Pescara

Le due facce di un Pescara che non sorride più

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L’analisi di Pescara-Ternana 3-3 il risultato finale, il delfino va in vantaggio di due gol prima di farsi rimontare e pareggiare allo scadere

PESCARA – Il mese di dicembre ci regala il solito Pescara, bello nel primo tempo quanto aspirante suicida nella ripresa. Termina 3-3 la sfida con la Ternana, un pareggio che sa solo di sconfitta visto l’andamento del match con il Delfino capace di andare in vantaggio di due reti, farsi rimontare tre gol nella seconda frazione e pareggiare all’ultimo minuto. E’ un risultato che lascia l’amaro in bocca, serviva una reazione e questa è arrivata soltanto per metà con Valzania che ha evitato la quinta sconfitta nelle ultime sette partite. La classifica resta la stessa con 21 punti e il tredicesimo posto che pone gli abruzzesi a tre punti dalla zona retrocessione e cinque dalla zona play-off, divario colmabile ma occorre cambiare marcia.

L’ANALISI DI PESCARA-TERNANA

Una questione di concentrazione, secondo Zeman, e il Boemo non ha tutti i torti visto il primo tempo in cui il Pescara, dopo un avvio contratto, comincia a giocare e a creare palle gol importanti come quella dilapidata da Mancuso e le grandi parate di Plizzari (classe 00′) su Benali e Pettinari. Crescenzi, preferito a Mazzotta, e Zampano spingono sulle fasce creando superiorità numerica in fase di possesso mentre la difesa corre pochi rischi salvo un colpo di testa di Carretta che termina sull’esterno della rete. Pettinari giganteggia in area e da una sponda nasce il gol del vantaggio con Valzania che col mancino bacia il palo e insacca. Sembra un altro Pescara, rispetto alle ultime uscite, visto che dopo la rete i biancazzurri continuano a premere sull’acceleratore trovando, nel finale di tempo, il 2-0 con un’azione tipicamente Zemaniana: Zampano viene lanciato sulla fascia destra, cross con il contagiri per Pettinari che deve solo spingere in rete per l’undicesimo gol stagionale.

Gli applausi sono la giusta ricompensa per una prima frazione più che discreta ma dagli spogliatoi il Pescara non esce e la Ternana, nel giro di dieci minuti, accorcia con Montalto e poi perviene al pareggio con Tremolada che batte Fiorillo dopo il rigore sbagliato. Dalle stelle alle stalle in pochi minuti, l’uomo in meno per il rosso e Perrotta e un film già visto troppe volte. Black-out da parte della compagine abruzzese che con l’uomo in meno non riesce a creare nulla nemmeno con l’ingresso di Capone al posto di un opaco Mancuso. Stesso discorso per Benali con il libico che, schierato titolare, si fa vedere poco e nella ripresa scompare. L’ex Palermo ha l’attenuante di giocare fuori ruolo visto che tende sempre ad accentrarsi per rendersi pericoloso tra le linee, come ai tempi del 4-3-1-2 di Massimo Oddo.

A venti dalla fine la Ternana completa la rimonta con Valjent che approfitta di una serie di rimpalli e, da pochi metri, insacca. E’ un film già visto quello che si presenta all’Adriatico col pubblico che fischia e il tabellone che descrive un’altra rimonta subita dal Delfino. Serve un jolly per salvare il salvabile e questo arriva al 92′ quando Valzania si inventa un destro dal limite che si insacca dove il talentuoso Plizzari non può arrivare: 3-3 e un pareggio che scontenta entrambe le squadre. E’ un punto che lascia l’amaro in bocca per il Delfino visto l’ottimo primo tempo, poi il suicidio della ripresa e i rimpianti cominciano ad essere troppi per una squadra che, dopo diciassette giornate, fatica tremendamente a trovare un’identità completa. Venerdì c’è il Cesena, da qui al 29 dicembre ogni partita sarà una finale e un banco di prova per tutti, nessuno escluso.

Fonte foto: Pescara Calcio

Le due facce di un Pescara che non sorride più ultima modifica: 2017-12-03T12:15:02+00:00 da Alessio Evangelista
Pubblicato da
Alessio Evangelista

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