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Pescara: resettare e ripartire

da Davide Luciani

I biancazzurri devono dimenticare la gara contro il Modena e imparare anche dai propri errori se vogliono continuare il percorso intrapreso.

PESCARA – Quella che si avvia alla conclusione può essere definita la settimana della delusione e delle polemiche. Delusione, per la mancata vittoria contro il Modena, squadra veramente modesta per quel che si è visto domenica. Polemiche invece per l’arbitraggio dell’arbitro Viti che, insieme ai suoi assistenti, ha commesso errori degni da “Oggi le comiche”.

Se però si fa un’analisi scevra dal tifo, vanno fatte due considerazioni. Al di là degli errori arbitrali, il Pescara avrebbe potuto tranquillamente potuto portare a casa uno, se non tre punti. Se ciò non è avvenuto la colpa è anche di due idoli della tifoseria: Zeman e Verratti.

QUI PESCARA – La scelta del boemo di sostituire Immobile con Balzano è stata incomprensibile. Attenzione: non si discute sulla sostituzione del centravanti napoletano che ci può pure stare (si è parlato di un piccolo problema fisico per lui) quanto di chi lo ha sostituto. Nel momento in cui è entrato Balzano infatti, il Pescara si è ritrovato senza punti di riferimento lì davanti. Immobile aveva la capacità di far salire la squadra e far ripartire l’azione. La scelta di Zeman di coprirsi, puntando sulla velocità dell’esterno, invece che su Giacomelli ha snaturato le caratteristiche della squadra che si è ritrovata spaesata e ha iniziato piano piano ad abbassare il baricentro, finendo per fare il gioco del Modena.

Il secondo “colpevole”, come scritto, è Verratti. L’espulsione contro il Modena ha evidenziato un pizzico di immaturità di base del calciatore. Qui non centra la giovane età, ma proprio la capacità di “ragionare” in campo. E’ un peccato, perchè fino ad allora era stato tra i migliori: più che l’assist per il gol di Immobile, aveva strappato applausi una sua uscita palla al piede nell’area abruzzese, in cui si era fatto beffe degli acvversari. L’espulsione ha rovinato sia la sua prestazione, che il risultato finale della squadra.

Forse sarebbe ora che dirigenza e mezzi d’informazione la smettessero di esaltare ogni prestazione buona che fa e ne sottolineassero anche i difetti che ne bloccano la definitiva esplosione: l’immaturità poco fa citata, la troppa leziosità (anche se in questo aspetto, va detto, sta migliorando) e la “paura della porta”. Quest’ultimo è un difetto grave per un calciatore con le sue qualità.

Non può essere infatti che uno dotato del suo piede, appena arriva nei pressi della porta, passi immediatamente la palla senza neanche provare a tirare. Deve osare di più e diventare più cattivo quando ha il pallone tra i piedi, non quando non ce l’ha. Fin quando non si libererà di questo problema, rimarrà un calciatore di bassa categoria che non potrà mai aspirare alla carriera che meriterebbe.

Questi due punti andavano chiariti non per attaccare a prescindere due pilastri del progetto Pescara, ma perchè crediamo che attaccare gli arbitri sia inutile. Più costruttivo è invece sottolineare quali sono gli aspetti da migliorare, perchè è da queste coste cose che può partire la strada per costruire un Pescara che punti ai playoff. Gli errori arbitrali ci sono e ci saranno sempre. C’è una sola categorua che li colpevolizza: è quella dei perdenti. Il Pescara invece ha tutto per essere una società vincente.

QUI CROTONE – Passiamo ora alla gara contro il Crotone. Contro i calabresi Zeman schiererà l’ennesima formazione inedita. Fuori per squalifica Anania e Verratti, toccherà a Pinsoglio e Kone sostituirli. La linea difensiva dovrebbe essere quella solita con Zanon e Petterijni sulle fasce e la coppia Romagnoli- Capuano (che dovrebbe riprendersi il posto, dopo la partita di Modena saltata per gli impegni con la nazionale) al centro.

A centrocampo oltre alla staffetta Verratti-Kone potrebbe anche esserci l’avvicendamento tra Gessa e Togni. In attacco toccherà ancora al tridente Immobile-Sansovini-Insigne fare la differenza. I biancazzurri si troveranno di fronte un Crotone partito malissimo (2 punti in 3 gare, ma, per via della penalizzazione da scontare, la classifica gliene assegna 1).

Menichini non è ancora riuscito a venire a capo di una formazione che, a inizio campionato, sembrava essere uscita rinforzata dalla campagna acquisti. I calabresi dovrebbe confermare il 4-3-3 d’ordinanza con il tridente De Giorgio-Djuric-Ciano. Proprio l’ex centravanti del Cesena è il giocatore maggiormente pericoloso. I tifosi biancazzurri si ricordano benissimo la prestazione dello scorso anno, quando, nel girone d’andata, con la maglia dell’Ascoli, entrò dalla panchina, ribaltando conuna doppietta il risultato che, fino a quel momento, sorrideva al Pescara.

La formazione calabrese per il resto dovrebbe comprendere Belec tra i pali, linea a quattro con Correia, Vinetot, Tedeschi e Migliore e centrocampo a tre formato da LovisoLorenzi-Eramo. In panchina per i rossoblù ci sarà il figliol prodigo Gabbionetta. Il brasiliano deve riscattare una seconda parte stagione orribile con la maglia del Torino. Quella di sabato sarà anche una partita un po’ speciale per Insigne.

Tutti ricorderanno che il napoletano, prima di trasferirsi al Pescara, era destinato a vestire la maglia amaranto. L’avvento di Zeman sulla panchina abruzzese fece poi cambiare idea alla punta. Se il Pescara cancellerà dalla propria mente la gara con il Modena, non dovrebbe avere difficoltà ad avere la meglio su una squadra, che, al momento è macchinosa e prevedibile.

Viceversa, se si giocherà sul filo del nervosismo, la partita si incanalerà su altri binari e i calabresi potrebbero sfruttare i buchi che, fatalmente si creeranno nelle maglie della difesa biancazzurra.

[Foto di Massimo Mucciante per gentile concessione]

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