La Commissione Ambiente del Comune si è riunita per predisporre il piano di interventi contro il punteruolo rosso
PESCARA – Il Presidente della Commissione consiliare Lavori pubblici Armando Foschi, ieri, al termine del vertice della Commissione Ambiente, presieduta da Nico Lerri, che ha fatto il punto circa il programma di ripresa degli interventi contro il punteruolo rosso, ha detto che riprenderanno a inizio maggio le operazioni di cura e prevenzione contro la proliferazione del terribile insetto su tutto il territorio di Pescara.
Complessivamente verranno effettuati quattro successivi trattamenti biologici fito-sanitari su ogni palma con un investimento pari a 100mila euro. Nel frattempo, con l’approvazione del bilancio comunale, si disporrrà di altri 150mila euro immediatamente esecutivi per avviare un secondo progetto, con l’obiettivo di contenere l’ulteriore diffusione delle larve che, con l’arrivo della primavera, si sviluppano per cominciare la trasmissione da una pianta all’altra. Complessivamente sono 550 le palme di tutto il territorio cittadino che verranno interessate dalle operazioni, mentre sono 300 le palme irrimediabilmente malate che sono ormai state rimosse dall’inizio dell’emergenza a oggi.
Ha sottolineato Foschi :
ormai da un anno e mezzo la nostra amministrazione comunale sta portando avanti una battaglia costante per contenere la diffusione del famigerato insetto, cercando anche di compensare i ritardi derivanti dagli anni precedenti della passata amministrazione comunale . Già lo scorso anno abbiamo garantito, tra la primavera e l’autunno, un’intensa campagna di trattamenti, rispettando alla lettera il Protocollo ministeriale che ci ha autorizzato all’uso esclusivo, sul territorio abruzzese, di prodotti biologici, preannunciando l’approvazione di un Decreto che ci avrebbe dovuto consentire anche l’uso di prodotti chimici, Decreto che però non è mai stato approvato. Ovviamente le operazioni sono state sospese nel corso dell’inverno, quando il gelo, quest’anno tra l’altro particolarmente intenso, blocca automaticamente la fase riproduttiva, di crescita e trasmissione del punteruolo e la neve e le temperature particolarmente rigide sino alla scorsa settimana hanno contribuito in misura notevole allo sterminio di molte larve.
Con l’arrivo della primavera ci attendiamo però l’inizio di una nuova fase riproduttiva dell’insetto e quindi siamo pronti a riavviare gli interventi di risanamento. Gli uffici dispongono già di un primo fondo pari a 100mila euro e secondo il cronoprogramma stilato dagli agronomi, a inizio maggio ripartiranno i trattamenti esclusivamente fitosanitari con prodotti rigorosamente biologici. In tutto saranno 550 le palme, dislocate su tutto il territorio, dunque non solo sulla riviera, che subiranno quattro trattamenti in successione e il primo richiederà circa 20 giorni di tempo. Le date di svolgimento delle operazioni verranno concordate con l’Arssa perché se in corso d’opera dovesse subentrare un Decreto di autorizzazione alla sperimentazione di nuovi prodotti, i nostri uffici si muoveranno di conseguenza .
Intanto per l’annualità 2011 disponiamo anche di un ulteriore tesoretto pari a circa 150mila euro che diventerà immediatamente utilizzabile non appena il bilancio sarà stato approvato dal Consiglio comunale. Il nostro obiettivo è quello di rallentare quanto più possibile e arginare, contenere la diffusione del punteruolo che dall’inizio dell’emergenza, ossia dal 2005-2006 a oggi ha determinato la morte di almeno 300 palme. Intanto per la prossima settimana convocheremo in Commissione Lavori pubblici l’Arssa per valutare la problematica inerente la presenza sul territorio di molte palme malate ma di proprietà comunale, sulle quali l’amministrazione comunale ha solo un potere di ‘segnalazione’ all’Arssa stessa che già lo scorso anno sappiamo ha emanato diverse ordinanze per obbligare i proprietari a curare o rimuovere gli alberi colpiti dall’insetto, proprio per limitarne la diffusione. A questo punto chiederemo all’Arssa quali sono gli strumenti di cui dispone per garantire il rispetto di quelle ordinanze, visto che molte palme malate in realtà sono ancora al loro posto, svolgendo una sorta di funzione ‘incubatrice’ delle larve che, una volta cresciute, passano di pianta in pianta uccidendo i nostri alberi.