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Pescara,società pubblico-privata per il Teatro: la delibera in Consiglio comunale

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PESCARA – Il sindaco di Pescara Luigi Albore Mascia  ha illustrato  ieri  in Consiglio comunale la delibera relativa alla  costituzione della societa’ mista pubblico-privata che dovra’ progettare, appaltare, realizzare e gestire il  nuovo Teatro dell’Adriatico sulle Aree di risulta, ed ha dichiarato che la città di Pescara vuole il teatro per sanare quella ferita ancora oggi aperta legata all’abbattimento del Pomponi, avvenuta cinquantuno anni fa.
Il primo cittadino ha ripercorso: Nel dicembre del 2012 abbiamo posto in essere un atto storico, ossia l’approvazione del progetto preliminare, aprendo subito il confronto con la minoranza, che poi però non è andato avanti dopo un primo incontro al quale ha preso parte solo il capogruppo del Pd Di Pietrantonio. La delibera comunque è andata avanti, ha avuto il suo iter e abbiamo concepito un teatro con una Sala da 1.200 posti, 900 nel parterre e 300 nelle gallerie; un ridotto con foyer, e poi spazi di servizio, camerini, sale prove, biglietteria, bookshop, Uffici amministrativi e, nella torre scenica, un ristorante quale luogo di incontro e convivialità, un teatro che però non sia solo un monolite, ma dev’essere una struttura allargata alle associazioni che fanno teatro, una struttura poliedrica, flessibile.

Il sindaco ha spiegato  come si interverrà sulle Aree di risulta:Noi stiamo lavorando anche sulla riorganizzazione di quei 13 ettari e il progetto è già pronto prevedendo un parcheggio a nord, non a raso; un parcheggio a sud per rendere servizi al teatro e al Centro commerciale naturale e avremo 3.500 posti auto in tutto, avremo 5-700 parcheggi per l’acquisto di stalli auto da parte dei cittadini che vivono in centro. Queste sono le idee sulle quali si discute da anni. E accanto al Teatro immaginiamo una struttura culturale come una Biblioteca civica, posta al centro della città e infatti ho personalmente chiesto al Presidente della Fondazione PescarAbruzzo Nicola Mattoscio di realizzare nell’ex sede del Banco di Napoli, di proprietà della Fondazione stessa, la biblioteca della città che, come accade nelle città del Nord Europa, deve diventare il cuore dell’attività culturale locale. E infine i servizi, come il Terminal bus, facendo sì che la stazione diventi un elemento centrale.

Albore Mascia ha affrontato poi il discorso del finanziamento e della futura gestione :Ovviamente siamo in un periodo storico di forti difficoltà economiche e allora entro nel tecnicismo che ha determinato la scelta della costituzione della società mista pubblico-privata. Il primo problema nella realizzazione del Teatro è trovare chi lo finanzia: noi abbiamo redatto il progetto preliminare, ora serve trovare chi farà il progetto definitivo, l’esecutivo, chi svolgerà la gara d’appalto e infine chi realizzerà e gestirà la struttura. Potevamo fare un Project Financing, un Appalto in concessione, soluzioni che comunque avrebbero richiesto un’uscita economica al Comune di Pescara, cosa impensabile oggi, considerando che siamo stati per giorni in Consiglio comunale per trovare 4 milioni 300mila euro necessari per evitare ai pescaresi di pagare la mini-Imu. Figuriamoci se oggi ci sono risorse pubbliche per fare un teatro; il Comune non può pagare un teatro, ma può e deve intercettare le disponibilità e a Pescara da anni c’è una Fondazione che ha dichiarato di avere la disponibilità delle somme necessarie per fare un teatro. Ovviamente la futura gestione del teatro potrebbe determinare delle perdite e anche questo è un elemento da valutare: noi ci siamo chiesti se il Comune ha le capacità o potenzialità per occuparsi della futura gestione del teatro. La risposta è no, il Comune può piuttosto occuparsi della gestione delle attività come partecipazione in una Società a responsabilità limitata in cui sia riconosciuta la presenza del Comune che partecipa alle attività attraverso il conferimento dell’area di sedime su cui verrà costruito il teatro per un valore di oltre 4milioni di euro. La futura società dovrà invece occuparsi della gestione. Ovviamente tutti i modelli sono perfettibili e la discussione in Consiglio comunale dovrà servire a migliorare la proposta iniziale, con l’obiettivo, però di non bloccare l’iter, perché la costruzione di un teatro non deve avere colore politico. Non si può portare all’estremo l’opposizione alla città e alle sue legittime aspirazioni. Negli ultimi cinque anni ogni volta che si è parlato della costruzione del teatro – ha sottolineato il sindaco Albore Mascia – l’applauso è scattato automaticamente perché la città vuole questa struttura, perché la ferita del Pomponi è ancora aperta. Oggi si offre una grande occasione alla città in cui bisogna guardare oltre la scadenza elettorale e oltre le appartenenze”.

Subito dopo la presentazione della delibera da parte del sindaco Albore Mascia si è aperta la discussione generale: “Rivolgo un appello ai colleghi – ha detto il capogruppo di Forza Italia-Pdl Augusto Di Luzio, primo a intervenire –, un invito a considerare la giornata odierna come un’occasione irripetibile per dotare la città di una struttura unica come un Teatro. Oggi abbiamo la possibilità di dare avvio alla soluzione di un problema che da sempre affligge la città. Da un lato dobbiamo lavare l’onta dell’abbattimento del Pomponi; dall’altro lato Pescara, città che ha dato i natali a d’Annunzio e Flaiano, direi che geneticamente è portata ad avere l’arte teatrale nel sangue. Nel ’96 eravamo a un passo dal raggiungere il traguardo ma, in quell’occasione, pur avendo le provviste economiche pubbliche, si pose il problema della gestione; oggi invece il teatro si realizzerà con capitale privato, un privato che si assumerà anche l’onere della gestione, fissando patti chiari nei rapporti con il Comune sia nei Patti parasociali che nello Statuto, procedendo a una gara a evidenza pubblica per la scelta del partner privato. Il Comune conferirà al socio il terreno su cui sorgerà il teatro; inoltre in Commissione cultura l’approfondimento ci ha consentito di chiarire alcune questioni: innanzitutto la limitazione dei ‘patti Leonini’ e dell’oggetto sociale; inoltre l’istituzione del divieto di trasferire all’estero la sede sociale della società. Forse se nel ’96 avessimo avuto le stesse condizioni, oggi avremmo già il teatro. Né è paragonabile la disponibilità del Teatro Michetti con il Teatro che noi intendiamo costruire: pensiamo che negli anni ’20 Pescara aveva una popolazione di 40-50mila persone e comunque si sentì la necessità di costruire un altro Teatro con una capacità di posti maggiore del Michetti, e per questo nacque il Pomponi, costruito dopo il Michetti. Esigenza sicuramente ancora più evidente oggi con una popolazione residente di 130mila abitanti”.

Dopo la discussione generale, la seduta consiliare è stata sospesa e verrà ora riconvocata per il 24 o il 28 febbraio prossimi.

 

Pescara,società pubblico-privata per il Teatro: la delibera in Consiglio comunale ultima modifica: 2014-02-15T02:25:12+00:00 da Redazione
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