Il cavillo fu trovato, ma solo per la minore delle due ragazze.
Secondo il regolamento infatti, un’atleta al primo anno di tesseramento, può essere liberata dietro il pagamento di una penale da corrispondere alla FIP. Il trasferimento di mia figlia minore (appena tesserata per l’under 13 ndr) costò alcune centinaia di euro. Riuscii così a liberare una delle mie ragazze. L’altra purtroppo fu costretta a rimanere vincolata.
Cerchiamo di spiegare bene la vicenda. Per regolamento un’ atleta dai 5 agli 11 anni è iscritta presso le squadre di minibasket. A partire dal dodicesimo anno di età viene iscritta presso la under 13 divenendo giocatrice di basket a tutti gli effetti. Per questo motivo solo una delle due figlie del signor Toletti poté abbandonare la precedente squadra.
Proseguiamo ora col racconto del nostro Cicerone:
Una volta in mano il cartellino della mia figlia più piccola, parlai con alcuni dirigenti miei amici della Yale e mi dissero di andare a Francavilla. Così con Marco Lepore e Domenico Volpone decidemmo di dare inizio a questa avventura, ma ci voleva almeno una squadra, la prima squadretta giovanile da mettere su.
La prima giocatrice, anch’essa allora dodicemme, a seguire i nuovi dirigenti in questa avventura ricca di incognite fu Viola Diodati, che oggi gioca in A2, con il Cus Chieti. Poi vennero Marianna Febo, Giulia D’Angelo, Ilaria Francioni, Lejla Ansaloni, Camilla Zizzi e Erlinda Xhakhoni, per ultima giunse la “Rosetana”, la piccola ma enorme play Martina Bartolone. Queste 8 ragazze più mia figlia Elena formarono il primo gruppo delle future ‘Tigrotte’ che da subito ci dettero grande soddisfazioni.
A questo punto fatta la squadra per il primo campionato Under 13, mancava l’allenatore. Dice Toletti:
La prima scelta era quella di Franco Ghiraldi, un ‘mostro sacro’ del basket regionale che poteva vantare una carriera ricca di successi a livello regionale, oltre che ad essere stato allenatore in A1 a Chieti. Si trattava proprio del coach che era stato congedato quell’estate dalla New Aurora, dopo aver stravinto il campionato di C e portato le Under 15 alle Finali Nazionali. Non si trattò di un problema economico legato alle scarsissime risorse disponibili. Franco non aveva pretese assurde e, sotto quest’aspetto, ci saremmo subito accordati.
Ma avevamo solo un pugno di ragazzine da offrirgli sul piano tecnico. Quando gli facemmo la proposta, ci rispose giustamente che per quel primo anno voleva proseguire il suo contratto con la Yale, allora in serie B, con un gruppo di ragazze e un dirigente cui si sentiva assai legato, ma che dall’anno prossimo avrebbe accettato di guidare la nostra squadra di ragazzine, a tempo pieno, e che, se le cose andavano bene, avrebbe persino rinunciato ad allenare a livello seniores, in serie B. Ogni tanto avrebbe tenuto delle sedute di allenamento alle nostre Tigrotte, quel primo anno, tanto per curare i primi ruggiti. Scegliemmo quindi Marco Franceschini come allenatore, anche lui in fuga dalla New Aurora, già allenatore di Elena e di Viola in quella società.
Dunque una squadra partita da 0 aveva trovato in breve tempo 9 giocatrici, un tecnico disposte a guidarle, uno ipotecato per il futuro e tre dirigenti tenaci.
L’avventura era iniziata e, con l’arrivo dell’inverno 2003-04, il primo campionato Under 13 era alle porte …