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Pescara, il centrodestra : “tutt’altro che lusinghiero il bilancio con cui Del Vecchio ha lasciato la carica di vicesindaco”

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Lo affermano i Gruppi Forza Italia, Pescara in Testa e Pescara Futura  commentando l’uscita di scena di Enzo Del Vecchio dal Governo cittadino

PESCARA – “In due anni e mezzo di governo il vicesindaco Del Vecchio, assessore ai Lavori pubblici, non è riuscito a portare un risultato a casa e oggi lascia una città devastata sotto il profilo della manutenzione ordinaria, fra strade mai sistemate e segnaletica inesistente. Gli unici cantieri aperti, come quello della pista ciclabile in via Aldo Moro-via delle Casette, sono fallimenti che hanno scatenato la rivolta dei cittadini.

E fa sorridere leggere che Del Vecchio si intesti il merito di grandi opere, come il Ponte Nuovo, un cantiere che ha ereditato già aperto dall’amministrazione Albore Mascia e che lui si è limitato a osservare mentre i lavori andavano avanti.

Stenderemmo poi un velo pietoso sulla questione balneazione, visto che grazie al duo Del Vecchio-Alessandrini, Pescara ha vissuto le due stagioni peggiori della sua storia sotto il profilo dell’inquinamento. Francamente è tutt’altro che lusinghiero il bilancio con cui Enzo Del Vecchio ha lasciato ieri la carica di vicesindaco, peraltro non comprendiamo la sua ‘commozione’ visto che ha fatto una scelta pensando agli interessi suoi personali e del suo ‘mecenate’ Luciano D’Alfonso, anziché a quelli di Pescara che ha portato, fin qui, sull’orlo del precipizio”.

È l’osservazione dei Gruppi consiliari di Forza Italia, Pescara Futura e Pescara in Testa commentando l’uscita di scena di Enzo Del Vecchio dal Governo cittadino.

“E’ un bilancio decisamente fuorviante e molto inesatto quello che ha fatto Del Vecchio in merito al proprio mandato di assessore – hanno detto i consiglieri comunali di Forza Italia, Pescara Futura e Pescara in Testa -. Del Vecchio si è attribuito il merito del cantiere del Ponte Nuovo in via di completamento, e allora è il caso di ricordare che quel cantiere è merito esclusivo dell’amministrazione Albore Mascia che, quando si è insediata nel 2009, ha trovato sul tavolo un progetto non cantierabile, in quanto non rispettava le prescrizioni del Genio Civile, e sbagliato, infatti lo abbiamo dovuto rifare da zero.

In cassa per l’opera c’erano solo 8 milioni di euro, con un prezziario dei costi vecchio di due aggiornamenti, e infatti alla fine l’opera è costata 17milioni di euro tra costi dell’intervento e messa in sicurezza degli argini del fiume, fondi del Ministero dell’Ambiente trovati solo dal centro-destra.

Nel 2014 Alessandrini e Del Vecchio hanno trovato l’opera con una copertura integrale del finanziamento e un cantiere già aperto e avviato. Del Vecchio si attribuisce il merito del Piano regolatore portuale: e allora ricordiamo che se il Consiglio comunale ha espresso il suo parere al Piano nell’agosto 2014, ossia due mesi dopo l’arrivo del centro-sinistra, è evidente anche a un bambino che le attività propedeutiche erano state svolte tutte dal governo precedente.

Del Vecchio si attribuisce il merito del DK15, altra opera che la Regione-guida Del Turco-Pd e l’Aca-guida Pd avevano bloccato.

È stata l’amministrazione comunale di centro-destra e l’Aca-guida affidata all’avvocato Di Baldassarre a dare seguito e impulso ai lavori e se oggi possiamo verificare qualche effetto positivo sulle condizioni di salute del mare è solo grazie al DK15 del centro-destra. A Del Vecchio possiamo attribuire le bugie raccontate col Governatore in merito al taglio della diga foranea, mai avvenuto – hanno ancora sottolineato i consiglieri comunali di Italia, Pescara Futura e Pescara in Testa -, e grazie a quelle bugie oggi assistiamo a un doppio disastro determinato dall’impraticabilità del porto: da un lato la chiusura di decine di imprese portuali, con la conseguente perdita di lavoro, e la Snav che ha abbandonato Pescara cancellando definitivamente il collegamento turistico-passeggeri con la Croazia.

Stendiamo invece un velo pietoso sulla vicenda balneazione:

con Del Vecchio-Alessandrini-Vespasiano Pescara ha vissuto le due stagioni balneari più nere della storia a partire dallo sversamento e dall’ordinanza nascosta nel luglio 2015. All’ex assessore Del Vecchio possiamo attribuire invece le strade devastate e mai risanate, la segnaletica orizzontale e verticale inesistente, una pista ciclabile odiata dalla città e inutile in via Aldo Moro, e l’idea folle e sciagurata di ricreare il mercatino etnico sotto il tunnel della stazione buttando all’aria 250mila euro. E l’elenco dei fallimenti è lungo e sotto gli occhi di tutti, tanto che anche i pescaresi ieri si sono commossi, ma di gioia, dinanzi all’annuncio delle sue dimissioni”.

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