Chieti

Un eroe abruzzese dimenticato: il Ten. Col. Florindo Picciotti di Atessa

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ATESSA – Florindo Picciotti nacque ad Atessa, il 4 febbraio del 1891, da Giuseppe Maria (trentacinquenne “ramaio” nato a Guardiagrele da Vincenzo e Rosa Capuzzi) e da Rachele Cicchitti (trentunenne “filatrice” nata a Atessa e figlia di Giuseppenicola e Antonia Intilangelo). Il giovane Florindo, dopo la laurea, scelse la carriera militare e divenne ufficiale di Artiglieria. Nel 1936, con Regio decreto del 3 giugno 1938-XVI per fatti accaduti in Africa Italiana, gli fu assegnata la medaglia di bronzo con questa motivazione: “capitano in s.p.e. del 24° reggimento artiglieria, della 2° batteria cannoni da 75-27. – Nel combattimento di Dagamendò del 24 aprile interveniva prontamente col fuoco della propria batteria che dirigeva personalmente sotto l’infuriare di fucileria nemica. Caduti feriti 4 serventi dei pezzi, provvedeva alla loro immediata sostituzione riuscendo a non rallentare il ritmo del fuoco e contribuendo efficacemente a respingere il nemico. Esempio non comune di belle virtù militari. – Dagamendò 24 aprile 1936-XIV”.

Ritenuto uno dei migliori nel disinnescare bombe. Nel 1943 dopo una serie incredibile di interventi e di salvataggi ricevette ulteriori riconoscimenti. Uno di questi così fu motivato: “Dirigente del servizio rastrellamento bombe, con altissimo sprezzo del pericolo si prodigava nel rendere inerti le bombe inesplose lanciate dal nemico, avocando a se il dispolettamento delle più pericolose e presenziando alla rimozione di tutte le altre. Mercè la sua ardimentosa opera venivano risparmiati da distruzione molti edifici e stabilimenti industriali. – Torino, 18 novembre 1942 – 4 febbraio 1943”.

Poi arrivò, purtroppo, la tragedia che lui seppe coprire di gloria e di eroismo. Ed ecco la motivazione della sua medaglia e dell’encomio: “Tenente colonnello, direzione di artiglieria della difesa territoriale di Torino (alla memoria). – Direttore del servizio rastrellamento bombe nella città di Torino, durante lungo periodo si distingueva, per spirito di sacrificio e sprezzo del pericolo, nel diuturno lavoro di rimozione di ordigni inesplosi lanciati da aerei nemici. Nell’ultima incursione avversaria confermava il suo cosciente coraggio e la singolare perizia nel dispolettamento di bombe di grosso calibro. Dopo essersi prodigato per salvare diverse case la cui distruzione avrebbe privato di abitazioni numerose famiglie di lavoratori, cadeva dilaniato nell’adempimento della sua opera umanitaria. Fulgido esempio di completa dedizione al dovere. – Torino, nel dicembre 1942- 13 luglio 1943”.

Anche il Comune di Torino lo volle premiare “alla memoria” consegnando una medaglia d’oro alla vedova Signora Emilia e queste furono le parole a lui dedicate: “Il tenente Colonnello Florindo Picciotti capo dell’ufficio tecnico della Direzione di Artiglieria di Torino, associò all’intrepido ardimento le più squisite doti di elevatezza d’animo, di disinteresse, di entusiasmo, sempre presente ove era il pericolo ed ove era necessaria la sua opera di tecnico espertissimo. Egli fu sfracellato, con due suoi artificieri, dallo scoppio di una bomba mentre ne tentava il dispolettamento, che aveva già direttamente compiuto in altri 11 casi tra cui quello di una bomba di 4000 libbre”. La data esatta della sua morte è quella del 21 luglio del 1943.

A cura di Geremia Mancini – presidente onorario “Ambasciatori della fame”

Un eroe abruzzese dimenticato: il Ten. Col. Florindo Picciotti di Atessa ultima modifica: 2019-10-01T09:58:09+00:00 da Redazione
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