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Premio delle Scienze e delle Arti 2023 del Rotary Club L’Aquila Gran Sasso d’Italia

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L’AQUILA – Venerdì 19 maggio alle ore 18,00 nel palazzetto dei Nobili a L’Aquila si svolgerà la serata conclusiva del “Premio delle Scienze e delle Arti” organizzato dal Rotary Club L’Aquila Gran Sasso d’Italia. Il Premio è intitolato al socio fondatore del Club, prematuramente scomparso, il dott. Giovanni Battista Bruno ed è promosso dall’anno 2008 con la sola sosta dei due anni di pandemia.

Ogni anno il Rotary L’Aquila Gran Sasso ha chiamato a collaborare, per l’individuazione di giovani talenti, i più importanti enti del territorio di natura accademica, scolastica, scientifica, culturale, artistica ed imprenditoriale, ai quali la città dell’Aquila ed il suo comprensorio può fare concreto riferimento.

Per questa edizione 2023 è stata data vita ad una collaborazione con l’ INAF – Osservatorio Astronomico d’Abruzzo per individuare uno studente in dottorato di ricerca, da selezionare secondo le modalità indicate da una convenzione e da un Bando di concorso in base al quale è stata definita la graduatoria di merito.

In particolare, il Rotary Club L’Aquila Gran Sasso d’Italia intende premiare, in questa dodicesima edizione del Premio, dottorandi e post dottorandi, impegnati in lavori collegati a progetti di ricerca parti e/o componenti di natura scientifica e tecnologica sviluppati presso l’INAF-Osservatorio Astronomico d’Abruzzo quali, ad esempio, le ricerche di Astrofisica Stellare, Astrofisica “Multimessenger”, Astrofisica Extragalattica e Tecnologie astronomiche d’avanguardia e del sistema solare. Al vincitore, primo in graduatoria il cui nominativo verrà svelato durante la serata, verrà consegnato un premio in denaro, erogato dal Rotary Club L’Aquila Gran Sasso d’Italia, quale riconoscimento a supporto tangibile alla sua attività di ricerca scientifica e tecnologica.

Di seguito il programma dell’evento coordinato dall’avv. Pierluigi Daniele:

– Ore 18:00 Inizio cerimonia, saluti delle Autorità e del presidente del Rotary Club L’Aquila Gran Sasso d’Italia Alberto Villani
– Ore 18:15 Intervento del dott. Enzo Brocato: “La luce delle sorgenti astrofisiche di onde gravitazionali”
– Ore 18:30 Intervento del dott. Mauro Dolci: “L’incredibile tecnologia necessaria per svelare i segreti dell’universo”
– Ore 18:45 Intervento di don Carmelo Pagano Le Rose: “La creazione e l’azione di Dio nel mondo: I contenuti della fede cristiana in dialogo con la scienza”
– Ore 19:00 Intervento del candidato vincitore: “Relazione e video di presentazione”
– Ore 19:30 Cerimonia di Premiazione

L’ingresso è libero e aperto a tutta la cittadinanza per applaudire insieme i giovani talenti che vivono, studiano e lavorano nel nostro territorio.

Qualche notizia sull’INAF-OA Abruzzo

La storia dell’Osservatorio Astronomico d’Abruzzo ha inizio nel 1890, quando l’astronomo teramano Vincenzo Cerulli, col proprio patrimonio, ne avviò la costruzione sulla collina a cui egli stesso diede il nome di Collis Uraniae. Successivamente, nel 1917 la “Specola di Collurania” fu donata dal fondatore allo Stato Italiano, con lo stretto vincolo che ne rimanesse preservata la finalità di luogo dedicato alla ricerca astrofisica. Nacque così il Regio Osservatorio Astronomico “Vincenzo Cerulli” di Collurania. Col nuovo millennio, l’Osservatorio di Collurania-Teramo, insieme a tutti gli osservatori astronomici pubblici italiani e alcuni istituti del Consiglio Nazionale delle Ricerche, diviene parte dell’Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF), l’Ente Pubblico di Ricerca per l’astrofisica. Ancor più recentemente, nel 2017, la stazione osservativa di Campo Imperatore – fino ad allora gestita dall’Osservatorio Astronomico di Roma – e l’Osservatorio Astronomico di Teramo vengono uniti in un’unica struttura di valenza regionale. Nasce così l’Osservatorio Astronomico d’Abruzzo (INAF-OA Abruzzo). In circa 130 anni di storia, naturalmente, molto è cambiato nel modo di fare scienza: dalle osservazioni di Marte e dalla scoperta dell’asteroide Interamnia dei primi anni del 1900, l’Osservatorio è diventato oggi punto di riferimento mondiale per lo studio delle stelle come entità singole e come popolazioni, pur mantenendo ancora attiva una linea di ricerca sui corpi del sistema solare. All’INAF-OA Abruzzo si studiano le dimensioni dell’Universo misurando le distanze delle galassie con un metodo, unico per complessità e precisione, che sfrutta la brillanza superficiale delle galassie. I ricercatori utilizzano i più potenti telescopi dell’European Southern Observatory (ESO), quelli spaziali (Hubble Space Telescope, James Webb Telescope) insieme a quelli di Campo Imperatore per scoprire e studiare le sorgenti astrofisiche che generano le onde gravitazionali previste da Einstein ai primi del ‘900. Ancora, sul versante della tecnologia, dopo il periodo delle modernissime tecniche di fotometria ed interferometria fotoelettrica a cavallo delle due guerre mondiali, si arriva ad oggi con lo sviluppo di tecnologie hardware e software per progetti di rilevanza internazionale come lo Square Kilometer Array, il satellite astrometrico Gaia e la responsabilità nella costruzione di componenti per il telescopio E-ELT, il telescopio europeo che sarà il più grande e potente del mondo con i suoi 49 metri di diametro. Sin dalla fondazione, l’INAF-OA Abruzzo continua a svolgere attività di alta formazione e divulgazione per il pubblico e le scuole del territorio teramano e abruzzese, ma anche per l’intero versante adriatico dalla Puglia alle Marche, essendo di fatto l’unico osservatorio astronomico professionale sull’intera fascia costiera adriatica.

Premio delle Scienze e delle Arti 2023 del Rotary Club L’Aquila Gran Sasso d’Italia ultima modifica: 2023-05-17T18:56:58+00:00 da Redazione
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