A Pescara si è parlato di disturbi alimentari

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La tavola rotonda dal titolo “Il peso esistenziale: tra cibo ed emozioni” si è svolta sabato scorso. La testimonianza di Rita Consorte

PESCARA – I disturbi del comportamento alimentare nella società occidentale sono nettamente aumentati, a causa dell’ideale diffuso di magrezza e di linea perfetta, contro il resto del mondo, specie dove c’è malnutrizione, nel quale essere grassi è segno di salute e benessere sociale. Su questo grave problema si è svolta sabato a Pescara, presso la libreria Feltrinelli una tavola rotonda  dal titolo “Il peso esistenziale: tra cibo ed emozioni”.

Sono intervenuti l’on. Michela Marzano, ordinario di Filosofia Morale all’Università di Parigi 5, componente della Commissione Giustizia ed autrice, tra gli altri, di “Volevo essere una farfalla” e “L’amore è tutto”; l’on. Vittoria D’Incecco, componente della Commissione Affari Sociali e della Commissione Parlamentare per l’Infanzia e l’Adolescenza; Silvio Paolucci, assessore regionale alla Sanità; Marinella Sclocco, assessore regionale alle Politiche Sociali; Claudio D’Amario, direttore generale Asl Pescara; Paolo Di Berardino, direttore dell’unità operativa di Medicina-Riabilitazione Nutrizionale a Popoli; Grazia Amore, Associazione Disturbi dell’Alimentazione; Rita Consorte, giornalista pubblicista.

Ha introdotto i lavori il direttore generale della Asl di Pescara Claudio D’Amario, il quale ha affermato che la sanità non deve intervenire solo nel curare la malattia intesa nel termine classico, ma deve mirare a procurare nelle persone il benessere psicofisico.
La non autosufficienza e la fragilità derivante da varie patologie causa una spesa enorme; come anche avere tanti ospedali non serve. È necessario invece partire dai bisogni degli individui e spesso il disturbo alimentare è stato posto a margine, non considerando che esso è causa di disagio in chi lo subisce e per le famiglie che non sono in grado di gestire il malessere e trovare soluzioni.
È quindi necessario intercettare questo problema da parte dei medici di base, dei pediatri, degli specialisti, ai quali le famiglie si rivolgono, per indirizzare i pazienti in strutture adeguate.
Per questo è stato creato a Popoli, dove c’è un bacino d’utenza con un relativo benessere, un centro specializzato nella cura dei disturbi alimentari, con un equipe di nutrizionisti e specialisti, dove per il paziente, secondo il suo stato, viene considerato un percorso che va dalla prestazione ambulatoriale al ricovero e alla assistenza residenzale presso Tocco Casauria.
Questo centro specializzato mira ad essere un punto di riferimento perr il centro Italia dove vengono garantiti i LEA, livelli essenziali di assistenza, per evitare che alcuni pazienti possano anche arrivare a togliersi la vita.
L’onorevole Marzano ha presentato un decreto legge sui LEA e porta avanti il discorso ormai da tempo con l’intento che qualcosa di concreto si faccia in merito.

Testimonianza di Rita Consorte

Mi chiamo Rita Consorte, sono nata a Pescara e vivo da sempre nella mia splendida città…vi chiedo scusa se per un attimo cercherò di catturare la vostra attenzione ma, vorrei portarvi a fare un viaggio nel mio mondo quello che mi accompagna ogni giorno da oltre 38 anni, un viaggio di cui “ protagonista” principale è il cibo….Sin dall’età di sei anni ho iniziato ad ingrassare e soffrire di un disturbo che si chiama “ BED” ( disturbo d’alimentazione incontrollata ); questa patologia mi ha lasciato in eredità l’Obesità.

Quando andavo a Scuola i miei compagni mi prendevano in giro dicendomi che ero una “palla”; tutti mi deridevano per l’eccessivo peso…così ho iniziato ad allontanarmi da tutti a rinchiudermi in un mondo tutto mio, fatto di solitudine e cibo.

Ogni giorno, che passava notavo che l’unico mio compagno fedele che era sempre con me erano: il panino con la porchetta, pizze, dolci ed altro….ci sono momenti della giornata in cui, mi siedo ed inizio a mangiare senza fermarmi, solo così riesco a soffocare il dolore che nessuno capisce, la solitudine che mi fa compagnia …ma soprattutto è il senso di inutilità che provo ogni volta che mi guardo allo “specchio”  e  vedo il mio corpo diverso rispetto a quello di una mia coetanea….un giorno però guardandomi allo specchio decisi che qualcosa doveva cambiare nella mia vita, perché quella che avevo vissuto finora non era la mia vita.

Per curare questo disturbo di alimentazione incontrollata nel luglio 2007 sono stata ricoverata a Villa Pini, sembrava che io avessi sconfitto la mia malattia ma così non fu…all’improvviso due traumi devastarono il mio sistema psicologico, poi la morte improvvisa della mia mamma…ho iniziato così di nuovo a scaricare la mia rabbia sul cibo perché solo in essa riuscivo a trovare la consolazione. Fra pochi giorni sarò ricoverata presso l’Ospedale civile di Popoli, dove è sorto un centro per la cura dei disturbi alimentari il percorso che dovrò affrontare sarà duro e difficile , si perché devo combattere contro questo cancro , che si è impossessato della mia anima..ma poi, finito il ricovero che fine farò? …oltre al supporto medico avrei bisogno di un supporto psicologico da parte delle istituzioni di una cosiddetta terapia occupazionale, un modo per distogliere il mio pensiero ossessivo che ho sul cibo… Ogni volta, che mi guardo allo specchio mi chiedo cosa non va della mia persona, perché gli altri non hanno fiducia in me….. pensavo di averlo trovato una persona che riponesse fiducia nella sottoscritta, ma per l’ennesima volta mi sono sbagliata.

Dal mondo politico non ho mai avuto risposte concrete ma, solo sorrisi di circostanza … C’è stato un politico che in tutto questo tempo non ha fatto altro che inviarmi sms illusori: “ Vedrai: lavorerai con me serenamente”, “ C’è spazio anche per te”, “ Ci tengooo”, “ Rita, devi studiare per essere al nostro fianco. L’Abruzzo si dividerà tra denuncisti e realizzatori. Io sarò il capo dei realizzatori…..”, mi diceva sempre che ero necessaria, “ Tranquilla: sarai protagonista”, mi diceva che sarei stata al suo fianco, e poi in uno dei tanti sms: “ Rita, non appena assumo un ruolo, nel rispetto delle procedure, lavorerai per la realizzazione di un Abruzzo migliore…” ; parole vuote e senza senso che finora non si sono mai tramutate in realtà, ricevere tutti questi sms mi aveva procurato un forte stato d’ansia il quale riversavo in lui, attraverso l’invio di numerosi sms; ma, la colpa non è mia …. Forse, con lui mi sarò pure comportata male qualche volta ma, lui da politico intelligente che si reputa non ha mai tentato di capire il mio stato di dolore e di sofferenza.

Il dolore di sopportare l’essere diversa dalle altre ragazze, il dolore e l’umiliazione che sono costretta a ricevere quando mi reco ad un colloquio di lavoro e mi guardano con occhi indiscreti e mi dicono che per me non c’è posto perché ci vuole la bella presenza, il dolore di sopportare la scomparsa della propria mamma ed il dolore di non essere capita dagli altri; il dolore di entrare in un negozio e non trovare i vestiti della tua taglia, ma lui che né sa della mia vita e dei miei dolori cosa ne sa lui, vivere una vita nelle mie condizioni.

Pensavo di aver trovato un politico che fosse in grado di mettere mano alla problematica di Rita e risolvere molti altri casi come i miei ed invece col tempo mi sono resa conto di essermi sbagliata, perchè per quel politico le persone come Rita, non contano …per lui, esistono i porti, i treni, le strade ed i parchi ….

Subito dopo la morte di mia madre questo politico mi aveva promesso che mi sarebbe stato vicino ma, io non ho visto nulla di tutto ciò ….. Vorrei riuscire a rompere questo “ guscio” del quale sono avvolta ed uscire fuori a godermi la vita, il rapporto con gli altri, ad essere più socievole ma, non ci riesco ho provato a chiedere aiuto, ho bussato a tante porte ma, mi hanno sempre sbattuto la porta in faccia …nel luglio 2009 l’Inps mi ha tolto anche l’assegno di invalidità unico mio sostegno economico.

Oggi, sono qui per rompere insieme a voi questo muro di silenzio, di omertà che si è creato nella mia Regione l’Abruzzo, intorno a chi soffre di “ disturbi alimentari”, dove dietro a tutto ciò si nasconde un disagio fortissimo …l’Abruzzo, deve dare un segnale di crescita sotto tutti i punti di vista, la mia esperienza deve servire di monito affinchè gli altri non subiscano tutto quello che sto subendo io.

Attualmente la Regione Abruzzo, è l’unica regione in Italia a non possedere un centro residenziale, semiresidenziale extraospedaliero, per la cura dei disturbi alimentari; realtà esistente da oltre 10 anni nella Regione Umbria cui è considerata la prima in Italia ed il suo modello è stato importato in tutte le altre Regioni Italiane nonché anche dalla repubblica di Malta. Quei pochi centri esistenti nella mia Regione, non riescono a soddisfare appieno le oltre 10.000 famiglie abruzzesi che soffrono di questi disturbi.

Nella realtà umbra, un ruolo fondamentale lo svolgono le numerose associazioni di volontariato che affiancano quotidianamente le ASL e fungono da mediatori con le istituzioni affinchè dopo il decorso residenziale il paziente venga inserito in un progetto di inserimento sociale e lavorativo. Michela, grazie di essere venuta tra noi oggi ho scelto te perché solo chi conosce il dolore che sto provando io oggi può capire i miei stati d’animo; a te, voglio chiederti di aiutarmi affinchè anche nella mia Regione possa sorgere un centro per la Cura dei disturbi alimentari, aiutami a far capire alle Istituzioni locali che subito dopo il decorso residenziale il paziente in modo particolare chi è affetto da BED necessita di un supporto psicologico da parte degli enti. Perché i tossicodipendenti, i malati di alcolismo o coloro che sono affetti da disturbi mentali vengono inseriti in progetti di recupero e coloro che sono affetti da disturbi alimentari no?

Cari politici, qui si tratta di dare risposte alle 10.000 famiglie abruzzesi che convivono con queste patologie, ai medici che sono in continuo contatto con i pazienti ed ai loro familiari, dobbiamo restituire la dignità a queste persone, a chi si sente diverso dagli altri, ma di fatto non lo è.

Per questi motivi da questo momento in poi, insieme all’associazione ADA qui rappresentata daremo vita ad una serie di iniziative per sensibilizzare le istituzioni locali, affinchè affrontino in maniera concreta le problematiche legate ai disturbi alimentari.

Anoressia, bulimia, obesità

Sulla specificità del servizio è intervenuto il dottor Paolo Di Berardino, che ha spiegato come deve esserci un approccio multidisciplinare al problema, dove gli specialisti procedono all’unisono, anche per evitare che ci sia omertà nelle famiglie e che accettino solo il trattamento terapeutico e non quello familiare. A tal proposito ha ricordato il manifesto comparso tempo fa che recitava “Non parliamo di cibo. Parliamo di te” prodotto dalla Regione Abruzzo per sensibilizzare la popolazione sul fatto che i disturbi alimentari rivelano disagi psicologici. I comportamenti alimentari caratterizzati dall’abuso e dal rifiuto del cibo sono un modo per nascondere sofferenze e paure. Uscire dall’isolamento è il primo passo per superare i disagi psicologici, evitare le patologie e ritrovare l’equilibrio nelle abitudini alimentari. Si invitava per questo a contattare i centri Asl. È necessario che ci sia collaborazione anche tra gli operatori della salute, i politici, le industrie alimentari, i media e la moda, per cercare di sradicare il mito della persona magrissima e evitare un ambiente “tossico” che produce un assunzione eccessiva di cibo e comportamenti sedentari. Ha spiegato poi che alcuni soggetti obesi presentano il BED, Binge Eating Disorder, anche se non tutti gli obesi sono in BED. Quello che li distingue è il fatto che chi ha questa condizione perde il controllo di ciò che mangia e spesso si rivolge esclusivamente ai centri per l’obesità mentre è necessario un trattamento psicologico-psichiatrico. A fianco all’obesità c’è il grave problema dell’anoressia nervosa, con la percezione alterata del proprio corpo con bassi livelli di autostima. Queste persone per raggiungere il proprio scopo si procurano il vomito, fanno intensa attività fisica, abusano di lassativi e diuretici. È la patologia con mortalità più elevata ( 5,9% – 8,4%). Nella nostra società il 5-6% della popolazione femminile tra i 12 e i 25 anni ha un alterato rapporto con il cibo e con il ‘proprio corpo. Nel centro di Popoli la terapia consisterà in due tipi di intervento correlati fra loro. Quello nutrizionale, utilizzando un monitoraggio nutrizionale con un diario alimentare, redazione di uno schema alimentare concordato, terapia educazionale, educazione ad una giusta alimentazione. Quello psicoterapeutico, a livello individuale sull’orientamento cognitivo comportamentale, familiare ad orientamento sistemico-relazionale, gruppi di auto e mutuo aiuto e psicoeducazionali.

Patologie e conseguenze

L’Anoressia, nel lungo termine può portare a: amenorrea (assenza di mestruazioni), alterazioni ormonali, problemi di fertilità, problemi cardiaci, osteoporosi, anemia, squilibrio elettrolitico, depressione e comportamento autolesionistico. La Bulimia può essere causa di: problemi a denti e gengive, gastriti acute, problemi all’esofago, riduzione dei livelli di potassio, irregolarità del ciclo mestruale. L’Obesità è quasi sempre correlata ad altre malattie, quali: problemi cardiocircolatori, diabete di tipo2, problemi osteo-articolari, ictus, apnea notturna, alcuni tipi di tumori. Il trattamento programmato nel centro di Popoli consiste in interventi mirati attraverso un percorso assistenziale diagnostico e terapeutico multidimensionale, che prevede l’intervento di diverse figure professionali (medici internisti, nutrizionisti, psichiatri, dietisti, psicologi, psicoterapeuti, infermieri) capaci di seguire il paziente in ogni fase del trattamento in modo continuativo. I DCA vanno gestiti (in relazione alla patologia ed alla gravità psichiatrica e/o clinica) in SETTING differenti:- Ambulatorio -Ricovero in Day Hospital(DH) – Ricovero ordinario.

A chi rivolgersi

POPOLI, OSPEDALE SS. TRINITA’- VIA SAFFI 18 U.O. DI MEDICINA INTERNA SERVIZIO MALATTIE DISMETABOLICHE E RIABILITAZIONE NUTRIZIONALE Ambulatorio di Popoli: Tel 085/9898350 Fax 085/9898364 Ambulatorio di Pescara: c/o Ospedale S.Spirito, Via Fonte Romana, 8° pianoala nord: Tel/Fax 085/4252362 Reparto di Popoli: Tel 085/9898348.

A Pescara si è parlato di disturbi alimentari ultima modifica: 2014-07-15T09:28:58+00:00 da Adina Veri
Pubblicato da
Adina Veri

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