CHIETI – Nella giornata di ieri, personale della III^ sezione “Reati contro il patrimonio e in danno della P.A.” della Squadra Mobile, nell’ambito delle attività finalizzate alla repressione dei reati in danno di persone anziane, ha tratto in arresto, in esecuzione dell’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa su richiesta della Procura della Repubblica di Chieti, un trentaduenne, censurato, residente a Vasto (CH) in quanto ritenuto responsabile dei reati di furto pluriaggravato ed indebito utilizzo di carte di pagamento.
I fatti risalgono al mese di settembre dello scorso anno, allorquando un’anziana teatina subiva il furto all’interno della sua abitazione della somma di 1.300,00 euro oltre che della carta bancomat. Nella circostanza, due donne si erano presentate presso l’abitazione della persona offesa qualificandosi come “dipendenti dell’ASL”, adducendo di dover verificare le condizioni di salute del marito effettivamente presente in casa. Una volta allontanatesi, la signora si avvedeva di aver subito il furto del denaro contenuto all’interno di un borsello posto nella camera da letto nonché della tessera bancomat. Immediatamente dopo il furto, una persona di sesso maschile effettuava un prelievo fraudolento di 600,00 euro con la carta sottratta all’anziana presso uno sportello ATM dell’Ufficio Postale sito nel limitrofo comune di San Giovanni Teatino.
Le indagini avviate dalla Squadra Mobile permettevano di individuare, dall’accurata analisi delle immagini acquisite nei pressi dello sportello bancomat, seppur di scarsa qualità, alcuni elementi che permettevano di individuare dalle fattezze fisiche dell’uomo travisato con mascherina, occhiali da sole e berretto tipo baseball, il probabile autore del prelievo fraudolento.
A sostegno dell’ipotesi investigativa avanzata, la P.G. riusciva a verificare la compatibilità del sospettato con le caratteristiche fisiognomiche dell’uomo immortalato dalle telecamere dell’ATM, individuando degli elementi distintivi peculiari quali la presenza di un tatuaggio sull’avambraccio (nella circostanza debitamente coperto da un bendaggio realizzato ad hoc) nonché la compatibilità con altri accessori personali dallo stesso indossati anche in occasione del prelievo fraudolento.
Rassegnate le risultanze investigative alla locale Procura della Repubblica, in considerazione dei precedenti penali e di polizia specifici e del pericolo di reiterazione del reato, il Gip presso il Tribunale di Chieti ha emesso l’ordinanza che dispone la custodia cautelare in carcere eseguita dalla P.G. con accompagnamento dell’arrestato presso la Casa Circondariale di Viterbo.