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Pescara, i commercianti sollevano il problema sicurezza in via Mazzini

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Se ne è parlato in Commissione Commercio e Attività Produttive che inoltrerà una istanza ufficiale al Prefetto per sollecitare un incontro urgente del Comitato per l’ordine pubblico e la sicurezza

PESCARA – Il Presidente della Commissione Commercio e Attività Produttive Fabrizio Rapposelli rende noto l’esito della seduta di tale Commissione a cui hanno partecipato l’imprenditore e commerciante Giampiero Laudando, inrappresentanza degli operatori della zona e  il  responsabile del settore informatica del Comune Alessio Zaffiri.

I commercianti denunciano che nell’area di via Mazzini si verificano dalle 3 o 4 risse quotidiane tra clan rivali di varia etnia,  gli extracomunitari defecano addirittura in pieno giorno tra le auto parcheggiate.Non mancano lo spaccio di sostanze stupefacenti che avviene alla luce del sole e  la vendita abusiva di merce alimentare etnica o meno. La  Commissione Commercio e Attività Produttive  inoltrerà ora una istanza ufficiale al Prefetto per sollecitare un incontro tempestivo, anche per chiedere l’individuazione degli autori di tali episodi e l’applicazione del Daspo Urbano, che sino a oggi non è mai stato utilizzato a Pescara nonostante gli ordini del giorno già approvati in tal senso da parte del Consiglio comunale.

“Raccogliendo le richieste pervenute nelle ultime settimane dai commercianti, abbiamo deciso di accendere i riflettori sulle problematiche di ordine pubblico che stanno investendo l’area di incrocio tra via Mazzini e corso Vittorio Emanuele e piazza Martiri Pennesi – ha detto il Presidente Rapposelli dove, come hanno confermato oggi gli stessi imprenditori, si registrano almeno 3 o 4 risse al giorno tra vari gruppi etnici presenti, dove il muretto che circonda la parte nord delle aree di risulta, è diventato luogo di accampamento di extracomunitari che vendono ogni genere di mercanzia, dal cibo all’oggettistica, sembra senza alcuna licenza, senza dimenticare lo spaccio di droga, un mercato che fino a qualche mese fa era sopito grazie alla presenza quotidiana di un agente di Polizia municipale, Lello Troiano, oggi andato in pensione, che per anni è stato distaccato sul posto per il controllo continuo dell’area letteralmente presidiata e che purtroppo non è stato sostituito da alcuno.

Peraltro parliamo di un’area particolarmente strategica per la città, a due passi dalla stazione ferroviaria centrale, luogo di cerniera per la città, e, a detta dei commercianti, tutte le attività dell’area hanno subito un drastico calo degli affari perché oggi la gente ha paura di frequentare la zona, il danno dopo la beffa per imprenditori che pagano anche fino a 7mila euro al mese di affitto per il proprio locale con decine di dipendenti da sostenere. Oggi a detta dei commercianti, e come ho anche personalmente verificato in occasione di un sopralluogo, la zona è diventata invivibile: al pericolo sociale si aggiunge il degrado, con ragazzi extracomunitari che sono stati sorpresi a defecare in pieno giorno tra le auto parcheggiate, ovvero in mezzo alla strada, trasformando tutto il quartiere in una grande casbah. La prima richiesta arrivata dai commercianti è il posizionamento di telecamere per una videosorveglianza della zona che fungerebbe da deterrente contro la microcriminalità e il vandalismo. Ma il funzionario Alessio Zaffiri, interpellato nel merito, ha riferito che per ora nella zona non è prevista l’installazione di telecamere, men che meno nell’ambito del maxi-progetto presentato ieri con l’arrivo di ben 330 telecamere su tutta la città. Nello specifico Zaffiri ha detto che la richiesta di posizionamento degli impianti di videosorveglianza sul territorio parte in primis dal Comitato per l’Ordine pubblico e la Sicurezza che, sulla scorta degli episodi criminosi eventualmente registrati, indica le strutture da installare, con i requisiti minimi, ovvero la risoluzione delle immagini, se devono assicurare la visione notturna, e anche il numero di telecamere ritenuto necessario per ciascuna zona da attenzionare. Per ora, appunto, via Mazzini non rientra tra gli elenchi predisposti e le telecamere più vicine sono previste nelle aree di risulta e a ridosso dei vecchi silos dell’acqua che oggi ospitano il distaccamento della Polizia municipale. Impianti – ha aggiunto il Presidente Rapposelli – sicuramente utili, ma chiaramente troppo lontani rispetto a via Mazzini. A questo punto la strada da percorrere è solo una: come proposto anche dai consiglieri Alessio Di Pasquale e Armando Foschi, sarà la Commissione Commercio e Attività Produttive a farsi portavoce della problematica e nello specifico invieremo una lettera ufficiale al Prefetto chiedendo la convocazione urgente di una seduta del Comitato per l’Ordine pubblico e la Sicurezza per vagliare le istanze dei commercianti, peraltro tutte veritiere e già verificate, al fine di individuare le più idonee misure di contrasto utili a ripristinare le condizioni di decoro, dignità e vivibilità nell’area, anche eventualmente ricorrendo all’applicazione stringente del Daspo Urbano, ovvero allontanando dal territorio cittadino chi commette reati contro il patrimonio”.

Pescara, i commercianti sollevano il problema sicurezza in via Mazzini ultima modifica: 2021-11-13T00:19:09+00:00 da Redazione
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