Turismo

Geoparco dell’Unesco, Petrelli: “Marchio di qualità che andrà valorizzato”

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REGIONE – “La nomina del Parco Nazionale della Maiella quale Geoparco dell’Unesco è un marchio di qualità che andrà valorizzato a livello regionale anche per un ritorno in termini di turismo ambientale. E capofila di questa operazione dovrà senza dubbio essere Pescara che, innanzitutto, dovrà aprire una vetrina su tale patrimonio istituendo dei front office nei luoghi strategici e d’ingresso alla città, come l’aeroporto, la stazione ferroviaria e un punto informativo sul mare, oltre a quello già istituito all’Aurum. Un’operazione di marketing naturalistico e turistico di valore inestimabile che oggi abbiamo preannunciato nel corso della seduta della Commissione Ambiente che ha visto la presenza del Presidente dell’Ente Parco Lucio Zazzara”. Lo ha detto il Presidente della Commissione Ambiente Ivo Petrelli ufficializzando l’esito della seduta odierna.

“Obiettivo dell’incontro era quello di conoscere i dettagli del riconoscimento attribuito nei giorni scorsi al Parco della Maiella quale GeoParco patrimonio dell’Unesco, uno dei pochi esemplari al mondo, forse l’unico in Italia – ha sottolineato il Presidente Petrelli -, peraltro parliamo di una montagna che in modo naturale viene associata al nome di Pescara che di fatto ha assunto oggi una rilevanza internazionale. Come ha spiegato il Presidente Zazzara, quello dell’Unesco è un autentico marchio di qualità che giunge a conclusione di un cammino burocratico iniziato quattro anni fa, quando l’Ente Parco ha deciso di candidare il Parco della Maiella presentando il dossier nel quale sono state illustrate e documentate le caratteristiche di idoneità dell’area. Chiaramente la definizione di ‘Geoparco’ rimanda in modo specifico a caratteristiche geologiche di pregio, peculiari che, secondo l’Unesco, meritano di essere tutelate. E di fatto quei documenti hanno testimoniato l’effettiva importanza geologica della montagna della Maiella che rappresenta un unicum, basti pensare che nella Valle Giumentina, come ha riferito il Presidente Zazzara, ci sono scavi che testimoniano tracce di vita di 600mila anni fa e che ci consentono di raccontare l’evoluzione naturale della terra dandoci l’occasione preziosa di studiare cos’è successo nei secoli. Non solo: la Maiella è ricca di materiali da sempre oggetto di estrazioni, è una montagna ricca di acqua ma, al tempo stesso, di materiali bituminosi, e ci sono testimonianze secondo le quali già ai tempi dei romani si estraevano dalla Maiella i materiali per impermeabilizzare le navi; dall’800 sulla Maiella si sono svolte ricerche sugli idrocarburi, è ricca di miniere che hanno da sempre solleticato interessi economici e a fine ‘800 sono molte le aziende che hanno investito sulle falde della montagna anche per la produzione di materiale per la pavimentazione con le formelle di città come Buenos Aires o Chicago, senza dimenticare la pietra della Maiella usata nell’arte o la montagna con i suoi eremi eletta come rifugio da filosofi e religiosi.

E sono state tali informazioni, ben testimoniate, che hanno consentito all’Unesco di scoprire l’esistenza in Abruzzo, a due passi da Pescara, di un vero giacimento naturale da proteggere e preservare. Peraltro – ha aggiunto il Presidente Petrelli – il riconoscimento di Geoparco non è permanente, ovvero verrà sottoposto a verifica ogni quattro anni, che significa che tra tre anni l’Ente Parco dovrà ricomporre un dossier per dimostrare che, dopo aver ottenuto il riconoscimento Unesco, l’attività di gestione dell’area è proseguita secondo i criteri dettati dall’Unesco per la tutela ambientale, turistica, economica e culturale del territorio. Preservare, ovviamente, significa anche valorizzare sempre nel rispetto della natura e allora, come primo step nella redazione di un programma condiviso di attività e di iniziative che potranno riprendere nella fase post-Covid che ci apprestiamo a inaugurare, dovrà esserci la divulgazione del riconoscimento Unesco che sicuramente diventerà una calamita per gli appassionati del turismo naturalistico che, proprio con l’emergenza Covid-19, ha visto triplicare i propri numeri perché oggi i cittadini rifiutano il turismo di massa e di assembramento, e preferiscono attività da svolgere all’aria aperta, in spazi ampi e con numeri contingentati. Il Parco della Maiella può offrire tutto questo e – ha detto il Presidente Petrelli – per agevolare la conoscenza del nostro diamante del turismo montano chiederemo l’immediata istituzione di un Tavolo tecnico per concordare l’apertura di front office dedicato al GeoParco nazionale della Maiella – Patrimonio dell’Unesco in tutti i luoghi di ingresso alla città, come l’aeroporto d’Abruzzo, la stazione ferroviaria centrale, il mare e l’Aurum, quest’ultimo già attivo, per consentire al turista che arriva a Pescara di poter includere nel proprio soggiorno le escursioni al Parco usufruendo di tutto l’indotto che gira attorno alla struttura naturale”.

Geoparco dell’Unesco, Petrelli: “Marchio di qualità che andrà valorizzato” ultima modifica: 2021-04-26T13:42:11+00:00 da Redazione
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