CITTÀ SANT’ANGELO – Non solo un piano vaccinale urgente, ma anche indennizzi tempestivi, una zona di contenimento per monitorare i movimenti del bestiame, sostegno per lo smaltimento delle carcasse e un monitoraggio costante dell’insetto vettore. Sono queste le richieste avanzate da Coldiretti Abruzzo nel corso del tavolo zootecnico convocato oggi dall’assessore regionale all’Agricoltura, Emanuele Imprudente, per fare il punto sull’emergenza Lingua blu che sta colpendo diversi allevamenti regionali.
Durante l’incontro, la dirigenza di Coldiretti ha consegnato alla Regione un documento dettagliato con le proprie proposte. I dati forniti dall’Istituto Zooprofilattico Sperimentale (IZS) e dalle Asl mostrano una crescita lenta ma costante dei focolai: 76 secondo l’IZS, con 40 casi a Teramo, 24 all’Aquila, 8 a Pescara e 3 a Chieti. Più allarmanti i numeri delle Asl, che segnalano 49 focolai a Teramo, 45 all’Aquila, 11 a Pescara, mentre Chieti risulta ancora indenne.
“La situazione va monitorata giorno per giorno – ha dichiarato Pietropaolo Martinelli, presidente di Coldiretti Abruzzo –. È fondamentale non abbassare la guardia.” Dello stesso avviso il direttore Marino Pilati, che ha sottolineato la disponibilità della Regione a intervenire con misure concrete, inclusa la creazione di una unità di crisi coordinata dall’IZS.
A partire da lunedì, sarà diffuso un decalogo operativo per gli allevatori, redatto congiuntamente da IZS e Asl, per fornire indicazioni pratiche nella gestione dell’emergenza. “Bisogna agire subito – ha ribadito Pilati –. Servono fondi immediati per vaccini e repellenti. La zootecnia abruzzese è già duramente provata: in gioco non c’è solo il futuro delle aziende, ma un intero patrimonio di cultura, economia e identità rurale che rischia di andare perduto”.