Il WWF denuncia le condizioni disastrose in cui verserebbe la Polizia Provinciale di Chieti , l’assessore al Personale, Silvio Tavoletta, risponde che, nonostante le ristrettezze di bilancio,la Provincia sta cercando di riorganizzarla
CHIETI – Secondo il sindacato Sulpm, il Corpo di Polizia Provinciale di Chieti verserebbe in disastrose condizioni tanto che gli agenti sono privi di mezzi idonei per operare con efficacia e con sicurezza, mancano le divise, i prontuari e la modulistica per redigere i verbali di contestazione.
Per Claudio Allegrino, coordinatore delle Guardie Particolari Giurate Volontarie del WWF la situazione della Polizia Provinciale di Chieti è ancora più grave di quanto descritto dal sindacato, soprattutto per le ripercussioni sul territorio.
Ha spiegato Allegrino:
in condizioni ottimali escludendo per assurdo ferie, permessi, malattie, servizi di rappresentanza, compilazione di atti d’ufficio, altre competenze, in Provincia di Chieti sono attive sul territorio (per caccia, pesca e ambiente) 2 sole pattuglie per ogni turno. Ciascuna pattuglia dovrebbe controllare la metà dei comuni e la metà del territorio della provincia cioé 52 comuni e 2.586 chilometri quadrati di territorio. In condizioni normali, invece, considerando ferie, permessi, malattie, servizi di rappresentanza, compilazione di atti d’ufficio, altre competenze, una sola pattuglia è presente sul territorio a coprire l’intera estensione della Provincia di Chieti: 104 comuni e 5.172 chilometri quadrati.Questo significa che l’Ente non ha il benché minimo controllo del territorio. Chi vuole commettere illeciti in materia ambientale, di caccia, di pesca, può commetterli avendo la certezza quasi assoluta di farla franca. Gli inquinatori questo lo sanno come pure lo sanno i bracconieri.
Allegrino è disposto ad accompagnare il presidente della Provincia, Enrico Di Giuseppantonio, e gli amministratori provinciali nelle campagne per far vedere loro cosa accade quando si sa che non esiste nessuno che vigila sul rispetto delle leggi sulla tutela dell’ambiente, della caccia e della pesca. Chi non ha senso civico fa quello che vuole, sapendo che non sarà mai colto sul fatto.
Cinque sono le richieste del WWF per il 2011: attivazione di un numero telefonico di reperibilità e pronto intervento a disposizione della cittadinanza; aumento dell’organico; dotazione dei mezzi minimi necessari per operare almeno con sufficienza; riduzione drastica delle attività d’ufficio e di rappresentanza e contestuale aumento della presenza degli agenti sul territorio (maggiori controlli su cacciatori, pescatori e attività produttive inquinanti); almeno tre corsi obbligatori all’anno di aggiornamento e formazione per agenti e ufficiali.
L’assessore al Personale, Silvio Tavoletta, ha spiegato che la tutela del territorio non è affidata solo alla Polizia Provinciale, per la quale sono in corso le procedure di mobilità ed ha così risposto al WWF:
Il controllo del territorio è garantito non solo dalla Polizia Provinciale, che in effetti soffre di lacune e carenze di organico, ma anche dalla Guardia Forestale e dalle altre forze di polizia, così come ribadito autorevolmente più volte dal Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza.
Certamente teniamo in debita considerazione il rilievo mosso dal WWF che dovrebbe conoscere la situazione finanziaria del nostro ente.Eppure, nonostante la grave crisi e la mancanza di liquidità, abbiamo attivato le procedure per reperire tre agenti di Polizia Provinciale e un vicecomandante, posti vacanti che ora sono stati segnalati per la copertura in mobilità, visto che non siamo in grado, a causa della ormai prossima dichiarazione della Provincia come ente strutturalmente deficitario, di assumere personale in tempi brevi.
Stiamo già facendo tutto il possibile per mettere i nostri agenti di operare nel miglior modo pur nelle ristrettezze di bilancio nelle quali siamo costretti a lavorare: la riorganizzazione dell’ente, che sta procedendo a passi spediti, permetterà anche alla Polizia Provinciale di migliorare il suo lavoro e il suo rendimento.