“Tra i nuovi prodotti che potrebbero essere colpiti dai dazi – sottolinea la Coldiretti – c’è infatti anche il vino italiano che a differenza di quello francese era scampato alla prima black list scattata ad ottobre 2019. Gli Stati Uniti – continua la Coldiretti – sono il principale consumatore mondiale di vino e l’Italia è il loro primo fornitore con gli americani che apprezzano tra l’altro il Prosecco, il pinot grigio e il Chianti ma anche in Montepulciano d’Abruzzo, il rosso di punta della vitivinicoltura regionale che si piazza ai primi posti della classifica di vendita della grande distribuzione organizzata a livello nazionale. Occorre dunque – conclude la Coldiretti – riprendere il dialogo per evitare uno scontro dagli scenari inediti e preoccupanti che rischia di determinare un pericoloso effetto valanga sull’economia e sulle relazioni tra Paesi alleati”.
Coldiretti ricorda che in Abruzzo la produzione annuale media è di circa 4.500.000 quintali di uva e oltre 3milioni di ettolitri di vino di cui almeno un milione a denominazione di origine per un totale di circa 18mila aziende vitivinicole attive (e sempre a più alta specializzazione) su una superficie agricola complessiva di circa 30mila ettari. I vitigni più conosciuti e diffusi sono Montepulciano e Trebbiano, anche se negli ultimi anni stanno riscuotendo sempre maggiore interesse il Pecorino, la Passerina, il Moscato, la Cococciola e il Montonico.
“La vitivinicoltura regionale – dice Coldiretti Abruzzo – è oggi una realtà importante tanto che l’Abruzzo può considerarsi tra le regioni in cui il vino – con particolare riferimento al Montepulciano – ha saputo imporsi fino a diventarne l’immagine di riferimento, con una filiera che costituisce il principale comparto agricolo regionale (21% dell’intera PLV, la più elevata incidenza tra le regioni italiane) e una produzione media di vino rappresentata dal 70% di vini rossi e da un restante 30% di bianchi. Una realtà sempre più fiorente anche per i numerosi apprezzamenti che arrivano dall’estero, che si traducono con una crescita delle esportazioni che hanno registrato nel 2018 un valore di 182 milioni di euro (+ 6,3% rispetto al 2017) a conferma della fama che il vino regionale sui mercati esteri si è guadagnato negli anni e confermato nel 2019, con un aumento delle esportazioni dell’1,9% nei primi nove mesi del 2019 rispetto allo stesso periodo del 2018 per un valore complessivo da gennaio a settembre 2019 di quasi 133milioni di euro contro i 131milioni dell’anno precedente (elaborazione dati Istat). Gli Usa sono tra i principali mercati di esportazione del vino abruzzese che negli Stati Uniti registra negli ultimi anni una media di circa 25milioni di euro di fatturato.
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