Tornano gli Heavenblast: questa sera in concerto a Chieti

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La storica heavy progressive band sarà live al St. James Irish Pub di Chieti con una rinnovata formazione

CHIETI – È un ritorno attesissimo dagli amanti del metal nostrano: risorgono gli Heavenblast, storico nome del panorama abruzzese. La band teatina, alfiere dell’heavy progressive, irrompe di nuovo sulle scene e lo fa alla sua maniera: il comeback è fissato per stasera con un grande concerto al St.James Irish Pub di Chieti.

La line up è fortemente rinnovata rispetto al passato: Simone Grifone (voce),  Dox Menna (chitarre e membro storico del gruppo), Nico Di Benedetto (tastiere e piano), Francesco Giacchetti (basso) e Alessio Coletti (batteria) porteranno on stage tante sorprese e soprattutto le inconfondibili atmosfere dei due album pubblicati fra il 1998 ed il 2000 ed accolti con clamore da critica e pubblico  (l’omonimo primo lavoro ed il secondo “Flashback”).

Questa non è propriamente una reunion, ma una vera e propria ripartenza: progetti  discografici sono all’orizzonte, ma per ora c’è prima di tutto tanta voglia di tornare a suonare dal vivo. Non è casuale la scelta della location per la serata di debutto della nuova line up: si ricomincia da Chieti, città dalla quale l’avventura era cominciata all’epoca regalando poi tante soddisfazioni a chi si è avvicendato negli anni nella band.

Nati nel 1995 come progetto tra compagni di scuola, gli Heavenblast impiegano alcuni anni per raggiungere una formazione stabile che dà alla luce, nel 1998 e nel 2000, due demo i quali catturano  immediatamente l’attenzione della nota etichetta italiana Underground Symphony: i due full lenght incisi, “HeavenBlast” (2003) e “Flashback” (2007) omaggiano il power metal di matrice tedesca senza disdegnare spruzzate di symphonic e progressive (tratti più marcati rispettivamente nel primo e nel secondo lavoro, quest’ultimo impreziosito da alcune partecipazioni oltre che da un concept fantascientifico). Nel 2008 la band si scioglie per l’impossibilità di continuare di vari membri, ma nel 2011 Dox e Nico (chitarrista e tastierista) decidono di ridare vita al progetto, che si concretizza con l’incontro dell’attuale formazione, ora al lavoro su un nuovo concept sulle tematiche di ribellione e libertà, dal titolo “S.T.A.M.I.N.A.”.

Abbiamo incontrato Dox Menna e Francesco Giacchetti per parlare di tutto quanto ruota intorno agli Heavenblast oggi.

Si riparte con una line up quasi totalmente rinnovata e un grandissimo entusiasmo …

R – “Ripartiamo praticamente da zero, l’unico superstite, rispetto al gruppo del 2008, è il tastierista Nico Di Benedetto che comunque non era presente nell’album “Flashback”. Poi ci sono io (Dox Menna) che ci sono quasi dall’inizio. Gli altri elementi hanno abbracciato il progetto con grande entusiasmo. Il cantante,  Simone Grifone, è un novellino delle scene, perché non ha avuto tante esperienze: ha fatto diversi provini di canto a livello nazionale ed ora è con noi. Ho conosciuto Francesco Giacchetti, il bassista, nella cover band degli Iron Maiden, gli Eisen Maid, con cui suono anch’io, poi alla batteria c’è Alessio Coletti, ragazzo piuttosto conosciuto nell’ambito metal perché ha suonato in tantissimi gruppi (Cementificio, Eisen Maid, una band tributo ai Motorhead ed un’altra ai Pantera), è uno eclettico”.

Cosa rappresentano musicalmente oggi gli Heavenblast ed in cosa differiscono rispetto al loro passato?

R – “Essendo la nuova formazione nata abbastanza recentemente, ancora non sappiamo in realtà dove ci porterà il nostro modo di fare musica. Abbiamo iniziato a lavorare su alcuni brani, senza imposizioni o preconcetti. Non perderemo l’aggressività del suono metal, la melodia sarà protagonista, ma con una strizzata alla sperimentazione, al progressive inteso come contaminazione di altri generi. È bello sapere che in molti ci aspettavano, c’è stata in alcuni momenti la voglia di gettare la spugna. Era fondamentale ritrovare gli elementi giusti. Quando si entra in una band è una sorta di fidanzamento, se c’è qualcosa che non va viene fuori, ma non sarà così per noi, ne siamo sicuri”.

Come si pongono i nuovi elementi oggi nel gruppo?

R – “Io (Francesco) sono nuovo anche nel genere, perché finora ho suonato solo in cover band. Avere carta bianca e fare musica propria è un’esperienza stimolante, ci vado con molta cautela. Per ora in sala prove si vede l’amalgama, si inizia a fare gruppo anche come clima. Sono venuti fuori i primi pezzi, si lavora bene. Spero che ci sia parecchio spazio per le idee che metteremo noi novelli nel gruppo attuale, altrimenti ascolterete solo cose per diplomati in conservatorio (segue una fragorosa risata e la risposta di Dox). Vedremo come si evolveranno le cose – precisa  Dox – lo stile degli Heavenblast è sempre stato abbastanza accessibile, un nostro punto di forza, tutta questa spocchiosità nelle canzoni non c’è a mio giudizio. Ci rimetteremo comunque al giudizio del pubblico”.

Cosa si devono aspettare i fans dal concerto di stasera?

R – “Proporremo una scaletta abbastanza eterogenea, preparata scegliendo dei pezzi dai due album, poi quattro completamente nuovi, alcuni già accennati dal vivo dopo l’uscita di “Flashback” ed una cover di un gruppo italiano, gli Athena, sostanziosa risposta al prog metal alla Dream Theater. È un gruppo che ha avuto poca vita, ma ha pubblicato un disco di grande spessore”.

Non è casuale la scelta di ripartire con un concerto a Chieti …

R – “Io (Dox) ho ancora tanti ricordi di quando ho conosciuto gli Heavenblast (sono entrato dopo la nascita). Le prove, i concerti anche fuori Abruzzo: mi sembrava doveroso omaggiare la città. Poi il  palco del St. James ospita spesso musica di qualità: il pub è scelto fra i migliori 20 locali del genere in Italia”.

L’ultima domanda vuole essere quasi una provocazione: quanto  dovremo aspettare perché veda la luce un disco di inediti?

R – “Per fare uscire il secondo album ci sono voluti ben quattro anni. Ci sono tanti spunti per brani nuovi, abbiamo però per ora voluto dedicare del tempo a mettere appunto il live che è fondamentale. Ad essere ottimisti si potrà cominciare ad incidere in estate o al massimo in autunno.  Per il momento si pensa ad un’autoproduzione, c’è però anche l’ipotesi di ricontattare l’Underground Symphony. Ci piace infine sottolineare che la collaborazione con il vecchio cantante Marco La Corte non è del tutto conclusa: all’epoca andò via per motivi di lavoro, ora si è detto disponibile a comporre con noi. Difficilmente lo rivedremo sul palco, ma potrebbe continuare a scrivere pezzi e forse lo sentiremo anche sul disco”.

Tornano gli Heavenblast: questa sera in concerto a Chieti ultima modifica: 2012-04-20T10:16:20+00:00 da Piero Vittoria
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Piero Vittoria

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