Regione Abruzzo

ACS tra le 11 realtà italiane per il Focus Young Arab Choreographers

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PESCARA – C’era anche ACS Abruzzo Circuito Spettacolo, a Roma quattro giorni fa, alla presentazione del progetto transnazionale FOCUS YOUNG ARAB CHOREOGRAPHERS, sostenuto dal Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo in collaborazione con 11 importanti realtà italiane da anni impegnate nel dare pensiero e visibilità alle molteplici pratiche e poetiche della Danza Contemporanea.

ACS ospiterà due dei 6 coreografi scelti, Hamdi Dridi e Bassam Abou Diab il 3 settembre a Pescara all’interno del Festival Corpografie.

Selezionati all’interno della BIPOD/Beirut international platform of dance, in collaborazione con la Maqamat Dance Theatre di Beirut, il Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo (MIBACT) e il Ministero degli Affari Esteri (MAE), sei giovani coreografi, tutti provenienti da paesi del bacino del Mediterraneo, sperimenteranno i propri lavori di ricerca attraverso performance, masterclass ed incontri di approfondimento in un tour che spazierà da Torino a Matera, all’interno di spazi e contesti molto diversi tra di loro.

Il progetto ha una doppia valenza, è un prezioso sostegno alla crescita e diffusione della danza contemporanea e un importante contributo alla conoscenza da parte del pubblico italiano del mondo culturale arabo, in particolare dei suoi coreografi.

Nato con l’obiettivo di facilitare la mobilità, il dialogo interculturale e lo scambio di pratiche performative tra gli artisti arabi e le realtà del territorio italiano, Focus Young Arab Choreographers realizza momenti di incontro, sessioni di lavoro e serate di spettacolo attraversando quest’anno la nostra penisola cominciando il 25 maggio dalla rassegna Interplay di Torino per finire il 23 settembre a Roma, nell’ambito di Teatri di vetro.

Un evento sostenuto dal Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo in collaborazione con:

ACS – Abruzzo Circuito Spettacolo (Festival Corpografie) – Pescara

Anghiari Dance Hub – Anghiari (AR)

Armunia (Festival Inequilibrio) – Castiglioncello (LI)

Associazione Basilicata 1799 (Città delle 100 scale Festival) – Potenza e Matera

Associazione Danza Urbana (Festival Danza Urbana) – Bologna

Associazione Culturale Mosaico Danza (Festival Interplay) – Torino

Associazione Culturale Il Triangolo Scaleno (Festival Teatri di Vetro) – Roma

C.L.A.P Spettacolo dal vivo (La Strada Festival Internazionale) – Brescia

Fondazione Fabbrica Europa per le Arti Contemporanee (Festival FabbricaEuropa) – Firenze

Inteatro Festival / Marche Teatro – Polverigi e Ancona

La Mama Umbria International – Spoleto (PG)

In ordine di apparizione, questi gli artisti e i progetti che saranno presentati all’interno dei festival:

Guy Nader (Libano) in Time Takes The Time Time Takes (TTTTTT): un progetto che nasce dall’ammirazione per il ritmo e la musicalità creati dai movimenti, basandosi sul concetto di tempo-ripetizione;

Hamdi Dridi (Tunisia) in Tu Meur(S) De Terre: una danza fisica dei ricordi che ricostruisce la figura del padre imbianchino nel suo luogo di lavoro, un duetto sinfonico in cui il dolore della malattia si trasforma in una poesia incantata;

Bassam Abou Diab (Libano) in Under the flesh: uno studio sulla relazione tra le culture, il corpo, la morte e i rituali nato dall’aver vissuto, prima e dopo, la guerra ed essere stato obbligato, nella devastazione di corpo e spirito, ad utilizzare un enorme numero di strategie per sopravvivere;

Jadd Tank (Libano) in Liberté toujours: una performance giocata sulla ricerca febbrile della libertà in tutti i suoi aspetti, segnata da un inseguimento senza fine, come fosse un circolo al contempo grottesco e sgargiante;

Mounir Saeed (Egitto) in What about Dante; un lavoro ispirato all’Inferno della Divina Commedia di Dante, miscelato con lo spiritualismo del Sufismo e la musicalità nata dall’incrocio con inni cristiani e canti orientali, alla ricerca di una una fusione tra la spiritualità delle culture;

Sharaf Dar Zaid (Palestina) in To be…: una performance basata sul conflitto tra l’essere ciecamente legati alle tradizioni e l’essere liberamente isolato dalla società, nella quale non si propone una soluzione ma una ricerca tra i due estremi, nel tentativo di trovare un equilibrio per essere nel luogo nel quale si deve e si ama essere.

ACS tra le 11 realtà italiane per il Focus Young Arab Choreographers ultima modifica: 2017-05-14T13:54:25+00:00 da Redazione
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