PESCARA – “Ben 37 le spirometrie eseguite e 6 i fumatori che hanno effettuato il primo colloquio motivazionale con la psiconcologa della Lilt, la dottoressa Maria Di Domenico, e che ora dovranno decidere se proseguire il percorso di sette settimane presso la Lilt per smettere di fumare in modo definitivo. È questo il bilancio delle attività di screening condotte dalla Lega Italiana lotta contro i Tumori – Sezione di Pescara, nel corso della Giornata Mondiale anti-tabacco condotta nei nostri ambulatori di via Rubicone. Numeri importanti perché probabilmente parliamo della Campagna di prevenzione più difficile portata avanti dalla Lilt per contrastare le patologie neoplastiche legate al fumo di sigaretta e che ci vedrà impegnati per tutto l’anno: chiunque volesse disassuefarsi al fumo di sigaretta potrà rivolgersi alla Lilt in qualunque momento per essere inserito nei gruppi di lavoro che andremo a costituire”.
Lo ha detto il Presidente della Lilt – Lega Italiana Lotta contro i Tumori – Sezione di Pescara, il professor Marco Lombardo, Coordinatore della Lilt Abruzzo, ufficializzando l’esito della giornata.
“Ormai sappiamo che il fumo, attivo e passivo di seconda e terza mano, rappresenta uno dei principali fattori di rischio per la salute e soprattutto costituisce la principale causa di tumore, almeno il 90 per cento dei tumori al polmone deriva dal fumo di sigaretta – ha detto subito il Presidente Lombardo –. I dati ci dicono che nel 2017 i fumatori in Italia sono un quarto della popolazione, ossia 11,7 milioni, e tra essi è significativamente aumentato il numero delle donne, che da 4 milioni e mezzo del 2016 sono salite a 5milioni 700 mila persone. In Abruzzo nel 2016 sono stati diagnosticati 795 nuovi casi di tumore al polmone, ossia 578 uomini e 217 donne; nel 2017 sono state stimate oltre 41mila 800 nuove diagnosi in Italia, che rappresentano l’11 per cento di tutte le nuove diagnosi di tumore nella popolazione generale, e mentre l’incidenza scende tra gli uomini con un -1,7 per cento, sale la percentuale tra le donne, con +3,1 per cento. Purtroppo il tumore al polmone resta ancora oggi la prima causa di morte nei maschi, il 27 per cento del totale, e la terza causa di morte per tumore tra le donne, dopo mammella e colon-retto, senza dimenticare che comunque il fumo è causa del 30 per cento di tutte le forme neoplastiche oltre al polmone. Complessivamente ogni anno muoiono per tumore al polmone causato dal fumo circa 70-80mila persone, che significa che ogni anno scompare una città delle dimensioni di Montesilvano. Tali dati e la consapevolezza della gravità della situazione, hanno indotto la Lilt nazionale ad attivare una specifica campagna di prevenzione oncologica contro il fumo di sigaretta, rivolta sia ai fumatori che ai non fumatori”.
“La Lilt di Pescara nel 2018 ha proposto due sostegni per aiutare i cittadini a smettere di fumare – ha ricordato la psiconcologa Di Domenico -: abbiamo invitato infatti la popolazione a venire nei nostri ambulatori nel corso della Giornata Mondiale anti-fumo, il 31 maggio, per avere un contatto con noi e partecipare a un colloquio motivazionale. In più, nella stessa giornata, i cittadini interessati hanno potuto eseguire subito una spirometria con il dottor Credentino, pneumologo. Complessivamente sono stati 37 i cittadini che hanno chiesto di eseguire la spirometria, e sei hanno partecipato a un colloquio motivazionale per capire che è possibile liberarsi dalla dipendenza del fumo di sigaretta, e che la Lilt ha gli strumenti e le professionalità per supportare gli utenti in questo cammino. Ora saranno i cittadini a dover decidere come andare avanti e se iscriversi al corso che prevede una fase di preparazione, una di sospensione e infine il mantenimento e durante il percorso il paziente avrà anche l’opportunità di contattarci al telefono nei momenti di fragilità, chiamando il numero SOS Lilt 800-998877 e a un numero che fornirò personalmente ai partecipanti del corso. L’obiettivo è che in sette settimane, dunque in un mese e mezzo, gli utenti potranno essere libere dal fumo. In questo senso l’esame della spirometria è fondamentale, come ci dice il Ministero della salute e della Sanità, per rafforzare la spinta motivazionale, perché il paziente può valutare la scarsa capacità respiratoria registrata all’inizio del corso, poi alla quarta settimana senza sigaretta e alla fine della settima settimana, con ulteriori follow up a tre mesi, sei mesi e a 12 mesi”.
“Oggi abbiamo due tipi di fumatori: quelli che fumano anche 2 o 3 pacchetti di sigarette ogni giorno e non hanno disturbi particolari e quindi non sono invogliati a smettere; altri invece ai quali il fumo determina un restringimento dei bronchi e una sensazione di affanno e di pesantezza e che quindi sono più motivati a smettere – ha osservato il dottor Credentino -. Fare la spirometria consente ai cittadini di rendersi conto della riduzione della propria capacità che migliora già dopo sole due settimane senza fumare. Smettere è importante non solo per prevenire e scongiurare il tumore al polmone, ma anche per l’azione della nicotina sui vasi, chi fuma ha un rischio più elevato d’infarto, e per l’azione di tutte le 400 sostanze nocive contenute nelle sigarette e che vengono assunte con la combustione, sostanze che determinano infezioni come le broncopatie catarrali croniche, le broncopatie ostruttive e l’enfisema polmonare”.
“E’ evidente – ha concluso il professor Lombardo – che il fumo da sigaretta è una dipendenza che va eliminata e il modo migliore è quello di cominciare la prevenzione nei giovani, la Lilt lo fa da dieci anni e dopo essere entrata negli istituti superiori e nelle scuole medie, ora ha portato la prevenzione nelle scuole elementari. Infine, quando parliamo dei danni del fumo, dobbiamo sempre parlare non solo del fumo attivo, ma anche di quello passivo, che vede vittime soprattutto i bambini e le donne in gravidanza”.