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19 maggio, si celebra la memoria liturgica di Celestino V

Le spoglie del Papa del "'gran rifiuto", che abdicò per vivere in solitudine, sono conservata alla Basilica di Collemaggio a L'Aquila

da Marina Denegri

collemaggio l'aquila

L’AQUILA – Oggi, 19  maggio si celebra la memoria liturgica di San Celestino V, il Papa che abdicò per vivere in solitudine. La sua storia è legata all’Abruzzo, dove visse da eremita.

San Celestino V, nato Pietro Angelerio nel 1215 a Isernia, è una figura affascinante della storia della Chiesa cattolica. Trascorse gran parte della sua vita come eremita, dedicandosi alla preghiera e alla contemplazione. La sua santità e umiltà lo portarono a essere eletto Papa nel 1294, ma il suo pontificato durò solo cinque mesi: abdicò volontariamente, un evento straordinario nella storia papale.
Celestino V era un uomo di intensa spiritualità, fondatore dell’ordine dei Celestini, e visse per anni sui monti dell’Abruzzo in solitudine, La sua elezione avvenne dopo oltre due anni di sede vacante, ma la sua natura semplice e lontana dalle logiche del potere lo rese inadatto alle complesse dinamiche della Curia romana. Dopo la sua abdicazione, fu imprigionato nel castello di Fumone, dove morì nel 1296.

Fu canonizzato nel 1313 da Papa Clemente V, La sua figura è ricordata per la sua umiltà e il suo rifiuto del potere, tanto che Dante Alighieri lo menzionò nella Divina Commedia, riferendosi alla sua abdicazione come al “gran rifiuto”. La Basilica di Santa Maria di Collemaggio a L’Aquila ospita le sue spoglie e ogni anno si celebra la Perdonanza Celestiniana, un evento di grande significato spirituale.