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Villa Basile: quale futuro?

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PESCARA – Il futuro di Villa Basile   torna alla ribalta della cronaca con la replica dell’assessore allo Sviluppo del Territorio Marcello Antonelli al Pd e con l’intervento di Maurizio Acerbo,consigliere Rifondazione Comunista.Al di là delle polemiche  e degli schieramenti politici, senza recriminare  su chi ha fatto o non ha fatto  cosa,  bisognerebbe puntare  ad un obiettivo  unificante e qualificante per la nostra città: impedire  a tutti i costi la cementificazione di un’area di pregio paesaggistico .

Secondo Antonelli in merito al futuro di Villa Basile la scelta più opportuna è quella di attendere il pronunciamento del Consiglio di Stato, previsto per il prossimo 21 dicembre, quando si definirà in modo conclusivo il contenzioso in atto tra l’impresa Caldora e il Comune di Pescara, un contenzioso di cui l’attuale maggioranza di governo non ha alcuna responsabilità.In replica al Pd ha ancora detto l’assessore:

affrontare oggi tale tematica è assolutamente da irresponsabili da parte del centro-sinistra, atteggiamento al quale ormai siamo abituati da parte della minoranza . In merito al ‘caso’ di Villa Basile vale infatti la pena ricordare che già nel 2005, con il centro-sinistra alla guida della città, il Tar ha stabilito che il Comune doveva corrispondere alla Caldora un rimborso pari a 1milione di euro per il danno causato dal mancato rilascio dei permessi a costruire, ma il passato governo di centro-sinistra ha preferito non pagare, impegnato com’era a spendere le risorse pubbliche e a fare mutui, anziché risolvere i veri problemi della città.

Poi nell’aprile 2009, dunque non quindici anni fa, ma appena un anno e mezzo fa, lo stesso governo di centro-sinistra, con l’ex vicesindaco D’Angelo al timone, ha approvato una delibera di indirizzo con la quale si è ordinato agli uffici di predisporre la creazione di un comparto edificatorio su Villa Basile, con il quale l’impresa Caldora avrebbe la possibilità di realizzare volumetrie tali da compensare il danno subito.

E l’attuale governo cittadino ha impostato la propria attività urbanistica su quella soluzione. Ovviamente oggi il Pd e l’intero centro-sinistra, con una sorta si schizofrenia amministrativa, sono usciti fuori con l’ennesimo spot, l’ennesima invenzione dal sapore domenicale, senza tener conto della programmazione funzionale dell’Ente pubblico.

Mi chiedo a questo punto perché il centro-sinistra non abbia chiuso il ‘caso’ nel 2005 pagando subito alla Caldora quanto stabilito dal Tar come sarebbe stato logico fare, ottemperando a una sentenza e spalmando quel milione su più bilanci, in modo non traumatico per la città. L’attuale maggioranza ha l’intenzione di tutelare Villa Basile e di impedirne la cementificazione, ma è evidente che quando ci siamo insediati, un anno fa, abbiamo trovato il 90 per cento del lavoro già fatto, abbiamo trovato un’attività amministrativa in itinere già a uno stadio avanzato con una delibera impegnativa frutto di una sorta di accordo compensativo con la Caldora.

Soprattutto abbiamo trovato una seconda sentenza del Tar che addirittura ci obbligava a ottemperare, entro lo scorso 30 giugno 2010, a quanto già stabilito. Sono stati proprio gli errori precedenti del centro-sinistra a costringerci verso la leva del comparto edificatorio. A questo punto, dinanzi all’imminente scadenza del 21 dicembre, è evidente che prima di assumere qualunque decisione, l’amministrazione attenderà il pronunciamento del Consiglio di Stato che dovrà affrontare tre ricorsi relativi a Villa Basile, uno dei quali inerenti il rimborso di 1 milione di euro. Pare infine altrettanto strumentale da parte del centro-sinistra  la richiesta di utilizzare il ‘tesoretto’ derivante dai rimborsi Ici per tale finalità: alla data del 23 ottobre è evidente l’impossibilità di impegnare per la prossima annualità somme tanto rilevanti.

Per il consigliere di Rifondazione Comunista, Maurizio Acerbo  l’0biettivo prioritario è quello di bloccare il cemento.Infatti  recita così una sua nota:

La proposta che abbiamo presentato unitariamente come opposizioni sul contenzioso con Caldora è volta ad evitare che una delle aree di maggior pregio ambientale e paesaggistico della città venga deturpata dal cemento.Invito tutti a sgombrare il campo dalle polemiche di schieramento e a guardare agli interessi a lungo termine della comunità.

Da anni mi batto per la salvaguardia di quel che resta delle pendici collinari e con la variante al PRG proposta da Rifondazione siamo riusciti a vincolarle dopo che per anni si è ritenuto normale consentire la cementificazione.Ora una sentenza del TAR relativa a vecchie vicende urbanistiche prevede che il Comune debba risarcire la Caldora.

Non sappiamo se al Consiglio di Stato vincerà il Comune o la Caldora. Se l’obiezione dell’assessore Antonelli è solo sulla questione dei tempi e non nel merito della proposta non ci sono problemi.

Intanto possiamo metterci d’accordo su un indirizzo preciso: in caso la giustizia amministrativa confermi che il Comune deve alla Caldora il risarcimento comunque non consentiremo di edificare sulle aree limitrofe a Villa Basile.

La somma fissata dal TAR è ben lontana dalle cifre astronomiche richieste dall’imprenditrice (7 milioni e mezzo).

Come deve fare un’opposizione non demagogica abbiamo individuato la copertura finanziaria e faccio presente all’attuale  amministrazione che si tratta di risorse una tantum che possono essere impegnate senza nulla togliere alla spesa ordinaria e già programmata.

Stanziare un milione di euro per salvare uno dei luoghi più belli della città è una scelta lungimirante se consideriamo che per manifestazioni comunque effimere come festival e concerti estivi il Comune spende somme della stessa entità o che nell’ultimo bilancio sono stati stanziati 400.000 euro per la copertura di un circolo bocciofilo o che la scelta di mettere i tornelli e la relativa vigilanza agli ingressi del Comune verranno a costare sui 250.000 euro.

Si tratta dunque di un investimento sul futuro della città non di uno spreco di denaro pubblico.Spero che l’attuale amministrazione non voglia passare alla storia come quella che consentì di cementificare i dintorni di Villa Basile.

Ovviamente se vinciamo al Consiglio di Stato saremo tutti più contenti. Nel frattempo mettiamo da parte le risorse per far  fronte al peggio.

Villa Basile: quale futuro? ultima modifica: 2010-10-25T14:06:13+00:00 da Donatella Di Biase
Pubblicato da
Donatella Di Biase

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