Lavoro

Il mercato del lavoro abruzzese: i risultati al 31 marzo 2023

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Buone le performance rispetto al I trimestre 2022, ancora lontani i livelli del 2019: la forza lavoro perde 24 mila individui a causa del perdurare di un diffuso clima di scoraggiamento

Secondo l’analisi dei dati Istat realizzata dal CRESA – Centro Studi dell’Agenzia per lo Sviluppo della Camera di Commercio del Gran Sasso d’Italia -, nel primo trimestre 2023 il mercato del lavoro regionale mostra una sostanziale tenuta rispetto ai livelli della fine dell’anno precedente e un miglioramento in linea con quello medio nazionale nel confronto con il primo trimestre del 2022.

Al 31 marzo 2023 le forze di lavoro, date dalla somma degli occupati e delle persone in cerca di occupazione, ammontano a 544 mila unità, pari alla consistenza del IV trimestre 2022 e 12,4 mila in più rispetto all’analogo periodo dell’anno precedente con un aumento del +2,3% inferiore solo al +3,2% del Meridione.

Gli occupati sono 499,6 mila, con un calo congiunturale di 800 unità (-0,2%, lievemente migliore solo del -0,3% del Mezzogiorno) e una crescita tendenziale di 17,3 mila lavoratori (+3,6% migliore degli incrementi registrati nelle tre ripartizioni nazionali).

I disoccupati si attestano sulle 44,4 mila unità, 800 in più rispetto al IV trimestre 2022 (+1,9%, incremento inferiore al +8,2% del Sud e Isole e al +3,5% delle regioni settentrionali) e -4,9 mila nel confronto con i primi tre mesi dell’anno precedente segnando una flessione del -10,0% che va in controtendenza rispetto al +4,0 del Meridione ed è meno accentuata solo del -13,5% del Nord.

Gli inattivi (persone che non lavorano e non cercano occupazione) aumentano di 300 unità su base trimestrale (0,0%) e di 14 mila unità su base annua che corrisponde ad una contrazione del -2,4% più incisiva dei cali registrati nel resto del Paese.

Il tasso di attività abruzzese si attesta alla fine del primo trimestre 2023 sul 66,2%, molto al di sotto del 72% e del 70% del Nord e del Centro e al di sopra del 56% del Mezzogiorno, con incrementi sia rispetto alla fine dell’anno precedente sia allo stesso periodo del 2022 rispettivamente di +0,5 e 1,6 p.p. meno robusti solo del Sud e Isole (+0,6 p.p. e +1,9 p.p.).

Anche il tasso di occupazione mostra un valore (60,6%) inferiore al Nord (69%) e al Centro (65%) e superiore alle regioni meridionali (47%). Il suo andamento sia congiunturale (+0,3 p.p.) che tendenziale (+2,1 p.p.) è migliore delle circoscrizioni nazionali le quali riportano su base trimestrale diffuse anche se non consistenti contrazioni.

Il tasso di disoccupazione è dell’8,4%, più alto del Nord e del Centro (5,0% e 7,0%) e più basso del Meridione (15,6%). La regione segna incremento su base congiunturale di +0,2 p.p. allineato a quello del Nord, meno consistente dei +1,0 p.p. del Mezzogiorno ma peggiore della flessione di -0,1 p.p. del Centro. Rispetto al primo trimestre 2022, al contrario della circoscrizione meridionale che registra un lieve incremento (+0,1 p.p.), il tasso di disoccupazione abruzzese riporta una flessione (-1,0 p.p.) più marcata del Nord (-0,8 p.p.) e del Centro (-0,4 p.p.) e di +1,0 p.p. del Mezzogiorno, tale indicatore aumenta in Abruzzo aumenta su base congiunturale di 0,2 p.p..

Volendo analizzare con maggior respiro temporale (dalla fine del 2019 al primo trimestre 2023) la situazione abruzzese e il suo andamento rispetto al Centro-Nord e al Mezzogiorno, si rileva che la regione mostra la più pesante flessione delle forze di lavoro (-4,2% che corrisponde a -24 mila unità) che deriva da un consistente ampliamento dell’area dell’inattività che conferma di essere il vero tallone d’Achille dello sviluppo regionale.

Più che nel resto del Paese in Abruzzo sale il numero di occupati (+1,1% pari a 5,2 mila lavoratori) e scende quello dei disoccupati (-39,7 % corrispondente a -29,2 mila unità) la maggior parte dei quali ha rinunciato alla ricerca attiva ed è pertanto fuoriuscito dal mondo del lavoro.

Pesante è, infatti, l’aumento in regione degli inattivi (+1,5%, +8,7 mila individui) i quali crescono in misura minore al Nord e diminuiscono al Centro e nel Mezzogiorno.

La variazione dei tassi tra il quarto trimestre 2019 e i primi tre mesi del 2023 rispecchia gli andamenti delle componenti della forza lavoro.

Il tasso di attività regionale scende nel periodo osservato di 1,2 punti percentuali, allontanandosi dal Nord (da 5,3 della fine del 2019 a 6,2 p.p. del I trimestre 2023) e dal Centro (da 2,2 a 3,8 p.p.) e avvicinandosi pericolosamente al Meridione (da 12,5 a 10,4 p.p.).

Migliore è l’andamento del tasso di occupazione abruzzese che grazie all’aumento di +2,2 p.p. accorcia le distanze rispetto alle regioni settentrionali (da 9,7 a 8,2 p.p.) e centrali (da 5,1 a 4,5 p.p.) ma vede restare sostanzialmente stabile il divario rispetto alle meridionali (da 13,3 a 13,6 p.p.).

La diminuzione di 4,8 p.p. del tasso di disoccupazione, la cui entità deriva non solo dalla flessione delle persone in cerca di occupazione ma anche da un’importante, sia pur meno consistente, contrazione delle forze di lavoro, porta la regione a dimezzare la distanza rispetto al Nord (da 7,0 p.p. a 3,4 p.p.), a ridurre ad un terzo il gap con il Centro (da 4,6 p.p. a 1,5 p.p.) e a migliorare la propria posizione aumentando a proprio vantaggio il distacco dal Mezzogiorno (da 4,5 p.p. a 7,2 p.p.).

Il mercato del lavoro abruzzese: i risultati al 31 marzo 2023 ultima modifica: 2023-07-10T21:35:43+00:00 da Redazione
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