Grande festa per gli 80 anni del Liceo Classico ‘D’Annunzio’
PESCARA – Ottanta sono le candeline spente ieri dallo storico Liceo Classico che porta il nome del vate Gabriele D’Annunzio! Alla festa organizzata dalla preside Luciana Vecchi,ha partecipato,da ex studente,anche il sindaco di Pescara Luigi Albore Mascia che ha dichiarato:
Una scuola che ha contribuito a scrivere la storia di Pescara, passando dai primi 44 allievi iscritti nel 1930 sino alle centinaia di studenti che ogni mattina varcano oggi la soglia di un istituto glorioso, contribuendo alla formazione di decine di generazioni di ragazzi.
In ottant’anni infatti,sono stati tanti i giovani che si sono seduti su quei banchi e che poi sono diventati importanti professionisti,ingegneri, commercialisti, docenti universitari, giornalisti, magistrati, rappresentanti delle Forze dell’Ordine.
A seguire quell’esempio saranno i ragazzi che oggi, da quegli stessi banchi, si preparano a diventare la classe dirigente del futuro.
Ad aprire la cerimonia sono stati i saluti istituzionali presso l’Aula Magna del classico, intitolata al magistrato ucciso dalle Br Emilio Alessandrini, ex studente del classico, un’Aula magna affollata oltre che dagli studenti, da 52 ex allievi, oggi professionisti di prestigio e rappresentanti dello Stato ai quali la Preside ha consegnato un secondo diploma per celebrare il loro ‘impegno sociale a favore della crescita dei giovani.
Presenti, oltre alla Preside Vecchi anche il Presidente della Provincia Guerino Testa, il Presidente del Tribunale Giuseppe Cassano e il Prefetto Vincenzo D’Antuono.
E tra i 52 ex studenti, oltre al sindaco pescarese, anche l’ammiraglio Natale, classe ’35-’36, la prima a diplomarsi dopo la nascita del liceo, il tenente dei Carabinieri Stefano Di Tizio, appena 32 anni, Antonio Marchese, dirigente Poste Italiane, responsabile di 14mila sportelli in tutta Italia, l’avvocato Carlo Lizza, l’imprenditore Gilberto Ferri, la dottoressa Splendora Rapini, dirigente del servizio di alcologia dell’ospedale civile di Pescara, Giulio De Collibus, direttore del Museo delle Genti d’Abruzzo, e il Procuratore Capo della Repubblica Nicola Trifuoggi che per tre anni è stato Presidente del Consiglio d’Istituto del Liceo D’Annunzio, quando era studentessa la figlia Manuela, anche lei magistrato, prematuramente scomparsa.
Subito dopo ogni ex studente ha avuto in consegna una classe dove svolgere un’ora di lezione in cattedra.
Il liceo classico è stato non solo la mia scuola , ma innanzitutto la scuola di mia nonna, Italia Albore, docente di Scienze Naturali, che è stata tra le fondatrici del liceo insegnando a intere generazioni di professionisti, alcuni dei quali ho ritrovato oggi in aula
ha detto il sindaco Albore Mascia agli studenti della V ginnasio sezione H continuando:
e poi è stata la scuola di mio padre, delle mie zie, dei miei cugini. Tra queste mura è nata la passione per l’impegno sociale e civile, prima come rappresentante di classe, poi rappresentante d’Istituto, infine come membro della Giunta esecutiva. Tra questi banchi ho compreso l’importanza della scuola stessa, della conoscenza, fondamentali per avere motivazioni e obiettivi nella vita. E da questa scuola che porta il nome del vate è nato il desiderio di valorizzare l’immagine stessa di Gabriele D’Annunzio, che tanti in Italia pensano ancora sia nato a Gardone Riviera.
Il sindaco Albore Mascia ha poi ripercorso l’attività amministrativa che caratterizza il lavoro di sindaco, per poi rispondere alle domande degli studenti. La prima, della giovane Valentina D’Amico, su cosa fare per diventare sindaco a cui ha risposto:
innanzitutto occorre irrobustire le proprie conoscenze scolastiche, poi avere un’attività lavorativa, perché non credo personalmente ai politici di professione, piuttosto lavorare consente sempre di avere un osservatorio privilegiato.
E non è mancata la domanda su filovia e strada-parco da parte dell’allieva Paola Melchiorre alla quale il sindaco ha risposto ricordando:
La scelta della filovia è nata in realtà 12 anni fa e già in campagna elettorale ho sempre detto che, se eletto, avrei sostenuto quel progetto che rappresenterà un giro di vite per l’intero territorio, perché ci consentirà di allentare la morsa del traffico proveniente da nord. Forse rinunceremo a una parte dell’ex tracciato ferroviario, ma è necessario per restituire ossigeno anche a strade adiacenti, come viale Bovio, i cui residenti non se la passano bene. La nostra strada-parco diventerà la riviera che ci prepariamo a riqualificare con la nascita della Riviera Young.