobre e tutti per l’intera giornata di domani possono recarsi a visitarlo rendendosi così consapevoli che questa è la soluzione per risolvere almeno in buona parte la crisi degli spazi culturali.
Concludendo: Il Mediamuseum, e si spera che anche altri lo possano fare, ha reso e rende disponibili, quando non occupate da altre manifestazioni, le proprie sale Flaiano e d’Annunzio con il semplice rimborso delle spese; la riapertura del Michetti può cominciare a risolvere la crisi di spazi per lo spettacolo a Pescara; la realizzazione di un grande palacongressi- palaspettacoli può risovere annosi problemi, invernali ed estivi.