PESCARA – Il mercato del Pescara si muove tra intuizioni e ritorni. E tra i nomi che stanno circolando con insistenza nelle ultime ore c’è quello di Gianluca Longobardi, esterno classe 2003, reduce da una stagione brillante con il Rimini FC in Serie C. Un profilo che unisce qualità tecniche, duttilità tattica e un legame profondo con la maglia biancazzurra.
Nato a Vico Equense ma cresciuto calcisticamente nel vivaio del Pescara, Longobardi ha fatto tutta la trafila nelle giovanili del Delfino, arrivando fino alla Primavera. Dopo due stagioni solide con la Recanatese, è approdato al Rimini, dove nell’ultima annata ha collezionato 35 presenze e 3 gol, confermandosi come uno dei terzini più affidabili della categoria
Il Pescara, oggi guidato da Vincenzo Vivarini, è alla ricerca di esterni per il suo 3-4-3. Le partenze di Pierozzi e Moruzzi hanno lasciato scoperti gli esterni difensivi, e Longobardi rappresenta una soluzione concreta: può giocare su entrambe le fasce e adattarsi anche come esterno alto in fase offensiva.
Ma c’è di più. Essendo cresciuto nel vivaio, Longobardi rientrerebbe tra i “giocatori bandiera”, una categoria fondamentale per la compilazione della lista da presentare in Lega B. Un vantaggio tecnico e regolamentare che il club non può ignorare.
Identità e strategia
Il suo ritorno avrebbe anche un forte valore simbolico. In un momento in cui il Pescara cerca di ricostruire una squadra competitiva ma radicata nel territorio, riportare a casa un talento cresciuto in biancazzurro sarebbe un segnale importante per la tifoseria. Un’operazione che unisce cuore e razionalità.
Un’opportunità da cogliere
In un mercato dove le risorse sono limitate ma le idee possono fare la differenza, Gianluca Longobardi rappresenta una scelta intelligente e sostenibile. Un giocatore che conosce l’ambiente, che ha fatto esperienza altrove e che ora potrebbe tornare da protagonista.
Il Delfino ci pensa. E chissà che questa storia, iniziata anni fa sui campi del settore giovanile, non sia pronta a scrivere un nuovo capitolo. Con la stessa maglia, ma con un ruolo diverso: quello di chi torna per lasciare il segno.