Pescara, presentazione di Cristian Bucchi: “Credo di poter essere l’uomo giusto, per completare il mosaico”

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PESCARA – Questa mattina intorno alle ore 13.00, presso la sala conferenze della Pescara Calcio, è stato presentato alla stampa l’attaccante classe ’77, Cristian Bucchi, in prestito dal Napoli fino a giugno. Il giocatore alto un metro e 86 centimetri che già da alcuni giorni si sta allenando a Poggio, va così a rafforzare il pacchetto offensivo dei biancoazzurri. Vestirà la casacca numero 28 e dalle sue prime impressioni ha sottolineato il calore della società che da dicembre lo ha richiesto, facendolo sentire subito importante per la squadra. Voglia di far bene e di rilanciarsi in una piazza esigente ma che sà dare tanto entusiasmo e calore. Parole di elogio anche per il mister, uomo di esperienza, professionalità e ottimo motivatore. Queste alcune sue dichiarazioni raccolte.

Sulla trattativa e considerazione della società. Conosco bene l’atmosfera di Pescara, la piazza, la storia di questa città. Per un calciatore è piuttosto più facile dire di si al Pescara.  La trattativa con la società biancoazzurra è nata nei primi di dicembre,  parlando con il procuratore mi ha detto che c’era questa possibilità e ho dato  subito l’ok,  poi il discorso si è spostato tra le due società.  A questo proposito ci tengo a  ringraziare la società dal presidente De Cecco, a Sebastiani, il  direttore Lucchesi e Delli Carri che mi  hanno fatto sentire desiderato. Per uno che fa questo mestiere è la cosa più importante,  per chi ci tiene, non interessano i soldi.

Quando uno si sente chiamare ai primi di dicembre, si vede che qualcuno ha voglia di averti in rosa.  Gli stimoli ci sono,  ci sono sempre stati,  ma in questo sport è facile passare da uno stato d’animo all’altro.  Sono un ragazzo che ha tanta voglia di far bene,  certo sarebbe stato meglio averla a vent’anni,  perché mi sarei potuto togliere più soddisfazioni.  Cercavo qualcuno che mi desse  queste cose  e al di là delle chiacchiere io spero di fare i fatti,  non sono grande amico dei giornalisti, non proprio come Cassano … (sorridendo).  Non amo promettere perché l’esperienza ci insegna che prima viene la squadra che rende grande un giocatore  e quindi devo sudare ,devo fare tanto per mettermi alla pari con i miei compagni e per essere utile,  mettendo a disposizione le mie qualità al gol spende una parola per il compagno,  mette a disposizione un’esperienza  ed aiutare più giovani.

Su Di Francesco. Mi sono fatto un’ottima idea, perché prima viene la persona, si dice che per la persona se merita al dì là del ruolo che riveste, dà anche l’anima, mentre se fa solo il bravo all’allenatore fa solo il compito richiesto, con stimoli diversi.  Questo mister  è completo, racchiude sia il  ruolo di allenatore, che di tecnico ma è anche la persona che ha vissuto tanto a certi livelli e conosce bene o male certe dinamiche.  Sa spendere le parole giuste al momento giusto, sa spronare, sa comprenderti. In questi primi giorni è stato così mi sono sentito subito a casa mia. Una sensazione strana, già scherzi dopo pochi giorni, è un’ottima sensazione.  C’è stato un grande lavoro dietro dalla società, dallo staff tecnico che ha creato un gruppo forte e questo per me molto importante.

Sul ruolo. Sono una prima punta,  su quello non ho dubbi,  finalizzatore, un cosidetto uomo “d’area di rigore”.  Poi è normale in base al modulo che sceglierà il mister  mi adatterò le diverse esigenze,  però le mie caratteristiche mi portano a giocare ed esprimermi meglio come prima punta.

Una prima idea sulla squadra. Sono tutti giocatori che conoscevo, perché bene o male li avevo affrontati da avversari ad esempio Ganci con cui ho fatto anche il militare insieme.  E’ una squadra che vuole togliersi soddisfazioni e mi  sembra completa  in ogni reparto. Ognuno di noi con caratteristiche diverse può dare un grande apporto la squadra.  Ha vinto un campionato difficilissimo.

Sul contratto fino a giugno. Si,  appartengo al Napoli che ha il cartellino,  sono qui in prestito poi  vedremo;io spero di conquistare la fiducia di tutti sul campo con i miei comportamenti e con i gol . Spero vada oltre così vuol dire che sto facendo bene. Ci dobbiamo divertire e far divertire i tifosi e penso che alla fine ci saranno i presupposti per proseguire l’avventura.

Sulla scaramanzia… Sono fortunato, nella mia carriera ho vinto in serie B sei campionati,  che sono tanti.  L’anno scorso sono capitato al Cesena in un gruppo simile a questo,  veniva dalla serie C, era un gruppo unito che si sacrificava,  aveva tanto entusiasmo.  A Pescara vedo queste caratteristiche,  gente che ha voglia di arrivare che ha fame, è per me una cosa importante.  Sono i giocatori normali ma capaci di trasformarsi grazie alle motivazioni molto forti che fanno scattare quella molla determinante. Il Cesena era un ottimo gruppo,  inizialmente partito per salvarsi.  Questa è la testimonianza e la speranza di poter emulare quella cavalcata vincente.

Paragoni tra Bisoli e Di Francesco. Hanno alcune caratteristiche in comune,  il fatto di lavorare molto con la palla, di curare moltissimo la parte tecnica-tattica, di lavorare molto sull’intensità.  Quest’ultimo fattore aiuta tanto perché lavorando ad alti ritmi partita sei pronto a giocarti tutto in gara. Di Francesco è più pacato nei modi e sui comportamenti, Bisoli  era più vulcanico,  sempre in buona fede è sempre pro squadra comunque.  Entrambi sono due ottimi allenatori e spero faranno strada.

Sui Gol. Spero di poter arrivare a 10 marcature,  ma a parte questo aspetto ho fame di far bene insieme ai miei compagni. Spero di avere la fortuna e che la salute che possa accompagnare me e la mia squadra,  così di potermi togliere delle soddisfazioni importanti.

Sulla piazza di Pescara. Per me un trasferimento molto importante,  visto come una grande occasione,  ho 33 anni, ho tanta voglia di dimostrare che non ha la pancia piena anzi, ho voglia ancora di divertirmi.  Quando mi hanno detto che c’era questa possibilità una piazza così importante, carica di entusiasmo su vista come una nuova linfa ci sono le coordinate giuste per arrivare lontano.

Non gioco da qualche mese almeno partite ufficiali, però  ho una gran voglia  e spero che questo riesca sopperire un pò la condizione atletica che arriverà strada facendo. Responsabilità ci vuole , in un attaccante ci deve essere per forza. Ho vestito tante maglie ogni volta in conferenza stampa i tifosi chiedevano una cosa in particolare: i gol.

Credo di poter essere l’uomo giusto,  di poter completare questa squadra questo reparto, un reparto che è già forte di per sé con giocatori bravi come Sansovini, Ganci, Maniero, Gessa, Bonanni, tutti giocatori che hanno fatto benissimo, non vorrei dimenticare nessuno.  Penso che potessero mancare un pò le mie caratteristiche e spero di essere una pedina giusta per completare questo mosaico.  Il calore della piazza lo conosco bene e so bene anche il come danno pretendono anche da me.  Sarà compito mio dimostrare il mio valore.

Partner ideale in attacco. Ho giocato con diversi i compagni da Luisi a Comandini da Marazzina a Zauli a Oliveira,  mi sono sempre trovato bene sia con le due punte o con il trequartista. Tra ragazzi intelligenti, con un pizzico di sacrificio si possono fare veramente tante belle cose.

Pescara, presentazione di Cristian Bucchi: “Credo di poter essere l’uomo giusto, per completare il mosaico” ultima modifica: 2011-01-04T15:52:53+00:00 da Direttore
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