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Liris sulla centralità della diagnostica in sanità

Il senatore aquilano ne ha patrlato in un convegno che si é tenuto nei giorno scorsi nei giorni scorsi a Palazzo Giustiniani, a Roma

da Marina Denegri

ROMA – “Una diagnostica tempestiva può significare guarigione e vita, oltre che minori costi per lo Stato che deve necessariamente conservare un servizio sanitario universalistico. I miliardi che mettiamo sulla sanità potrebbero essere sempre più insufficienti viste le patologie sempre più ricorrenti e l’esplosione della domanda che viene dal territorio”.

Lo ha detto il senatore aquilano Guido Liris, capogruppo di FdI in Commissione Bilancio, promotore del “La centralità della diagnostica nella sanità”, che si è tenuto nei giorni scorsi nella Sala Zuccari di Palazzo Giustiniani, a Roma. All’importante incontro hanno partecipato esperti nazionali, amministratori, dirigenti ed operatori sanitari delle aree interne, con una rilevante presenza di abruzzesi: presenti, tra gli altri, l’assessore regionale alla Salute Nicoletta Verì e diversi direttori sanitari delle Asl abruzzesi.

Un’occasione per parlare di sanità di prossimità nelle aree interne dove “intervenire è notoriamente più difficile e la tempistica è tutto”. Liris ha sottolineato l’importanza della tempistica e della qualità della diagnostica. Innovazione, sostenibilità, accessibilità e il ruolo della diagnostica nel nuovo servizio sanitario nazionale sono stati al centro del confronto tra vari esperti. Liris ha evidenziato che una diagnosi corretta porterebbe a risparmi e miglioramenti della qualità della vita. Ha concluso dicendo che ci sono molte strade da percorrere per arrivare a una medicina personalizzata e preventiva.