Parco dei Gesuiti,“Il Principe esploratore” di Pablo dell’Osa

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PESCARA – Oggi,21 luglio,alle ore 21.15, presso il Parco dei Gesuiti  nell’ambito di “Giovedì è Cultura”,a cura di Licio Di Biase,verrà presentato il libro “Il Principe esploratore” di Pablo dell’Osa.

L’evento, a ingresso gratuito, è organizzato dall’Associazione Culturale  “Il Parco”. Interverranno l’autore, il presidente dell’Ordine regionale dei giornalisti Stefano Pallotta e Enzo Fimiani, direttore della biblioteca provinciale “Gabriele d’Annunzio” di Pescara.

Il libro racconta la vita avventurosa di  Luigi Amedeo di Savoia, duca degli Abruzzi  “un«Aosta atipico» che rifuggì le corsie preferenziali verso il successo imboccando una via tutta sua, scomodissima, per farsi apprezzare”.

Il personaggio.

Fu un «pioniere dell’età eroica delle esplorazioni» che all’inizio del Novecento i detrattori hanno ridimensionato a «turista di grande valore», come se il duca degli Abruzzi potesse davvero essere solo un vacanziere.

E gli agiografi poi hanno elogiato come «ammiraglio, colonizzatore, scienziato». Di lui non si sa molto. Al più che è stato un discendente di casa Savoia e un valente alpinista. Nato infante di Spagna il 29 gennaio 1873 e morto il 18 marzo 1933 nel villaggio somalo che aveva fondato, fu una figura poliedrica che pareva uscita da una favola. Il «principe delle solitudini», data la ritrosia ai bagni di folla ovvi al suo rango di cugino del re, fu campione nell’assecondare la propria indole. Che lo portò ad arrampicarsi sull’inviolato cono di ghiaccio del Sant’Elia in Alaska.

Non lo fece esitare nel farsi amputare due dita congelate pur di raggiungere il Polo Nord (quando ci si avventurava a quelle latitudini in giacca di fustagno e cravatta). A trascinarsi dietro una carovana di portatori per svelare la leggenda dei Monti della Luna. A giocare con la sorte nel tentativo, poi fallito, di piazzare per primo il tricolore con lo stemma sabaudo sul K2. Ad andare contro le cannonate austriache da comandante della flotta navale nella Grande guerra. Ad avviare tra mille difficoltà in Somalia la società agricola che portò il suo nome e che rappresenta l’unica pagina positiva del colonialismo italiano. A sfidare il cancro che lo stava portando alla tomba per risalire il misterioso corso dell’Uebi Scebeli. Il tutto celando i particolari “privati” della love story con Kate, la bella ereditiera americana che non poté sposare per sottostare alla ragion di Stato. Gossip che fece ugualmente il giro del mondo: giornalisti del calibro di Luigi Barzini senior ed Alfredo Oriani furono folgorati dalle imprese d’un protagonista talmente da romanzo da ispirare Emilio Salgari nello scrivere La Stella Polare e il suo viaggio avventuroso.

L’autore. Pablo dell’Osa

E’ un giornalista di 34 anni di Pescara. Fin da bambino aveva deciso che “da grande” si sarebbe occupato di raccontare personaggi scivolati nell’oblio. Così, dopo aver lette novecentonovantanove biografie, da Annibale a Zorro, ha iniziato a lavorare al suo primo libro, questo. Che, per la complessità delle imprese del duca degli Abruzzi, ha avuto una gestazione elefantiaca. In un cassetto ha la laurea in Legge dell’università di Teramo e il master in Comunicazione istituzionale di Roma “Tor Vergata”. Scrive di beghe politiche per il dorso abruzzese del Messaggero e di varia umanità per la rivista D’Abruzzo. Ha iniziato la gavetta al quotidiano Il Centro e ha svolto il praticantato nell’ufficio stampa della Provincia.

Parco dei Gesuiti,“Il Principe esploratore” di Pablo dell’Osa ultima modifica: 2011-07-21T15:56:33+00:00 da Donatella Di Biase
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Donatella Di Biase

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