Lo spettacolo teatrale , realizzato dal CURT con le Facoltà di Lettere e di Lingue e Letterature Straniere della d’Annunzio, per il 150° dell’Unità d’Italia, andrà in scena il 15 e il 23 marzo
PESCARA – Il Centro Universitario di Ricerca sul Teatro, con le Facoltà di Lettere e di Lingue e Letterature Straniere dell’Università agli studi “Gabriele d’Annunzio” di Chieti-Pescara, nell’ambito del programma di celebrazioni del 150° dell’Unità d’Italia, ha promosso la realizzazione della pièce teatrale dal titolo “Viva Verdi- Come fu che Pinocchio non volle diventare un ragazzo per bene”.
Il CURT ,impegnato nella ricerca sulla drammaturgia,con le sue attività e i suoi progetti si pone gli obiettivi di sviluppare e diffondere le conoscenze nel campo teatrale. L’attività di ricerca si concretizza in valide produzioni teatrali, documentate dalla pubblicazione di Quaderni.
Per lo spettacolo Viva Verdi la drammaturgia e regia sono del prof. Luciano Paesani, Direttore del Curt oltreché docente di Storia del teatro della Facoltà di Lingue.
All’evento sono riservate due serate: la prima rappresentazione si terrà il 15 marzo, alle ore 21.00, presso il Teatro Flaiano di Pescara, mentre la seconda è in programma per il 23 marzo, a partire dalle ore 21.00, presso il Teatro Marrucino a Chieti.L’ingresso è gratuito.
Il preside della Facoltà di Lettere e Filosofia, professor Stefano Trinchese, che ha seguito con interesse l’organizzazione dell’evento culturale unitamente al preside di Lingue e Letterature Straniere, professor Carlo Consani, ha sottolineato:
la pièce, oltre ad avere una notevole valenza culturale, è l’occasione per celebrare nel migliore dei modi la nascita di una nuova realtà che si sta formando all’interno dell’Università d’Annunzio: l’area umanistica. Essa, fino ad ora, comprende le Facoltà di Lettere e Filosofia, Lingue e Letterature straniere e Scienze sociali, ma è aperta a tutte quelle che si riconoscono nel profilo umanistico.
L’area è interessata, nel particolare, a un nuovo indirizzo di studi: “Linguaggi della musica e dello spettacolo”, una triennale che sarà attiva già dal prossimo anno accademico, all’interno della Facoltà di Lettere e Filosofia.
Il regista e ideatore della rappresentazione teatrale, professor Luciano Paesani, ha voluto accostare due figure apparentante inconciliabili: quella risorgimentale di Giuseppe Garibaldi e quella favolistica di Pinocchio, legate da un fil rouge che è la vita di Carlo Lorenzini, in arte Collodi, scrittore che, all’interno della pièce, proprio nel paese di Acchiappa-citrulli dal lui stesso immaginato, dialogherà con il celeberrimo eroe dei due mondi.
Ha spiegato Paesani:
nello spettacolo è rintracciabile una fedeltà assoluta al dettato collodiano e, allo stesso tempo, una fedeltà assoluta ai contenuti risorgimentali. Anche se l’ambientazione è fantastica, tutto il resto è vero e storicamente fondato, soprattutto ciò che riguarda gli avvenimenti legati a Garibaldi e Collodi.
Si legge ancora nelle note di regia:
questo spettacolo vuole essere, più che un omaggio al nostro Risorgimento e, in particolare, a Giuseppe Garibaldi, in una fase nazionale storica mai così squallida, un atto d’amore sentito, grottesco e lacerante.