Processo D’Alfonso, il perito della difesa:” la villa non è di lusso”

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PESCARA – Dopo circa un mese  è ritornato nell’aula 1 del tribunale di Pescara, il processo “ Housework”, quello relativo alle presunte tangenti al Comune di Pescara, che vede imputate ben ventiquattro persone; tra cui l’ex sindaco Luciano D’Alfonso e il suo ex braccio destro Guido Dezio. I lavori effettuati dalla Ditta Eredi Cardinale alla villa di Lettomanoppello, dell’ex sindaco D’Alfonso sono stati di nuovo tema centrale dell’udienza di ieri mattina.
A sfilare in aula per la difesa sono stati i testimoni della ditta in questione. Il primo testimone è stato Giampaolo Bianchi, geometra, libero professionista, direttore dei lavori del cantiere della villa di D’Alfonso.

“ I lavori sono iniziati intorno al 2002 e ultimati nel 2006 – afferma il teste -, si è occupata della struttura in cemento armato e opere murarie interne, accesso cancello di cantiere”.
Incalzato dalle domande dell’Avv. Squartecchia legale di Cardinale, il geometra risponde alle domande: “ non abbiamo fatto infissi, giardino, parte del gazebo esterno, impianti elettrici”, ha detto il teste inoltre ha ammesso di non aver sistemato all’interno le lastre di porfido fiammato perché troppo costose.

Un attenzione particolare è stata dedicata ai bagni della casa, che  sono 4 , due a piano terra, due con box doccia e uno con vasca.

“ Non avevamo scadenze per effettuarli”, ha riferito il teste.

Nel controesame effettuato dal Pm Varone il discorso è scivolato sui costi, il discorso si è basato  su un computo metrico effettuato dalla ditta e su alcuni appunti relativi ai lavori sul cantiere da cui è venuto fuori che l’importo dei lavori della ditta sulla casa si aggirerebbe sui 300.000 euro.
In una deposizione lampo durata pochi minuti anche il secondo teste Ennio Barbarossa, operaio per la ditta Cardinale da 14/15 anni, si concentra molto sull’amicizia fra Cardinale e D’Alfonso e confessa che sul cantiere della villa c’erano anche parenti:

“C’era suo suocero che faceva il muratore e parenti che venivano a fare lavori e anche amici”.

Il terzo testimone ad essere ascoltato è stato Carlo D’Emilio, il vicino che dichiara:

Conosco D’Alfonso da quando era piccolo e abito vicino a lui a Manoppello, confino con la sua proprietà nuova. Con lui ho un rapporto di vecchia data con suo padre. Inoltre il recinto era in comune, io ho fatto la parte sottostante e lui si è occupato dei paletti e pilastrini da mettere sopra.

Dopo D’Emilio è stata la volta dell’architetto Gianluca Marcantonio:

Sono stato nel cantiere una dozzina di volte con D’Alfonso per dargli consigli in merito a soluzioni architettoniche per le finiture e se gli potevo stilare dei crono programmi di lavoro per verificare tempistiche.Alcune lavorazioni di carattere manuale come taglio dei mattoni e impiantistica elettrica sono stati fatti dopo perché erano riparazioni – ha spiegato l’architetto.

E’ la volta di Marco Blasioli, imprenditore metalmeccanico che ha spiegato durante la sua deposizione di aver realizzato il cancello di cantiere per delimitare l’accesso nel 2002 e la recinzione un tratto dietro, qualche anno dopo. Lavori che si aggirano sui 5.000 euro, dichiara inoltre di non essere stato pagato per via di legami di parentela e amicizia con d’Alfonso.
Dopo aver ascoltato gli altri testimoni sul finire della mattinata è stato ascoltato il perito della difesa, l’architetto Pasquale Polidori, sui costi di costruzione della casa insieme all’ingegner Cauti.

La casa di D’Alfonso a Manoppello è un’abitazione civile come ce ne sono tante sul territorio, ma non di lusso” , ha detto l’architetto.

Secondo l’architetto Polidori i lavori nella casa di D’Alfonso ammonterebbe a 326.000 euro per quanto concerne i lavori a carico della ditta Cardinale, stando al prezziario regionale, che diventano 351.000 con riferimento a un’analisi basata sull’andamento del prezzi. Un valore ritenuto in linea con i parametri regionali e di mercato, che invece la Procura definisce incongruo, di vantaggio.
L’architetto smonta l’analisi fatta dal perito della procura, infatti l’architetto Ruscitti, aveva stabilito un costo pari a 583.000 euro e un valore immobiliare di 800.000 euro, definendola “ anomala rispetto ai valori di riferimento e al prezziario regionale dell’epoca”.
Inoltre il perito  tiene a precisare che ci sono stati: “errori sia in quanto ai prezzi dei materiali impiegati, sia alle quantità di metri quadri e materiale impiegato”.

“Mi sono uniformato a risultanze dai prezzi di mercato, – afferma il perito-,  con riferimento al prezziario regionale 2004 e con riferimento alle valutazioni dell’architetto Ruscitti, compresa la decurtazione del 15 per cento, solo per metodo non perché tecnicamente convinto perché non è nella prassi – chiarisce Polidori – e ho fatto l’analisi dei prezzi con tariffari in grado di dire con precisione l’incidenza fra materiali, utili e costi e pubblicati in sedi ufficiali nazionali. Ho scomposto la casa in base alle norme nazionali vigenti”.
Sono rimasto perplesso comparando i valori della perizia fatta a quelli risultanti da valutazioni realizzate dall’Ordine degli architetti di Roma per abitazioni similari e con villini realizzati dalla ditta Cardinale – dice il perito. Costi che in taluni casi la perizia di Ruscitti addirittura raddoppia”. A questo punto l’architetto precisa che si tratta di una : “abitazione civile di medio livello”.
A questo punto interviene il Pm Varone, che contesta la perizia di parte e dice: “ Il mio perito ha fatto una valutazione in difetto di lavori, materiali e manodopera”. “ Ha fatto i conti in base alla documentazione sequestrata.”

Insomma un controinterrogatorio agitato quello fra il Pm e il perito, inoltre il pm ha fatto riferimento al computo metrico della casa e a documentazioni sequestrate ed afferenti all’indagine,  il perito ha più volte sottolineato di aver  fatto ricorso a valutazioni oggettive che conducono ad una somma sui 320.00 euro, per il costo di costruzione.
L’udienza si è poi conclusa ed è stata aggiornata al 5 dicembre prossimo, per poi proseguire il 12 e il 19 dicembre quanto saranno ascoltati altri testimoni della difesa.

Processo D’Alfonso, il perito della difesa:” la villa non è di lusso” ultima modifica: 2011-11-22T11:01:25+00:00 da Rita Consorte
Pubblicato da
Rita Consorte

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