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Franceschino Di Gregorio, Bolognano ricorda il vigile urbano di Piano d’Orta

da Redazione

franceschino di gregorio

BOLOGNANO – A cento anni dalla sua nascita, il gruppo consiliare Progetto Comune di Bolognano ricorda il concittadino Franceschino Di Gregorio (detto Cecchino), vigile urbano di Piano d’Orta, sempre ligio al dovere, servitore instancabile del paese, irreprensibile uomo dell’istituzione comunale, cittadino impeccabile e ne condivide la memoria attraverso le care parole dei suoi figli Nello, Carmine, Renato e Carlo:

«“Ciao Cecchino!”
Così lo salutavano tutti in paese, quando usciva in uniforme e iniziava la giornata di lavoro nelle vie di Piano d’Orta, dove abitava. Era il vigile, “la guardia di Piano d’Orta”. Così lo conoscevano tutti, perché è vero: un nome si indossa, proprio come una divisa.
E di divise Cecchino, all’anagrafe Franceschino Di Gregorio, ne sapeva davvero.
Era nato il 19 maggio del1920 proprio a Piano d’Orta e lì era cresciuto, arrangiandosi già da ragazzino come poteva, fino a quando non arrivò la Guerra e dovette lasciare il paese natìo. Partì al fronte e tornò dopo sette lunghi anni, trascorsi da prigioniero in Australia, durante i quali, lontano dai posti in cui era cresciuto, sicuramente sperava di rivedere la sua famiglia, i suoi fratelli, i suoi amici. Un desiderio che nel profondo lo aiutò a resistere fino alla fine e a rientrare nella cara patria.
La guerra aveva segnato la sua vita, ma l’aveva resa ancora più preziosa. Perciò il 29 settembre del 1949 sposò la giovane Mariagrazia Marulli e insieme costruirono la loro famiglia, in un periodo in cui di cose da costruire in Italia ce n’erano davvero tante. E poi nacquero i loro figli: Carmine, Renato, Nello e Carlo.
A Cecchino, che da sempre amava il calcio, non mancarono certo i momenti per condividere la sua passione con i figli e con suo fratello Silvio: ecco la divisa da calciatore, di cui andò fiero e che onorò magnificamente nella squadra del Piano d’Orta. Ma non ci fu solo quella. La più importante arrivò con l’incarico di guardia municipale.
Diventò vigile di Bolognano negli anni sessanta e trascorse gli anni più belli con questa uniforme, che lo fece amare come riferimento e soprattutto come persona. Certamente di lui la gente del paese ricorda oggi la cordialità, la gentilezza e il suo essere sempre discreto.
Non era un controllore dell’ordine Cecchino, era uno che l’ordine se lo portava dietro col sorriso e la semplicità di chi svolge il suo lavoro fiero e orgoglioso e vive con rispettabilità e con grande dignità. Gli stessi sentimenti con cui fieramente ricopriva l’incarico di Presidente dei reduci di guerra di Piano d’Orta.
Oggi lo ricordiamo nell’anniversario dei suoi cento anni, certi che l’appartenenza ad una comunità deve essere tenuta viva nel suo legame col passato per apprezzare il presente e costruire il futuro.
L’immagine di Cecchino che cammina tra le vie del paese con la sua divisa resta per tutti un ricordo caro di un momento di vita condiviso e donato con impegno costante e grande senso di onestà.
Ciao Cecchino!»

Ancora oggi la testimonianza di vita e professione di Franceschino Di Gregorio può fornire a tutti noi cittadini, lo spunto per rinnovarci nell’impegno del servizio e del dovere comunitario.

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