E’ il messaggio che un detenuto ha rivolto ai giovani nell’ambito dell’iniziativa svoltasi a Chieti e Vasto con un lusinghiero successo di pubblico
Si è svolta a Chieti e a Vasto, dal 20 al 28 novembre,l’iniziativa “Un minuto da detenuto” che riproducendo fedelmente la cella di un carcere ha portato alla ribalta la condizione all’interno degli istituti di pena italiani. Quattromila visitatori hanno potuto vedere come è realmente fatta la cella di un carcere, una stanzetta di 6 metri quadrati dove tre persone convivono senza alcuna privacy per 18-20 ore al giorno, in tre letti a castello in ferro, con i materassi di spugna, con un gabinetto separato da una semplice tenda e con lo spioncino sul corridoio. Una sorpresa per tutti, per gli adulti e per i ragazzi,che hanno riempito il libro degli ospiti di riflessioni. Inoltre molti genitori sono ritornati con i loro figli per riascoltare e far ascoltare il videomessaggio di un detenuto rivolto proprio ai giovani che conclude con le seguenti parole: “cerca di non venire qui dentro in cella con me, cerca di camminare dritto”.
La cella, attualmente a Vasto davanti a palazzo D’Avalos, sarà smontata e portata in carcere a Chieti dove era stata allestita. E sarà subito pronta per la prossima manifestazione di “Un minuto da detenuto”. L’iniziativa , finalizzata ad affermare con forza che le leggi e le regole vanno rispettate, ma che la condizione in carcere per chi ha sbagliato deve essere rispettosa della dignità e che la pena deve tendere alla rieducazione del condannato, ha avuto il merito di portare l’attenzione su persone che vivono praticamente all’interno di una gabbia.Inoltre l’incontro con la condizione del detenuto può concorrere a sensibilizzare i giovani e fungere da deterrente nei confronti dello sviluppo della devianza minorile.
L’iniziativa è stata patrocinata dalla Provincia di Chieti, dai Comuni di Chieti e di Vasto, dagli ordini forensi delle due città, dal Centro Polivalente immigrati. Con l’appoggio di Caritas e Case circondariali. La cella è stata realizzata dalla Cer di Roccamontepiano; gli allestimenti a cura dei detenuti di Chieti e Vasto che fanno parte della redazione di Voci di Dentro, le suppellettili (letti, armadietti, coperte) sono state fornite dalla Direzione del carcere di Chieti.