La nuova silloge di Silvia Elena Di Donato é stata presentata davanti a un folto pubblico al Liceo “G.B. Vico” di Chieti
CHIETI – Grande emozione con notevole riscontro di pubblico al Liceo “G.B. Vico” per la prima presentazione della raccolta Paradigmi della complessità, nuova silloge di Silvia Elena Di Donato, pubblicata di recente (gennaio 2024) dalla Di Felice edizioni di Valeria Di Felice nella collana Il Gabbiere diretta da Sante De Pasquale. Ad introdurre l’evento con una partecipata e acuta riflessione iniziale è stata la Prof. Paola Di Renzo, Rettore Dirigente del Convitto teatino, che ha sottolineato come la poesia della Di Donato sfugga alle trappole della semplificazione e si caratterizzi per una scrittura che contiene grande ricchezza di pensiero, emozione e vissuto, capace di mettere in relazione tante dimensioni dell’esistenza connettendo mondi e aspetti dell’anima. “La lettura di questi versi è stata una carezza dell’anima,- dice la Dirigente Di Renzo– vi ho colto la gioia di vivere, il vissuto anche doloroso come opportunità di crescita, la vittoria dell’amore sulla morte, la supremazia del canto sul nichilismo”, e prosegue richiamando Edgar Morin e la teorizzazione della complessità come fondamentale per il rinnovamento della cultura, come antidoto all’atomizzazione tra mente e corpo, tra soggetto e oggetto della conoscenza.
“Emozione e vertigine mi sembrano le chiavi di volta di questo edificio di parole”: così l’autorevole intervento del noto leopardista Vincenzo Guarracino, che è intervenuto di persona a presentare la raccolta, di cui ha anche firmato la prefazione. Una poesia in dialogo costante con grandi maestri del pensiero, spesso richiamati in esergo, che potrebbe per ampi tratti definirsi poesofia, in quanto declina, indaga e sviluppa nella forma peculiare della parola poetica una varietà di temi di caratura filosofica. Testi di grande suggestione e passaggi di notevole intensità lirica si accompagnano e si alternano ad una versificazione più distesa, capace sempre e comunque di limpida e delicata musicalità. La lettura di alcune liriche è stata affidata all’interpretazione della regista Veronica Pace e degli allievi della sua scuola di teatro Shakespeare in sneakers, Lavinia Taraborelli e Francesco Salvatore: tre voci che hanno saputo emozionare il pubblico con un’interpretazione di grande intensità e competenza.
“Abbiate parole per la complessità: abbiamo bisogno di parole belle, non come esercizio estetico, ma come dimensione etica; se sarò stata capace di condividere una scheggia di emozione e bellezza, allora la mia scrittura e la vostra lettura non saranno vane, bensì saranno incontro, sentiero, ponte per rendere il nostro cammino un luogo migliore. Quando la parola intercetta la complessità e la “nomina”, allora ci rende capaci di dire ed esperire noi stessi, il nostro essere meravigliosi e terribili, deinòi, come Sofocle canta nello straordinario primo stasimo dell’Antigone”: così la Prof. Silvia Elena Di Donato si rivolge ai tanti presenti, con un abbraccio speciale e commosso alle studentesse e agli studenti, a cui è dedicata la poesia “Produrre pensiero, costruire bellezza”, contenuta nella raccolta e divenuta manifesto per le attività di orientamento del “G.B. Vico”.