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“Il posto dell’anima”, la mostra di pittura di Principia Bruna Rosco

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Dal 7 agosto al 31 agosto nella casa-studio in Barrea via Sarentina n. 23, l’ultima produzione creativa dell’artista 

BARREA (AQ) – Dal 7 al 31 agosto 2016, nella casa-studio in Barrea,  via Sarentina n.23, la mostra di Principia Bruna Rosco: IL POSTO DELL’ANIMA.

PRESENTAZIONE DELLA MOSTRA DI PITTURA: IL POSTO DELL’ANIMA di Principia Bruna Rosco.

“Per quanto riguarda la Rosco, la sua passione per l’arte costituisce un punto di riferimento in diverse direzioni: pittura e scrittura. Le sue opere, sia pittoriche che letterarie, hanno connotati ed atmosfere drammatici. L’elemento base delle sue opere pittoriche è il colore che nasce dal suo sentire interiore, svincolato dalla realtà, esprimendo in tal modo le sensazioni che lei prova e che vuole trasmettere. Parte del suo bagaglio artistico-pittorico deriva dallo studio su Paul Cézanne, Vincent Van Gogh e Paul Gauguin e Jakson Pollock. Ma, staccandosi da questi Maestri, attraverso nuovi linguaggi, ha espresso moderne concezioni sull’arte, elaborando nuove tecniche e utilizzando disparati materiali, rappresentando in tal modo l’arte moderna e contemporanea filtrata dalla sfera dell’inconscio, senza l’intervento della logica, sfociando, di conseguenza, nell’astratto”.

(Dott. Maurizio Pellegri – Medico e Critico d’Arte.)

“Principia ROSCO una lucana a Milano” Principia Rosco nasce a Lavello e vive tra Milano e il Parco Nazionale d’Abruzzo. E’ una Persona tonda, nel senso della magniloquente sfericità, le mille possibilità di parola e pensiero che offrono le figure sferiche, la terra, la pancia di una madre, la sfera celeste. Artista multiforme, possiede parole, tratti e colori che sanno raccontare. Con la pittura la troviamo in mille personali sia in Italia che all’estero. L’ho vista la prima volta a Barrea, intenta a dipingere nella galleria dove ha trascorso parte dell’estate, le pareti grondavano di campi sterminati di fiori e volti femminili che sanno raccontare le storie che a parole sa tracciare nei romanzi. Con Lei, l’incontro è stato magico. E’ sferica Principia, ecco perché di Lei scrivo: La gioia che provo ogni qualvolta posso confermarmi nel convincimento che una tra le parole più magiche sia incontro; in, con e tra la gente, è davvero incommensurabile. Io amo incontrarmi, incontrare me e incontrare l’altro volto, l’altra sensibilità, l’altro colore di veduta, l’altra prospettiva d’osservazione, l’altra voce, gli altri occhi, l’altra stretta di mano. Stavo trascorrendo qualche giorno di vacanza in quel luogo straordinario che è Barrea quando ho incontrato Principia Rosco. L’ho sentita sin dal primo sguardo situata nella parte dell’aura del mondo nella quale fanno il nido gli artisti; l’ho “sentita” dal primo incontrarsi degli sguardi, dacché i suoi occhi hanno principiato a raccontarmi una miriade di storie, dunque prima che mi parlasse, prima che sapessi delle sue origini lucane, prima di ogni altra cosa, persino prima d’immergermi nei colori e nella materia di quelle tele così ben dipinte; ero entrata infatti nella galleria dove teneva la sua personale, nell’estate del 2008, appena lo scorso anno. Donna estate con le quattro stagioni nel cuore, direi immediatamente se qualcuno mi chiedesse di definire Principia Rosco. Donna con l’anima colma di germogli, prorompente primavera, tale quale ogni donna dovrebbe sapersi ripescare nell’oggi surreale, nell’oggi sempre più spesso gratuitamente violento, di violenza alla femminilità ma anche di rinuncia alla femminilità. Donna col cuore gonfio, altro che cuori di celluloide, veline di donne spiaccicate nella parte interna della scatola sempre meno magica e sempre più volgare; antifemminilità di donne fintamente giovani, di donne che hanno abdicato alla più bella delle rivoluzioni, quella che mette in armonia il loro sbocciare con l’universale sbocciare della primavera, la primavera delle parole, delle cose fatte, delle cose generate, delle mete luminose, dei piccoli passi quotidiani e delle grandi imprese che ogni donna è chiamata a porre in essere insieme al proprio essere. Principia è donna-fanciulla. La freschezza è nel cuore e non è mai in corto circuito con la ragione, se la ragione non è ammalata; la giovinezza è nel luccichio dello sguardo; assicura potenza, potere anche di accogliere una passante, assolutamente qualunque, e saperle raccontare in una frazione di secondo mille storie, tante eppure ben definite nella identità, nella peculiarità. Ogni personaggio un affresco, un vissuto, mille vissuti colmi di messaggi, tragedie e storie d’amore, morte e sbarre e mille arcobaleni che sanno catturare tutte le libellule proprio nel mentre stanno agganciando le mongolfiere sulle quali ciascun personaggio sale alla scoperta dei baratri e delle vette dei sentimenti. Principia è donna dalle mille risorse; tenta, con le attività che sapientemente conduce, di catturare gli avvenimenti e i sentimenti e farne messaggi, intingerli nell’oro dell’arte e nobilitarli, non già per la preziosità della materia quanto per l’oro del pensiero che sa far germogliare mediante il sapiente discernimento della terra da cui prende le sue origini, la Lucania. Amo immaginare che in quella terra di augusti ed eloquenti silenzi, Lei ha scavato una buca profondissima ed è proprio là che, di tanto in tanto, va a riempire il secchio di inchiostro e colori per comporre tele e pagine. Tele e pagine di vita, romanzi inesauribili che saprà dispensarci con generosa e spontanea donazione. Principia, dal nome ai fatti, è per me una icona. La superficie delle donne compresse nella scatola che ha perso la magia è divenuta più pesante del fondo del loro essere laddove hanno sepolto il raggio di sole che le generò, l’alito d’amore che pose nella prima cellula il loro nome, il loro sorriso, il primo balbettìo… alle parole, ai gesti importanti… abdicheranno in seguito! Principia è l’ALFA che non conosce l’OMEGA; è la luna che insegue pianeti di altri mondi, reca una lanterna che arde perennemente, che accompagna il giorno e distende sulle guance della notte la madreperla, la incipria per lo sguardo del Cielo, quell’azzurro, infinito, avvolgente Signore  che è incondizionato amante. Principia ha sostanza di Vento e il Vento è Amore. E Amore sono zefiri composti che scompongono per ricomporre in nuova armonia; dove soffiano quegli zefiri là va Principia a situare la sua creatività, l’estro che dispensa alle tele e alle pagine … una Donna pronta a ridare colore al cielo, tono a tutto il firmamento. Quanto Ti osservavo dalla feritoia della casa dove albergavo per la mia vacanza!; quel Tuo dipingere infaticabile, quelle tele, lenzuola e lenzuola di tele dai colori della vita, presagivo qualcosa, e infatti arrivò, una lunga mail…lo leggerò mi son detta, lo leggerò Ti ho scritto … di più, me lo sono trascritto nel cuore, sicché ne sento la musica ogni qualvolta qualcosa rinvia ai milioni di frammenti che ne compongono l’esteso mosaico. C’è di meglio nella vita che intrecciare le vite? Credo tutto sia veramente superfluo fuorché intrecciar vite e far trecce ai capelli delle nostre figlie per snodarle quando il vento dell’amicizia e dell’amore soffia. Allora grazie Principia, per aver intrecciato la Tua vita con le vite dei personaggi e tutti, Tu e loro, intrecciati alla mia. Se pur non potremo dichiarare che si tratti di un romanzo di quelli che come i capolavori “perenni” attraversano le storie delle letterature, non avrò dubbio ad affermare che Ti allunga le braccia, Ti fa abbracciare più mondo, più anime, Ti fa tessere ed intrecciare. Continua ad intrecciare …oltre il cielo c’è un altro cielo e oltre il vento un refolo nuovo che coglierà la parola e la pennellata per comporre il petalo, quello che Ti donerò allorché sarò di nuovo ad osservarTi dalla feritoria comporre, nota dopo nota, l’armonia della Tua prossima tela e della Tua prossima pagina.”

(Dott.ssa Antonella Pagano – ARTISTA)

“Il posto dell’anima”, la mostra di pittura di Principia Bruna Rosco ultima modifica: 2016-07-24T23:11:39+00:00 da Redazione
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