Chieti

Tito Ragnelli pilota “eroe dei cieli” e vero asso dell’aviazione

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PIZZOFERRATO – Tito Ragnelli nacque a Pizzoferrato, in provincia di Chieti, il 15 giugno 1896, da Nicodemo (trentenne “sarto” – figlio di Gaetano e Marianna Calabrese) e da Rachele D’Abruzzo (venticinquenne “donna di casa” – figlia di Nicasio e Angiola Di Matteo). L’atto di nascita fu certificato dinanzi all’allora sindaco Donato Sozio. I suoi genitori si erano sposati a Pizzoferrato il 18 luglio del 1888. Tito Ragnelli scelse la carriera militare entrando nell’aeronautica. Combatté in Africa e durante la Prima e la Seconda Guerra Mondiale. Ragnelli fu mobilitato, il 16 gennaio 1916, con la 5° Squadriglia Caccia per la difesa di Milano dotata di velivoli Aviatik Salmson 140 hp. Nel novembre fu inviato a Ghedi, in provincia di Brescia, per la formazione della 14^ Squadriglia Caproni, con la quale nel gennaio 1917 entrò in zona di guerra ad Aviano.

Raggiunse poi Campoformido in Friuli-Venezia Giulia . Nel gennaio 1918 partì per il fronte francese dove rimane fino al luglio quando l’unità rientrò in Italia per essere equipaggiata con i nuovi Ca.600. Il 20 ottobre il reparto tornò in Francia sul campo di Longvic. Il governo francese gli assegnò l’ Ordine nazionale della Legion d’onore (Ordre national de la Légion d’honneur) con questa motivazione: “Ragnelli Tito, Tenente del Gruppo Bombardieri Italiani (Aeronautica Italiana): un pilota abile e molto energico. Mostrò eseguendo, in condizioni difficili, sul fronte francese, diversi bombardamenti di grande successo, le stesse doti di audacia e di notevole ardimento che aveva già dimostrato in Italia”.

Tito Ragnelli la Medaglia d’Argento al Valor Militare con questa motivazione: “Pilota di indiscussa abilità e perizia, compiva sulla fronte italiana numerosi ed arditi bombardamenti sopra zone munite di potenti difese antiaeree, sostenendo spesso, con animo impavido e serena coscienza, combattimenti coi nemici. Più tardi, nel cielo francese si prodigava in molteplici azioni notturne, sfidando le insidie ed i pericoli dei bombardamenti a luce stellare, compiuti con sistemi ed organizzazioni a lui nuovi, spesso in condizioni atmosferiche avverse, su obiettivi lontani e formidabilmente difesi. – Cielo della Venezia Giulia, agosto 1917 – Cielo di Pola e Grahovo, 26 settembre 1917 – Cielo di Francia – Marne – Champagne, aprile-giugno 1918”. Seguì la Medaglia di Bronzo al Valor Militare: “Pilota d’aeroplano, partecipava ad importanti bombardamenti sul territorio nemico, fra cui due notturni su San Daniele del Carso e sulla piazzaforte di Pola. Noncurante dell’aggiustato tiro delle artiglierie e della fucileria e dei vivaci attacchi dei velivoli nemici da caccia, manovrava con calma e perizia non comune, e, benché l’apparecchio fosse rimasto più volte gravemente colpito, portava brillantemente a termine il mandato affidatogli. Cielo dell’Isonzo, del Carso e dell’Istria, 23 maggio – 22 agosto 1917”.

E successivamente ottenne altre medaglie ed encomi: il primo “RAGNELLI Tito, da Pizzo l’errato (Chieti), tenente 2 raggruppamento aeroplani. – Pilota d’aeroplano abilissimo ed audace, compiva numerosi voli di bombardamento nell’interno della colonia a grande distanza dalla base. Nonostante le difficili condizioni atmosferiche per forte vento e temperatura altissima, che rendeva quasi impossibile il volo, raggiungeva egualmente l’obiettivo. Costante esempio di mirabile fermezza d’animo e valore personale, si distinse più volte in azioni contro i ribelli. – Cielo della Tripolitania, marzo-ottobre 1922” e poi “ Tenente Regia aeronautica – Pilota di Caproni con volontà pari all’audacia e fede pari al valore lottando per sei ore e mezzo, attraverso terreno difficile ed insidioso, contro avversità atmosferiche, riusciva ad individuare nella lontana Ghibla il covo di alcuni capi ribelli che bombardava efficacemente. Arrestatosi un motore sull’obbiettivo, dimostrando calma e perizia, riusciva ad atterrare felicemente alla base. – Cielo di Taburnia, 11 maggio 1924”.

Fu nominato Cavaliere dell’Ordine dei SS. Maurizio e Lazzaro dell’Ordine e successivamente quello della Corona d’Italia. Nel 1933 fu nominato Comandante della Scuola di Sesto San Giovanni. Durante la Seconda Guerra Mondiale intervenne in Egeo e in Russia. Va ricordato che quando fu istituita “ L’inchiesta parlamentare sulle spese di guerra (1920-1923)” Tito Ragnelli fu chiamato ad esprimere, come esperto, il suo parere sull’aereo Caproni Ca5 (fu positivo).

A cura di Geremia Mancini – presidente onorario “Ambasciatori della fame”

Tito Ragnelli pilota “eroe dei cieli” e vero asso dell’aviazione ultima modifica: 2020-08-05T12:49:52+00:00 da Redazione
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