Regione Abruzzo

Abruzzo: il piano contro il gioco d’azzardo

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La regione Abruzzo ha avviato un piano che prevede il compimento, entro il 31 dicembre, di un’indagine affidata al CNR di Pisa. Lo scopo è quello di sondare la popolazione e monitorare il fenomeno del gioco d’azzardo patologico. Slot machine, lotterie, casino online e quant’altro, rappresentano una fonte di introito importante anche per lo Stato italiano, ma spesso se ne sottovalutano gli impatti a livello sociale e culturale.

La giunta regionale abruzzese non se n’è stata con le mani in mano e qualche settimana fa, su proposta dell’assessore alla programmazione sanitaria Silvio Paolucci, ha approvato il piano regionale Gap 2017-2018, che prevede l’investimento di oltre 2,2 milioni di euro, finanziati con fondi statali finalizzati. La Regione Abruzzo ha previsto un percorso complesso che consta di diverse iniziative, una delle quali è rappresentata da un Osservatorio con il coinvolgimento di medici, docenti, studenti, operatori del terzo settore, ma anche famiglie comuni e pubblici esercizi. L’obiettivo è quello di rendere tutti quanti partecipi di quella che vuole essere una campagna informativa attiva nei confronti del gioco d’azzardo e della ludopatia, la dipendenza appunto che può scaturire dall’abuso dei giochi a premi.

La dipendenza dal gioco in Abruzzo

In Abruzzo, infatti, sono in aumento i casi di dipendenza dal gioco d’azzardo, con particolare predisposizione nei confronti delle slot machine. La provincia de L’Aquila, tra l’altro, è quella che conta più macchinette a livello nazionale, con una slot ogni 83 abitanti. Quanto ai dati sulla ludopatia, nella Marsica, tra il 2013 e il 2016 sono finite nel vortice del gioco d’azzardo 68 persone di età compresa tra i 20 e i 70 anni.

Una vera e propria impennata del fenomeno, che il Sert di Avezzano sta contribuendo a trattare per aiutare le persone che soffrono di questa dipendenza a tornare ad una vita socialmente normale. Al centro del progetto regionale abruzzese c’è il sistema dei Serd, ossia i Servizi Pubblici per le Dipendenze facenti capo a ciascuna Asl. A questi centri spetterà l’accoglienza e la cura di soggetti a rischio oltre che il percorso riabilitativo, il monitoraggio clinico e la costante collaborazione con strutture private e gli enti accreditati ai percorsi di reintegro nella società, esattamente come avviene per altri tipi di dipendenze. Al momento, la dipendenza dal gioco, occupa nella classifica nazionale l’ottavo posto tra le dipendenze che affliggono la popolazione del Bel Paese.

Gioco d’azzardo e dipendenza: i dati nazionali

Secondo i dati forniti da rapporti Espad e Ispad del CNR, il 43% della popolazione di età compresa tra i 15 e 64 anni, ossia circa 17 milioni di persone, ha giocato almeno una volta a giochi che implicano l’investimento di somme di denaro. Cresce la preoccupazione per i minorenni, perché circa un milione di studenti ha riferito di aver giocato almeno una volta negli ultimi 12 mesi, mentre il 7% degli intervistati ammette di giocare quattro o più volte a settimana. Un dato in crescita rispetto alle statistiche del 2016.

Insomma, c’è bisogno, mai come in questo momento, di regolamentare e monitorare, come sottolinea l’assessore regionale abruzzese Paolucci:

“É evidente che si tratta di un fenomeno che non coinvolge solo il singolo, ma grava anche sulla comunità familiare e sociale in cui la persona si muove, determinando un disagio diffuso. Di qui – prosegue – la scelta di un approccio che tenga conto anche di coloro che, pur non essendo vittime dirette della dipendenza, ne subiscono comunque gli effetti e le conseguenze”.

PR

Abruzzo: il piano contro il gioco d’azzardo ultima modifica: 2017-12-14T16:06:51+00:00 da Redazione
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