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“Sensibili alle forme. Che cos’è l’arte”, Massimo Pamio al Mediamuseum

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Venerdì 29 novembre alle ore 18 l’autore presenterà l’opera. Presenti Giovanni Benedicenti, Anna Colaiacovo, Tino Di Cicco e Marco Presutti

PESCARA – Organizzata dalla Fondazione Edoardo Tiboni per la cultura e dall’Istituto nazionale di studi crociani venerdì 29 novembre alle ore 18 presso il Mediamuseum di Pescara si terrà la presentazione dell’opera “Sensibili alle forme. Che cos’è l’arte” di Massimo Pamio (Mimesis). Partecipano: Giovanni Benedicenti, Anna Colaiacovo, Tino Di Cicco e Marco Presutti. Saranno proiettati alcuni video realizzati dal regista Loris Ricci.

L’AUTORE MASSIMO PAMIO

Massimo Pamio, direttore del Museo della Lettera d’Amore, direttore editoriale di Edizioni Mondo Nuovo, direttore di una collana per Ricerche e Redazioni, Cavaliere dell’Ordine “Al Merito della Repubblica Italiana”, per meriti culturali, ha pubblicato in volume numerose opere: di poesia, diverse monografie su scrittori contemporanei, monografie d’arte su Di Lauro, Primavera, Matarazzo, Ianni, Marcantonio. Ha curato la regia del video I poeti, le città, il primo video girato in Abruzzo che mette a confronto un poeta con la propria città. Ha diretto la casa editrice Noubs di Chieti, la Rivista Internazionale Pandere. Ha promosso e organizzato la Corriera della Poesia, finalista al premio Telecom Bellezza, premiata da Umberto Eco a Milano. Ha ideato “Casa d’Autore” a Capestrano (Aquila), casa museo dove sono in mostra foto, testi, dipinti d’autore, che vuole offrire uno spazio di serenità e di riflessione, un nido per il pensiero e il cuore: tutti gli artisti o gli scienziati che vorranno usufruirne, potranno farlo, ospitati gratuitamente in cambio di un dono (una poesia, un racconto, un dipinto, una pagina delle loro ricerche) che sarà poi conservato nella casa.

IL LIBRO

L’opera analizza il senso dell’arte da più punti di vista; dal punto di vista scientifico, presentandola come uno dei prodotti dell’evoluzione, riconducibile a tre fasi: la morfogenesi, la morfognosia, la morfoestesia, dal punto di vista filosofico, individuato come “rappresentazione della rappresentazione”, in linea con gli sviluppi ultimi del pensiero garroniano. Nella terza parte la questione viene affrontata dal punto di vista culturale e sociologico, con risposte originali e provocatorie: l’arte, nella storia, ricopre la funzione di strumento pubblicitario e poi di maschera cosmetica. Non poteva mancare un accenno all’oscena proliferazione delle immagini, in un ampio sguardo ricognitivo diretto a sondare il presente. In appendice, grazie all’ausilio di 60 opere di altrettanti autori, si descrive il clima di altissimo valore visionario che si respira nell’attuale contesto artistico italiano, i cui paladini dovrebbero essere fatti conoscere in tutto il mondo.

“Sensibili alle forme. Che cos’è l’arte”, Massimo Pamio al Mediamuseum ultima modifica: 2019-11-27T10:54:31+00:00 da Redazione
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