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“Un mosaico per Tornareccio”: sempre più ricchezze per lo straordinario museo a cielo aperto

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Quattro candeline per l’originale iniziativa ideata da Alfredo Paglione: da sabato 1 agosto, con inaugurazione della ore 18, salgono a venticinque le opere che si possono ammirare sulle facciate delle abitazioni, tra cui una riedizione di un mosaico del grande Gino Severini. Fino al 30 agosto in esposizione anche una personale di Sergio Ippoliti e i venti bozzetti in gara per il 2010.

TORNARECCIO (CH) –  La grande arte torna ad animare il borgo di Tornareccio. Per tutto il mese di agosto si svolge la quarta edizione di “Un mosaico per Tornareccio”, l’originale iniziativa ideata da Alfredo Paglione, il collezionista e mecenate originario proprio di questo paese, che sta trasformando il suo paese natio, già noto come la “capitale abruzzese del miele”, in uno straordinario museo a cielo aperto. L’evento, un vero unicum nel panorama artistico nazionale, è promosso dall’associazione Amici del Mosaico Artistico e dal Comune di Tornareccio, con la collaborazione scientifica della nota esperta di mosaici Laura Gavioli e il coordinamento di Elsa Betti, autrici dei testi del catalogo edito da La Frentania di Lanciano.
Così, con l’inaugurazione di altri nove mosaici in programma sabato 1 agosto, mosaici che si aggiungono ai sedici delle edizioni precedenti, salgono a venticinque le opere musive che si possono ammirare su altrettante facciate delle abitazioni, dislocate in ogni angolo del paese. I nuovi capolavori, realizzati come sempre dalla Cooperativa mosaicisti di Ravenna, sono riproduzioni dei bozzetti realizzati da Sergio Ippoliti, Pierluigi Abbondanza, Alessandro Busci, Jacopo Cascella, Omar Galliani, Piero Guccione, Antonio Maya e Fujio Nishida, gli artisti che nel 2008 hanno ricevuto maggiori consensi dalla giuria popolare e quella di esperti.

A questi otto si aggiunge un pregevole “fuori concorso”, che rappresenta la grande novità di questa edizione 2009: una riedizione del mosaico “Testa maschile” di Gino Severini, il grande maestro scomparso nel 1966, autorizzata dai suoi familiari che in questo modo hanno voluto dare un’ulteriore autorevolezza artistica a “Un mosaico per Tornareccio”, già di per sé molto elevata grazie alla presenza negli anni scorsi di artisti del calibro di Sassu, Ortega, Calabria, Guccione, Galliani, Notari, Cattaneo, Savinio e altri.

Quanti sceglieranno Tornareccio per ammirare i mosaici, inoltre, avranno la possibilità di vedere presso il salone polifunzionale in via del Carmine la mostra “Sorriso amaro”, una personale di Sergio Ippoliti, l’artista più votato in assoluto nel 2008, e i venti nuovi bozzetti in gara per diventare mosaici nel 2010, inviati nelle settimane scorse da artisti di respiro internazionale: Vadim Brodskiy (Berlino), Aurelio Bulzatti (Roma), Paola Campidelli (Cesena), Stefano Canepari (Piacenza), Mauro Chessa (Torino), Patrizia Comand (Milano), Pino Deodato (Milano), Giovanni Fabbri (Castiglione di Cervia, Ravenna), Damià Jaume (Majorca), Riccardo Licata (Venezia), Raimondo Lorenzetti (Casalleone, Verona), Adelchi Riccardo Mantovani (Berlino), Matteo Massagrande (Padova), Renzo Margonari (Mantova), Gino Marotta (Roma), Elisa Montessori (Roma), Nani Tedeschi (Cadelbosco Sopra, Reggio Emilia), Ugo Pierri (Trieste), Paolo Volta (Ferrara) e Sergio Zanni (Ferrara).

La mostra di Ippoliti e i bozzetti rimarranno in esposizione fino al 30 agosto, data entro cui tutti i visitatori potranno votare, mediante apposito modulo presente in loco, il bozzetto che si intende far trasformare in mosaico nel 2010.
I mosaici 2009 sono stati finanziati da: Banca di Credito Cooperativo Sangro Teatina (Nishida), Comune di Tornareccio (Ippoliti), Camera di Commercio di Chieti (Cascella), Fondazione Carichieti (Maya), e anche da Fernando Fioriti (Abbondanza), Nino Iezzi (Galliani), Alfredo Paglione (Guccione) e Nicola Santovito (Busci).
“Un mosaico per Tornareccio” si avvale del sostegno di Regione Abruzzo, Provincia di Chieti, Fondazione Carichieti, Camera di Commercio di Chieti, Comunità Montana Valsangro, e del patrocinio dell’Università “d’Annunzio” Chieti-Pescara e della Fondazione Crocevia (Milano).

Un mosaico del popolo, per il popolo di Tornareccio

Quando nel 2004 con la mostra “In nomine patris” volli onorare la cara memoria di mio padre Ottavio scelsi gli artisti e le loro opere che, a mio giudizio, erano le più idonee a rendergli omaggio. “Un mosaico per Tornareccio” ha un’altra impostazione e altre finalità. Per trattarsi di un museo all’aperto vuole avere un carattere più popolare e avvicinare quindi la gente all’arte contemporanea e formarla, se possibile, all’idea di bellezza. Ciò spiega anche l’istituzione, oltre a quella di esperti, di una giuria popolare. Perché la popolazione stessa è chiamata, con il suo voto, a decidere quali sono i bozzetti che verranno poi tradotti in mosaico.

In fondo mi pare giusto che ogni abitante di Tornareccio possa scegliere quali artisti e quali opere dovranno “arredare” la casa-paese che è di tutti. La manifestazione sta crescendo di anno in anno e si sta verificando un successo persino inaspettato. Questo premia chi ci ha creduto sin dall’inizio, l’amministrazione comunale in testa, e tanti sponsor pubblici e privati, e lascia ben sperare per il futuro. Si tratta ora di coinvolgere sempre più la popolazione, i giovani e i ragazzi in particolar modo. E a proposito dei ragazzi, sarebbe bello e auspicabile che un giorno non lontano, accanto ai graditi maestri che mandano le loro opere da tutta Italia e dall’estero, si aprisse una sezione per le scuole, per poter realizzare alcuni mosaici con alcuni dei migliori loro bozzetti. Per far crescere in tutti, a cominciare dai più piccoli, il desiderio di circondarsi di cose belle. È risaputo, infatti, che la Bellezza aiuta a vivere e fa ben sperare per il futuro.

Alfredo Paglione – Ideatore di “Un mosaico per Tornareccio”

È ora di riscoprire la forza del mosaico

Il tema forte di “Un mosaico per Tornareccio” è il progetto stesso: l’idea di portare in un piccolo centro delle opere d’arte che, per la loro collocazione e per la loro natura, saranno sotto gli occhi di tutti. La cultura educa il popolo, comunque sia, se vogliamo ricordare l’intenzione mussoliniana di far lavorare i migliori artisti per decorare i palazzi del tempo, oppure la citazione gramsciana! Secondo punto: un sito, dove nel tempo, lentamente ma inesorabilmente, si aggiungono opere di anno in anno è destinato a diventare mèta di visitatori, bisognosi di vedere qualcosa di bello, bisogno che hanno tutti, anche quelli che non sanno di avere questa necessità. A questo punto sarebbe auspicabile un ulteriore sforzo per stimolare l’iniziativa. Come? Rivalutando gli aspetti formali e sostanziali del mosaico per rendere la manifestazione di Tornareccio ancora più interessante per gli artisti del nostro tempo. Bisogna ripensare ai valori sostanziali dell’arte musiva e valutare più da vicino opportunità che facciano avvicinare gli artisti con un interesse rinnovato al mosaico, soprattutto nel pensiero, proprio come fu per Gino Severini negli anni ’30 del ‘900. Se il mosaico è un’arte che ha attraversato i secoli, dai pavimenti di Aquileia e di Pomposa, alle decorazioni parietali bizantine e paleocristiane fino alle più recenti espressioni della modernità (Gaudì, i muralisti latinoamericani, Leger o Chagall…) significa che il suo linguaggio è vivo ed efficace, bisogna assecondarlo e magnificarlo con idee e proposte originali.

Laura Gavioli – Curatrice edizione 2009 “Un mosaico per Tornareccio”

Il sorriso amaro di Ippoliti

La mostra “Sorriso amaro” di Sergio Ippoliti, che rimarrà in esposizione presso il Polifunzionale fino al 30 agosto, è un omaggio al famoso film neorealista (Riso amaro, G. De Santis, 1949), ma è anche un rifacimento, un gioco di parole attraverso il quale invito a sorridere di cose che in realtà sono tutt’altro che divertenti: questa è la satira, questo è il suo compito. Nelle tempere esposte a Tornareccio, Ippoliti ci suggerisce una serie di riflessioni sulla contemporaneità, sul rapporto con la storia, sull’identità. I suoi mezzi sono l’arguzia, l’ironia e la pittura fantasiosa che secondo Roberto Gervaso è da assaporare, composta sì di colori ma anche di spezie, di “pepe, peperoncino, sale, origano, rosmarino”. Da assaporare in questa mostra c’è innanzitutto Roma, protagonista assoluta sempre sullo sfondo. In Rivisitazione, ad esempio, c’è un netto riferimento alla Nascita di Venere del Botticelli, che anziché nascere dalla conchiglia viene al mondo dalle acque della “barcaccia” del Bernini. Ippoliti riflette sull’imbarbarimento dei costumi di un paese preso d’assalto da rumorosi turisti che, ne I Nuovi Barbari, fanno il pediluvio nella fontana del Nettuno. Quegli stessi turisti sostituiscono oggi i viaggiatori, protagonisti attivi tra VIII e XIX secolo, di quel Grand Tour, che prevedeva una tappa obbligata in Italia per il completamento di una buona educazione. Gli intellettuali venivano a cercare il Rinascimento, la classicità della Magna Grecia, e quella romana. Uno dei simboli di questi viaggi era sicuramente il Laocoonte del Belvedere, che nella tavola Gran Tour si contorce insidiato dalle indicazioni stradali che lo avvolgono al posto dei serpenti, sommerso da un fiume di macchine che respinge i fantasmi della cultura. Verrebbe da chiedersi se Oscar Wilde, riferendosi al suo amato, scriverebbe ancora “ti prego, non appena avrai fatto tutto quello che puoi fare, parti per l’ Italia e riconquista la tua calma…”.

Elsa Betti – Coordinatrice “Un mosaico per Tornareccio”

Per un paese, per un territorio

L’iniziativa “Un mosaico per Tornareccio” rappresenta il fiore all’occhiello della promozione turistica non solo di Tornareccio, ma ormai di un territorio intero. E questo grazie all’amore di Alfredo Paglione per la sua terra ma anche alla dedizione di quanti ormai da anni si dedicano a questo progetto, dimostrando che la valorizzazione del nostro paese è ancora più interessante quando parte dal basso. E il Comune, in continuità con gli anni passati, intende sostenere questa iniziativa con entusiasmo, nella certezza che questi mosaici, riproduzione di bozzetti di artisti dal respiro internazionale, contribuiscono a rendere Tornareccio, già conosciuta come l’indiscussa capitale abruzzese del miele, un borgo ancora più bello, più colorato, più vivo.

Nicola Pallante – Sindaco di Tornareccio

“Un mosaico per Tornareccio”: sempre più ricchezze per lo straordinario museo a cielo aperto ultima modifica: 2009-08-01T13:57:20+00:00 da Direttore
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