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Coronavirus in Abruzzo, i dati di oggi 13 luglio 2022: +3110 nuovi positivi

da Marina Denegri

coronavirus mercoledì

Notizie sul Covid-19 in Abruzzo, i dati del 13 luglio: salgono a 252 (+5) ricoverati, 3 (=) in terapia intensiva e tre decessi

REGIONE – Mercoledì 13 luglio 2022 prosegue l’informazione sul canale Abruzzonews.eu. Andiamo a vedere quali sono le principali notizie in Regione i dati dell’emergenza Coronavirus. Ieri si sono registrati 4.298 nuovi positivi, 3 decessi. Gli attualmente positivi sono 50.826. Di questi, 247 pazienti sono ricoverati in ospedale in area medica; 3 in terapia intensiva, mentre i restanti sono in isolamento domiciliare.

TUTTI I BOLLETTINI DEL CORONAVIRUS ABRUZZO

I DATI DEL GIORNO 13 LUGLIO 2022

Sono 3110 i nuovi casi positivi al Covid registrati oggi in Abruzzo, che portano il totale dall’inizio dell’emergenza – al netto dei riallineamenti  a 464800. 

Il bilancio dei pazienti deceduti registra 3 nuovi casi (si tratta di un 87enne e di una 85enne della provincia di Chieti, mentre un terzo caso risale ai giorni scorsi ed è stato comunicato solo oggi dalla Asl) e sale a 3407.

Nel numero dei casi positivi sono compresi anche 408837 dimessi/guariti (+1377 rispetto a ieri). 

Gli attualmente positivi in Abruzzo sono 52556 (+1730 rispetto a ieri). 

Di questi, 252 pazienti (+5 rispetto a ieri) sono ricoverati in ospedale in area medica; 3 (invariato rispetto a ieri) in terapia intensiva, mentre i restanti sono in isolamento domiciliare.

Nelle ultime 24 ore sono stati eseguiti 2623 tamponi molecolari (2393688 in totale dall’inizio dell’emergenza) e 9946 test antigenici (3957918). 

Del totale dei casi positivi, 96325 sono residenti o domiciliati in provincia dell’Aquila (+516 rispetto a ieri), 132633 in provincia di Chieti (+1034), 107520 in provincia di Pescara (+694), 113026 in provincia di Teramo (+642), 9441 fuori regione (+81) e 5855 (+143) per i quali sono in corso verifiche sulla provenienza.

NOTIZIE SUL CORONAVIRUS

Il 50% dei casi é collegato alla variante Omicron BA5, più contagiosa di tutte le altre varienti finora circolate ma meno letale. I sintomi più comuni sono febbre e mal di gola, con interessamento, quindi, soltanto delle vie respiratorie “alte”.

Questa nuova situazione ha indotto il Consiglio dei Ministri ad adottare alcune nuove misure. Il Protocollo per la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro, in vigore fino al 31 ottobre,  “impone ai lavoratori l’utilizzo nei contesti a maggior rischio e, comunque, in tutti gli ambienti di lavoro e in tutte le aree aziendali, senza alcuna esclusione, dove non sia garantito il mantenimento della distanza interpersonale di almeno un metro quale misura organizzativa di prevenzione dei contagi e quale obbligo che incombe per tutte le persone che, a qualsiasi titolo, si trovano in tali ambienti o in tali aree (ad es. fornitori, appaltatori, utenti, clienti…..)”. Inoltre “Il datore di lavoro, in collaborazione con il medico competente, anche sulla base delle specifiche mansioni e dei contesti lavorativi, individua particolari gruppi di lavoratori ai quali fornire adeguati dispositivi di protezione individuali (Ffp2), avendo particolare riguardo ai soggetti fragili sulla base di valutazioni del medico competente”.

Nel protocollo si che «il datore di lavoro stabilisce, sentito il medico competente, specifiche misure prevenzionali e organizzative per i lavoratori fragili”, incluso lo smartworking.

Disposto, inoltre, il controllo della temperatura all’ingresso dei luoghi di lavoro, con conseguente divieto di accedervi con febbre uguale o superiore a 37,5°.

 L’obbligo di indossare la mascherina era già stato prorogato fino a settembre sui mezzi di trasporto (tranne i voli), negli ospedali e nelle Rsa, Nei teatri e cinema é raccomandata ma non più obbligatoria.

Decaduto l’obbligo vaccinale per tutti i cittadini italiani che hanno più di 50 anni. Per chi lavora in ambito sanitario l’obbligo rimarrà fino al prossimo 31 dicembre, pena la sospensione dal lavoro.

Fino al prossimo 31 dicembre, il Green Pass dovrà essere esibito soltanto in ospedali e RSA.

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