REGIONE – Il mondo della scuola si vaccini. E’ l’invito, che ha il sapore della supplica, da parte di Carlo Frascari, segretario regionale lo Snals-Confsal Abruzzo, al personale scolastico regionale al fine di prevenire, con la riapertura dell’attività didattica a settembre, il prepotente ritorno della curva dei contagi e, così, l’avvio della temuta e temibile quarta ondata. E’ un appello dettato dal forte senso civico, oltre che dal buon senso comune, che è alla base di una corretta convivenza tra le diverse componenti della comunità educante. Non si può, da una parte auspicare un ritorno alla normalità pre-covid: in presenza, senza dad, da tutti considerata didatticamente deleteria e, dall’altra, sottrarsi alla vaccinazione.
“Si discute molto questi giorni”, chiarisce Carlo Frascari,” in vista della riapertura delle scuole a settembre, se sia opportuno o meno imporre, al personale scolastico non ancora immunizzato, di vaccinarsi per il rientro a scuola. La materia, che investe questioni di natura costituzionale, ha risvolti sociali e sanitari di notevole importanza e, con un approccio superficiale”, prosegue il segretario regionale Snals-Confsal,” non sembra essere argomento di natura sindacale. Tuttavia, nella prospettiva di poter riprendere una normale attività didattica, ci sentiamo di dire che non è così.
L’ambiente scolastico non è molto diverso dall’ambiente ospedaliero o di una struttura sanitaria qualsiasi, poiché accoglie bambini e ragazzi di tutte le età fino ai 19 anni e provenienti dai più disparati contesti sociali. Al momento per molti di loro è preclusa la vaccinazione anti-covid19 e, quindi, potenzialmente possono essere vettori dell’infezione. Se questi alunni frequenteranno le scuole, dove una percentuale di docenti e personale ATA non è vaccinato (in Abruzzo per fortuna sono solo il 10%),” prosegue Frascari”, rischiano di moltiplicare l’effetto contagio portando il virus dalla scuola alle loro famiglie. Si consideri, inoltre, che negli istituti frequentano molti alunni disabili, alcuni dei quali con gravi patologie; la presenza di personale non immunizzato mette a rischio la loro salute in modo serio essendo l’ambiente abbastanza circoscritto, soprattutto nella stagione fredda.
Queste considerazioni”, conclude a chiare lettere Frascari,” ci spingono a rivolgere un appello a tutto il personale scolastico della nostra regione affinché, superando pregiudizi sanitari e irrazionali paure verso la pratica vaccinale, si faccia volontariamente immunizzare dando così un altissimo esempio civico di rispetto degli altri e di se stessi. Non è logico attendere una obbligatorietà che porterebbe polemiche e discussioni sterili, qualche volta l’obbligo ci deve venire dalla nostra coscienza”.