Il passo tra essere un dipendente e divenire un piccolo costruttore fu, per lui, assai breve. Da documenti argentini risulta che, prima di emigrare, fece nella sua Rapino diversi lavori stradali e la realizzazione del nuovo cimitero. Poi, nel 1888, la decisione di attraversare l’oceano per raggiungere l’Argentina. All’inizio lavorò per conto della ditta “Medici”.
Successivamente Giambattista Amoroso, oramai “Juan Bautista”, con passione e professionalità seppe imporsi come affermato costruttore. Ingegnoso seppe divenire, da autodidatta, “architetto di se stesso”. Era molto spesso lui a progettare i lavori da realizzare. Costruì decine e decine di fabbricati, ville e palazzi. Realizzò alberghi e ne arrivò a possedere alcuni. Sebastian Costa, presidente della “Sociedad Italiana”, volle che fosse lui a progettare e realizzare l’imponente nuova sede della società.
A cura di Geremia Mancini – presidente onorario “Ambasciatori della fame”
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