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Teramo, CCiclAT: “Le ciclabili dove sono?”

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Il Coordinamento Ciclabili Abruzzo Teramano se lo chiede  dopo aver appreso  dell’inizio dei lavori di sistemazione della SP 259 da parte della Provincia

TERAMO – Il Coordinamento Ciclabili Abruzzo Teramano – CCiclAT in un comunicato esprime le sue perplessità  sui lavori che la Provincia di Teramo ha avviato  nella strada provinciale n. 259 e sul progetto complessivo relativo a tale arteria , in base al quale sono previsti diversi interventi di sistemazione compresa la realizzazione di innesti da strade comunali a strade provinciale con rotatorie. CCiclAT si chiede se siano stati rispettati gli articoli 13 e 14 del codice della strada (Decreto Legislativo 30 aprile 1992 n. 285) che, rispettivamente, recitano, al comma 4 bis “Le strade di nuova costruzione classificate ai sensi delle lettere C, D, E ed F del comma 2 dell’articolo 2 devono avere,per l’intero sviluppo, una pista ciclabile adiacente …” e al comma2bis “Gli enti proprietari delle strade provvedono altresì, in caso di manutenzione straordinaria della sede stradale, a realizzare percorsi ciclabili adiacenti …”

“Se ciò non fosse – dichiara il CCiclAT – la Provincia di Teramo,oltre a contravvenire a specifiche norme di legge, perderebbe un’occasione unica per realizzare il collegamento ciclabile tra la Val Vibrata e il mare Adriatico, dove la Regione sta completando la cosiddetta Ciclovia Adriatica, percorso che, una volta terminato, collegherà le regioni costiere adriatiche italiane con gli itinerari ciclabili europei della rete Eurovelo, con innumerevoli vantaggi dal punto di vista turistico e della mobilità sostenibile”.

“Da anni – continua il Coordinamento – i Comuni della Val Vibrata, S.Omero in testa, chiedono che vengano completati i percorsi ciclabili, in piccola parte già realizzati, in modo da realizzare un collegamento utile ad attirare turisti nell’entroterra e a favorire gli spostamenti sostenibili giornalieri, e realizzare una pista ciclabile in contemporanea con opere stradali ha costi decisamente ridotti rispetto a quelli che occorrerebbero per la costruzione di un percorso ciclabile con un progetto a parte”.

“Invitiamo quindi la Provincia – conclude l’associazione per la mobilità sostenibile – qualora non lo avesse fatto, ad adeguarsi a quanto disposto dagli artt. 13 e 14 del codice della strada, anche per tener fede a quanto previsto dalla L.R. 8/2013, contenente interventi per favorire la mobilità ciclistica, dimostrando così di volere, realmente, puntare su un tipo di mobilità alternativo a quello motorizzato, più attento all’ambiente e capace di valorizzare i territori attraversati”.

Teramo, CCiclAT: “Le ciclabili dove sono?” ultima modifica: 2013-07-06T19:13:55+00:00 da Redazione
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