Rifiuti, a Montesilvano presentato il progetto Arrow Bio

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Individuati sette possibili  siti per l’impianto  basato sul trattamento meccanico biologico tramite utilizzo di acqua per la differenziazione del rifiuto . Di Mattia  :” una scelta per dire no a discariche e inceneritori”

MONTESILVANO (PE)Il Comune di Montesilvano , per affrontare il problema dei rifiuti, sembra intenzionato ad  utilizzare un brevetto industriale di un gruppo israeliano ,  in uso in alcune  capitali mondiali tra cui Tel Aviv, Los Angeles e Sidney  che si basa  sul trattamento meccanico biologico tramite utilizzo di acqua per la differenziazione del rifiuto a valle.

“Bisogna prendere atto che l’epoca della discarica è finita. Così come è da medioevo non considerare il rifiuto una risorsa. Da queste considerazioni fondamentali nascono le premesse per il nuovo modello economico ambientale dell’Arrow Bio, di cui, mi auguro, riusciremo a dotare la città. Un modello con cui vogliamo dire basta alle discariche e dire no ad ipotesi di inceneritori o termovalorizzatori, perché non prevede alcuna combustione”.

Queste le parole del sindaco Attilio Di Mattia che ieri mattina ha presentato le fasi del progetto Arrow Bio (riciclo rifiuto attraverso la Separazione Idro-meccanica + trattamento anaerobico liquido) in conferenza stampa, alla presenza dell’Ingegner Ofer Ben Ami, Vice presidente Arrow Ecology Ltd, Dottor Raffaele Pace, Direttore generale Arrow Bio Italia, Dott Angelo Pavoncello, Responsabile rapporti istituzionali Arrow Bio Italia, Professor Ennio Maccari, Presidente Associazione Nazionale Tutela Ambiente.

“Abbiamo dato incarico a dei professionisti – fa sapere il sindaco – che hanno individuato sette possibili siti nel territorio del Comune di Montesilvano con determinati criteri, senza andare in contrasto con il Piano Rifiuti Provinciale, per ospitare l’impianto Arrow Bio. Essi sono: ex discarica Villa Carmine, Ex Cava a Sud della discarica, cava ritombata, ex cava Vestina Calcestruzzi, Area Via Danubio, Ex cava via Chiarini, area ex Fornace via Pavese”.

“ I criteri – ha aggiunto il dirigente di settore, l’ingegner Gianfranco Niccolò – tengono in considerazione, tra le altre cose, l’altimetria, la vicinanza ai centri urbani, all’asta fluviale e l’estensione del terreno. Sono state individuate delle possibilità che saranno oggetto di sopralluogo da parte dei rappresentanti dell’Arrow Bio che successivamente dovranno stilare uno studio di fattibilità”.

A presentare nel dettaglio l’impianto in uso in Israele, a Tel Aviv, ma anche in California, in Australia, in Cina ed in fase di approvazione a Civitavecchia, l’ingegner Ofer Ben Ami, che ha spiegato come l’impianto risponda a criteri ecologici e di efficienza dal punto di vista dei costi.

“Dal punto dei vista dei costi – ha detto – c’è sicuramente un vantaggio se si considera il costo che il comune si deve accollare di 180 euro a tonnellata. Con l’impianto Arrow Bio si minimizzano costi di trasporto, costi di smaltimento per massimizzare le percentuali di riciclo (oltre il 90%), di produzione energia rinnovabile da materiale organico, compost per fertilizzanti. Inoltre, l’impianto è modulare e può essere calibrato in base alle necessità del territorio. “Non possiamo più pensare di affrontare la questione dei rifiuti – ha concluso il professor Maccari, presidente Anta – pensando alle discariche, così come dobbiamo avere l’onestà intellettuale di ammettere che in taluni casi i dati del porta a porta vengono utilizzati da alcuni enti locali in maniera strumentale e non veritiera. Il porta a porta costa in maniera esorbitante alla popolazione. Analizzando questo tipo di impianto ci si rende conto che si abbattono i costi, si ha un impatto ecologico rispetto all’ambiente e non si butta nulla: perché il rifiuto indifferenziato viene differenziato in una misura che varia dall’80 al 90 per cento, dal biogas si ottiene energia elettrica e sempre dai rifiuti organici si ottiene il compost”.

Rifiuti, a Montesilvano presentato il progetto Arrow Bio ultima modifica: 2013-03-20T16:24:05+00:00 da Redazione
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