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Covid-19, la protesta degli Ordini delle Professioni Infermieristiche

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In particolare, lamentano scarsa qualità e insufficienza dei DPI e la mancata valorizzazione professionale nella gestione dell’emergenza

CHIETI – I presidenti degli Ordini delle Professioni Infermieristiche di Chieti, Giancarlo Cicolini; L’Aquila, Maria Luisa Ianni; Pescara, Irene Rosini; e Teramo, Cristian Pediconi, hanno inviato stamattina al presidente della Regione Marco Marsilio, all’assessore regionale alla Sanità Nicoletta Verì e ai direttori delle quattro Aziende Sanitarie Locali per lamentare la scarsa qualità e l’insufficienza dei Dispositivi di protezione individuale, la mancata valorizzazione professionale degli infermieri nella gestione dell’emergenza Covid-19 e per chiedere alla Regione un incontro urgente.

Secondo i quattro Ordini delle Professioni Infermieristiche della Regione Abruzzo la professione infermieristica,in merito all’emergenza Covid-19  non é stata suficientemente considerata. Innanzitutti, i DPI forniti dalla Regione attraverso la collaborazione con la protezione, “risultano inadeguati -si legge nella nota- manca totalmente la fornitura di copricapo integrali in TNT impermeabili, che possano coprire testa e collo, ci si limita solo alla cuffia, i camici si aprono sul retro, perché non hanno la doppia allacciatura (una interna e una esterna), si alza sul davanti quando si cammina, non ha uno schermo di protezione lungo le braccia (interventi di pronosupinazione o di broncoaspirazione), aumentano di fatto il rischio di contaminazione, la fornitura di alcune tute non a norma in quanto manca il requisito contro gli agenti infettivi”.

Ritengono, inoltre, che il ruolo della professione infermieristica è considerato quale mero esecutore, nessuna condivisione e/o partecipazione ad attività direttive o di programmazione a livello regionale è stata prevista”.

L’Ordinanza del Presidente della Giunta Regionale dell’Abruzzo n. 11 del 20.03.2020, istitutiva delle Unità Speciali di Continuità Assistenziali ai sensi del D.L. 09.03.2020, n. 14, dispone che le Aziende forniscano alle U.S.C.A. un’auto aziendale e, ove possibile, un collaboratore: infermiere/oss/autista. “La figura professionale dell’infermiere non solo viene ingiustificatamente e immotivatamente individuata come “collaboratore” […] ma, soprattutto, viene creata, in maniera del tutto illegittima e arbitraria, una sorta di incomprensibile equivalenza di funzioni tra infermiere, oss e autista, professionalità che, è o dovrebbe essere notorio, equivalenti non sono, con evidente e altrettanto illogica corrispondenza e parità di attribuzione fra le tre figure, così creando una indebita interscambiabilità tra gli stessi, e ciò in aperta violazione di legge”.

Tra l’altro -continua la nota-non si comprende come il medico USCA possa aver necessità, indifferentemente, della collaborazione di un infermiere, di un OSS e di un autista.

Per qusti motivi hanno richiesto a Regione e AA.SS.LL un incontro.

Covid-19, la protesta degli Ordini delle Professioni Infermieristiche ultima modifica: 2020-04-08T16:05:13+00:00 da Marina Denegri
Pubblicato da
Marina Denegri

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